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Autore: Raven Callen    12/10/2012    1 recensioni
Cosa si fa quando si è inseguiti da un ricordo opprimente?
Si fugge, o ci si prova.
Specie se si tenda di fuggire dai rimorsi, dagli errori.
Ma la fuga non è mai la soluzione.
Alla fine finisci per sbatterci contro, ai ricordi.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gwen, Trent | Coppie: Trent/Gwen
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: A tutto reality - Il tour
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Pov Gwen:
 
stavo camminando per strada quando l’ho sentita.
Quella canzone proveniva dall’autoradio di una macchina parcheggiata lungo la strada.
Una canzone.
La TUA canzone.
 

Tu mi hai lasciato, ormai da solo.
E come una farfalla hai preso il volo.

 
La tua voce mi entra nelle orecchie e mi colpisce dritta al cuore.
Non posso impedire alle lacrime di spuntare dai miei occhi perennemente segnati dalla matita.
Il trucca sbava, ma non mi importa.
Corro via, via da lì.
Via dalla tua voce, via da te.
Non ce la faccio, non riesco nemmeno ad ascoltarti, dopo quello che ti ho fatto.
Non me lo perdonerò mai.
Mi dispiace Trent, non sai quanto mi dispiace.
 

Tutte le notti passate, tra carezze e risate adesso non ci sono più.

 

La tua voce mi insegue.
Non mi vuole lasciar andare.
La sento nelle orecchie, nella testa.
È un pensiero che non riesco a scacciare.
Basta Trent, basta!
Smettila di tormentarmi, ti prego!
Lo so che non lo fai volontariamente, ma questo fa solo più male.
Basta ti prego, fermati!
Umiliami, feriscimi, distruggimi, ma ti prego fai smettere questa tortura.
Non riesco a convivere con l’idea di averti fatto soffrire così.
E tu sei troppo buono per odiarmi.
Ma ti supplico, provaci! Fai un tentativo!
 

Avrei voluto dirti che eri solo mia.
E che ti amo alla follia.
 

Anche io vorrei dirtelo.
Perché provo ancora qualcosa per te.
La storia con Duncan è stato uno sbaglio, ce ne siamo resi conto entrambi.
Abbiamo capito di aver sbagliato e ci siamo lasciati.
Lui è tornato dalla sua Courtney, che l’ha perdonato alla fine.
Credo che abbia perdonato anche me.
Però io non ho più nessuno da cui tornare.
Ti ho perso, per sempre.
Se ripenso a tutti i bei momenti che abbiamo vissuto vengo assalita dalla nostalgia.
Io e te.
Tu e me.
Noi.
 

Ma adesso…
È tardi.

 
 
La tua voce mi arriva come un sospiro.
Un sospiro di dolore, di stanchezza, e un po’ di rassegnazione.
È perfetto per chiudere quella canzone.
È perfetto per dirmi addio.
 
È difficile convivere con tutto questo.
Non voglio ammettere di averti perso per sempre.
Di essere stata così cieca da non vederti.
Ma, hai ragione sai?
È tardi.
È davvero troppo tardi.
 
 
 
 
A furia di correre ero arrivata al parco, deserto a quell’ora della mattina.
Correvo un po’ alla cieca, fissando il marciapiede e poi il vecchi sentieri che si districava tra alberi e panchine.
Forse è per questo che andai a sbattere contro una persona.
- mi scusi io… Trent!- urlai.
No, per favore. Non tu.
- Gwen! Perché stai piangendo?-
Non sei cambiato per niente.
Sempre premuroso nei miei confronti, nonostante io ti abbia spezzato il cuore.
- è tutta colpa tua.- singhiozzai senza ritegno.
- colpa mia?- è perplesso e un po’ triste.
Non sopporti di vedermi piangere a causa tua.
Basta, smettila! Non guardarmi con quei tuoi occhioni buoni, verde smeraldo.
Si, l’aggettivo che ti descrive di più è buono.
- si, smettila di guardarmi così. Odiami, ti prego. Non puoi non odiarmi dopo che ti ho ferito. Me lo merito. Per favore, fai uno sforzo!-
Lo stavo davvero pregando di detestarmi?
Si, me lo meritavo davvero.
Era il minimo.
Con l’odio potevo conviverci, potevo sopportarlo.
Ma con la tua bontà, quella no, non ci riuscivo.
- Credi che non ci abbia già provato?-
La tua risposta mi spiazza.
- Cosa?-
- ho provato a odiarti, a ripetermi che ti dovevo detestare dopo, si insomma, dopo quello che è successo. Ma è inutile, non ci riesco.- mi confessi, imbarazzato come lo sei sempre.
Io riprendo a piangere, più di prima.
- Gwen..- mi dici, solamente, abbracciandomi.
Cavolo, come è bello il mio nome pronunciato da te.
- mi sento uno schifo.- riesco a squittire tra un singhiozzo e l’altro.
- come posso farti sentire meglio?-
Da non crederci, stai cercando di consolarmi.
Tu, a me.
Io sollevo la testa dalla tua maglietta, bagnata di lacrime e sporca di trucco nero.
Si, c’è una cosa che mi farebbe stare meglio.
Esito:
sarebbe tremendamente egoistico da parte mia.
Ti vedo, così vicino a me da quanto non lo eri da troppo tempo.
Mi alzo in punta di piedi e ti bacio.
È egoistico? E chi se ne frega!
Sembra che anche tu non aspettassi altro.
Appoggi le tue mani sulle mie guance, scostando le lacrime che ancora scendono.
Io mi aggrappo alla tua maglia, la solita, verde militare, con una mano disegnata sul petto:
la tua preferita, la mia preferita.
 
Quel bacio è dolce e salato.
Ci separiamo lentamente.
Non mi importa se non è stato nulla di passionale o emozionante.
Ne abbiamo ancora tanti davanti a noi.
Perché ora io e te è tornato ad essere un noi.
- mi sei mancato, Trent.- dico, appoggiandomi sul tuo petto.
Ora sto veramente bene.
- anche tu, Gwen. -
 
Ora lo so.
Non è mai troppo tardi.





Angolo del Corvo:

Buona sera a tutti.
Ecco qui per voi una TrentxGwen che avevo abbandonato in qualche remota cartella del mio computer.
L'ho scritta agli esordi di questa mia "carriera", se si può definire così, almeno due annetti fa.
Non la considero il mio miglior lavoro, ma mi dispiaceva lasciarla marcire sul mio desktop.
Che fate, me lo lasciate un commentino?

  
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