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Autore: Tempie90    12/10/2012    5 recensioni
Come aveva potuto dirgli quelle cose? Perché se l’era presa con lui? Non meritava quelle parole, non meritava le sue continue cattiverie…Eppure alla fine lui la perdonava e rimaneva accanto a lei, come sempre,come le aveva più volte detto: “Always”.
Ma adesso? Sarebbe ancora rimasto al suo fianco?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Quasi tutti | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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 Salve a tutte!
Dopo un po' di tempo eccomi di nuovo qui a scrivere dei miei film mentali! XD
E' strano, avevo deciso di non scrivere nulla per concentrarmi nello studio di un esame tosto ma non so come, i flash mi arrivano anche in questo momenti: tra un Garcilaso e un Boscàn!
Ok adesso sto delirando! XD
Volevo solo assicurarmi che voi siate consapevoli del mio stato attuale: completamente fusa!
Perciò se in quello che leggerete vi sembrerà di scorgere un non so che di insensato, non vi stupite! XD
A parte gli scherzi..spero che anche questa storia vi piaccia.
L'ho scritta ed ho i capitoli già pronti quindi, di fatto, nel mio pc è completa! =P Non dovrebbero esserci molti problemi per pubblicarla, a meno che non vi piaccia e allora la cestino direttamente! XD
Ora mi fermo, tendo ad essere logorroica a volte! =D
Buona lettura e se non vi scoccia fatemi sapere se è di vostro gradimento o meno. Critiche o complimenti che siano,saranno ben accetti entrambi!
A presto,
Tempie.


Guidava nervosa tra le auto,le mani strette al volante,gli occhi sulla strada ma la testa altrove…
 Si voltò alla sua destra,dove di solito lo vedeva seduto accanto a lei a riempirle la testa con qualche  stupida teoria o semplicemente a farle compagnia anche solo con la sua presenza.
Ma questa volta non c’era e la rabbia le tornò dentro; era arrabbiata, furiosa,non con lui ma con se stessa!
Come aveva potuto dirgli quelle cose? Perché se l’era presa con lui? Non meritava quelle parole, non meritava le sue continue cattiverie…Eppure alla fine lui la perdonava e rimaneva accanto a lei, come sempre,come le aveva più volte detto: “Always”.
Ma adesso? Sarebbe ancora rimasto al suo fianco?
 
Flashback_________________________
 
 Dopo settimane infernali di ricerche e turni assurdi, quella notte i ragazzi del dodicesimo avevano trovato una pista, un magazzino dove era possibile si trovasse uno degli scagnozzi del Drago e loro volevano prenderlo. Kate voleva prenderlo, perché nonostante avesse un patto col drago, aveva intenzione di ridurre al minimo le sue “risorse”; ma sapevano tutti che una mossa del genere sarebbe stata pericolosa.
Per questo motivo Rick decise di approfittare del fatto che fosse a farsi un caffè nella saletta break, aspettando il via della Gates, per parlarle.
Aveva paura che potesse succederle qualcosa, non voleva perderla adesso che si erano ritrovati, che stavano vivendo meravigliosamente la loro relazione.
Si fece coraggio ed entrò.
“ Ehi” le disse per richiamare la sua attenzione.
“ Ehi” rispose.
“Senti posso parlarti un attimo?” chiese timoroso.
“Certo dimmi” gli sorrise ma anche un cieco si sarebbe accorto che era nervosa.
“ Dobbiamo proprio farlo? Voglio dire è pericoloso. Sai a cosa andrai incontro se lo catturi…Non rispetterà più i patti e potresti essere nuovamente in pericolo…”
“ Castle per favore…E’ l’unico modo per riuscire ad indebolirlo, voglio fare giustizia a mia madre e se non ho alcuna prova che regga contro il Senatore devo trovare un altro modo,e questo è l’altro modo!”
“ Potresti anche non ricorrere a questa strategia..Insomma potremmo cercare altre prove che inchiodino il drago senza esporti tanto…Perché in questa maniera non proverai nulla,lui sarà sempre fuori da tutto ciò, nessuno dei suoi parlerà mai…”
“ Castle si suppone che tu debba essere dalla mia parte ed incoraggiarmi non viceversa..” disse contrariata la detective.
“ Io lo sono quando questo non significa firmare la tua condanna a morte Kate. Ti rendi conto che è quello che praticamente stai facendo? Io non lo farò,non ho alcuna intenzione di firmare la tua condanna a morte!” Ripetè.
“ Bene allora non farlo! Non venire al deposito con noi, resta qui!” Rispose seccata.
“ Kate ascolta…” tentò di convincerla ancora una volta ma fu interrotto dalla detective che ne aveva abbastanza:
“ No Castle ascoltami tu: io andrò in quel deposito e prenderò colui che è al servizio di quel bastardo con o senza di te. Ho Ryan ed Esposito dalla mia parte non ho bisogno di uno scrittore che mi intralci nella missione, quindi non è necessario che tu venga!”
Quelle parole furono come delle pugnalate al cuore: non le importava dell’opinione del suo ragazzo? Non le interessava il fatto che si stava preoccupando per lei? Come non poteva rendersi conto del pericolo che avrebbe corso?
Abbassò gli occhi per un istante poi fissandoli nuovamente nei suoi disse: “ Va bene sono con te!”
L’unica soluzione era starle accanto e impedire che le succedesse qualcosa da quel momento in poi…
Doveva farlo perché ormai lei era diventata una delle persone più importanti della sua vita, per la quale sarebbe stato disposto a morire. Non poteva permettersi di perderla.
 Beckett annuì semplicemente e si diresse verso la sua scrivania. In quel momento Ryan uscì dall’ufficio della Gates..
“Ragazzi abbiamo l’ok, andiamo!”
 
