1_ When I look into your eyes


APRILE.
 

Ritardo. Terribile,cronico ritardo. Riusciva a pensare solo a questo in quel momento.

-Sto arrivando, giuro, tra cinque minuti sono lì-. Riagganciò.

Non era vero, ma questo era l'unico modo per tranquillizzare Luke.

Quella dannata sveglia non aveva fatto il suo lavoro. Era rotta, funzionava Un giorno si e tre no e, sfortunatamente per lui, quella mattina

aveva deciso di fare i capricci. Era un regalo di Susannah, anzi, un pensierino, però, anche se ormai la loro relazione era terminata, non se la sentiva

di buttarla. Sentimentale, si ritrovò a dire tra sè e sè. Per di più la sua macchina era dal meccanico, e lui odiava irrimediabilmente i taxi. 

Alle 8 aveva un appuntamento di lavoro, molto importante, da quel che diceva il suo pubblicist, e a Tom, alle 8.05, mancava ancora più di metà strada.

Dannazione! Doveva trovare una scusa plausibile per spiegare il suo evidente ritardo, perchè non poteva certo piombare li, dopo aver fatto aspettare tutti per più di mezz'ora e dire semplicemente che la vecchia e malandata sveglia che gli aveva dato la sua EX fidanzata e che non aveva il coraggio di gettare, non aveva suonato all'orario predisposto. No, per quanto potesse valere il suo nome, questo di certo avrebbe compromesso il suo ''colloquio'', se così si può definire. Non era da lui mentire, ma questa volta aveva davvero bisogno di nascondere la verità.

Mentre si spremeva le meningi, passò davanti ad un liceo.I ragazzi e le ragazze, pronti per entrare a scuola, avevano ancora sul volto un espressione sonnolenta e un po' annoiata, forse perchè non erano pronti ad affrontare la giornata. Tom sorrise ripensando ai tempi della scuola, le preoccupazioni, le verifiche, le notti insonni, le amicizie e, soprattutto, gli amori. Scacciò via quei ricordi, cercando di tornare alla realtà e alla riunione che lo aspettava. SBAM! Era talmente immerso nei suoi pensieri che non si accorse di un gruppo di ragazze che stava arrivando, con dei grandi fogli sotto il braccio, e andò a sbattere proprio contro una di loro, facendola cadere.

-EHI! Ma stai un po' attento dove vai! Almeno chiedi scusa!-. La ragazza si rialzò e raccolse i fogli che le erano caduti.  -Cazzo! Il progetto di storia! Bene, grazie mille, davvero grazie!-  gli urlo contro con tutta la forza che aveva  -Merda-  bisbigliò subito dopo.

Tom rimase scioccato da quella reazione e a malapena riuscì a bofonchiare delle scuse -Mi d..dispiace, s..scusa non ti avevo visto-.

Lei alzò lo la testa e lo guardò dritto negli occhi. Era una ragazza davvero molto carina, pensò Tom, non particolare, ma davvero carina. Aveva i capelli ricci, scuri; il nasino all'in sù; la bocca piccola, ma dalle labbra carnose, quello superiore più gonfio dell' inferiore; e gli occhi, furono quelli che colpirono Tom. Non erano azzuri o verdi o grigi, o di un qualche colore particolare. Erano neri, del nero più prfondo che lui avesse mai visto. Quegl'occhi erano pieni di tutto. Erano semplicemente meravigliosi. Riusciva a vederci l'universo dentro. Scosse la testa per distogliere l'attenzione da quei penieri malsani.

Tom ma che dici? Avrà al massimo 17 anni!

Intanto la ragazza lo scrutava attentamente e dopo qualche secondo disse: -Ohhh-, sul suo volto ora c'era un piccolo ghigno  -Ma io so chi sei...-.

-Già..- mormorò lui.

-Mi fai un autografo?- chiese un po' impaurita una delle due ragazze che erano con lei. Tom si voltò. Non si era nemmeno accorto di lei.

-Ehm,,-  guardò l'orologia  -certo, come no!-  disse infine sorridendo. Anche se era in ritardo, non voleva deludere le sue fan, anche perchè era stato lui ad andare a sbattere contro una di loro. Firmò velocemente il quaderno della giovane studentessa e le sorrise caldamente.

-Scusate ora devo andare, mi dispiace davvero tanto per l'accaduto! Ero sovrappensiero..-  si giustificò con un po' di rimorso.

-Certo che ti dispiace! Mi hai rovinato il progetto di storia!-  disse la ragazza più carina. Tom la guardò con stupore. Non se lo aspettava di certo. Nei suoi occhi ora riusciva a vedere la rabbia.

-Che c'è? Solo perchè sei famoso pensavi che avrei lasciato correre? Ti aspettavi che stendessi un tappeto di rose ai tuoi piedi?- disse lei con convinzione.

-N..no certo che no!-  ripose Tom farfugliando.

-Mi piaci come attore, ma se mi fai un torto, ti tratto come il mio vicino di casa!-.  Tom sorrise.

-Ascolta, se vuoi scrivo due parole alla tua insegnante per spiegarle l'accaduto!-. Lei cominciò a ridere di gusto a quelle parole. 

-Ahahah! No, non ce n'è bisogno! Ma, non hai detto che dovevi andare, Tom Hiddleston?- disse ciò con un sorriso strano, forse un po' malizioso. L'espressione di Tom  cambiò improvvisamente. Guardò l'orologio: le 8.25. MERDA! Si scusò con le ragazze e corse via velocemente, rassegnandosi all'idea di prendere un taxi. Dopo aver fatto qualche passo però si fermò, si girò e urlò alla ragazza:  -Ehi! Non è giusto che tu conosci il mio nome e io non conosco il tuo!-.  Non sapeva nemmeno lui perchè le gridò quella frase, ma se ne pentì subito.

Ma che diamine ti passa per la testa, sei impazzito?! 17 anni!!

-Angelica-  gli disse lei per tutta risposta  -Angie-.  Dopodichè si volto, e corse a scuola.

Per quanto fosse sbagliato, stupido e irrazionale, sorrise alle sue parole e subito dopo si sentì incredibilmente felice.