E così si erano trovati davanti al magazzino in meno di mezz’ora pronti ad intervenire.
Pistola in mano, giubbotto antiproiettili e massima concentrazione. Fecero irruzione silenziosamente; ispezionarono tutto l’edificio fino all’ultima stanza…niente, solo specchi e vetri rotti ovunque; all’apparenza era un edificio abbandonato ma sapevano che quel farabutto aveva pernottato lì e che era anche riuscito a fuggire in tempo.
Erano delusi e arrabbiati. Avevano fallito un’altra volta.
Beckett non capiva. Non riusciva a spiegarsi come aveva fatto quell’uomo a fuggire, l’avevano mancato di un soffio.
In quel momento entrò anche Castle,al quale era stato impedito di partecipare all’operazione e quindi aveva aspettato fuori il via libera..
“ Ma…non c’è nessuno?” Chiese sorpreso.
Beckett lo fissò e scattò in lei qualcosa, una rabbia incontenibile e si diresse furiosa verso di lui:
“ Sei stato tu, vero?” gli puntò il dito contro.
“ Di cosa parli?” Chiese stupito l’uomo, vedendola così arrabbiata.
“ Sei stato tu!! Li hai avvertiti, gli hai detto che saremmo venuti qui e hai fatto in modo che avesse il tempo di scappare!” Disse davvero convinta di ciò che stava dicendo.
Rick,e non solo lui, sgranò gli occhi:” Cosa??? Ma sei impazzita? Come puoi solo pensare una cosa del genere?”
“ L’hai già fatto Castle! O te lo sei dimenticato? Tu mi hai nascosto delle prove importanti sull’omicidio di madre senza dirmi nulla!” lo fissava negli occhi.
Rick si sentì morire. Cosa significava quell’affermazione? Non si fidava ancora di lui? Sapeva che lo aveva fatto per proteggerla e lei lo aveva perdonato e accettato; allora perché riprenderlo adesso?
Ancora scioccato le si avvicinò cercando di prenderla per le spalle:
“Kate…” Ma la donna lo spinse via con una tale forza, che Castle, non aspettandosi quella reazione, barcollò senza controllo all’indietro fino a sbattere le spalle in uno degli specchi della stanza,rompendolo. Appena si riprese alzò gli occhi sulla donna che lo guardava con rabbia e usciva furiosa dall’edificio, lasciandolo lì, sui quei pezzi di vetro ancora immobile e stordito.
Gli agenti che avevano assistito alla scena, tentarono di mantenere un certo riserbo e continuarono il loro lavoro d’ispezione.
Ryan ed Esposito si avvicinarono a Rick per aiutarlo ad alzarsi.
“ Ehi bro, forza alzati,ti aiuto io” disse l’ispanico porgendogli la mano.
Castle senza una parola l’afferrò ma subito portò la mano libera sulla spalla con una smorfia di dolore.
“ Ma…Castle sei ferito…” costatò Ryan osservando la spalla dell’uomo.
Rick nell’urto contro lo specchio si era procurato un profondo taglio alla spalla destra.
“ Dobbiamo medicarla, è meglio andare al pronto soccorso!” Disse l’irlandese.
“ No. Tranquilli non è nulla. Mi farò medicare da Lanie appena arriviamo al distretto!” Rispose lo scrittore.
“Sei sicuro? A vedersi non è una bella cosa…Forse hai bisogno di punti…”
“Portatemi da Lanie, ok?” Rispose nervoso.
I due detective si guardarono e capendo la situazione decisero di fare come chiestogli.
“ Ok Bro, andiamo!”
E si diressero alla macchina per portare l’amico dalla dottoressa.
Ovviamente con la loro auto, perché erano ben consapevoli che Kate non lo aveva aspettato. Se ne era andata da quel luogo senza alcuna intenzione di aspettarlo.
Salirono sulla volante e partirono. Mentre Castle, sui sedili posteriori, fissava la strada oltre il finestrino senza spiccicare una parola.
 
Fine flashback_____________________________
  
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