Di mal
di testa e febbre.
“Non ce la posso fare. Non ce la faccio.”
Kurt sospirò pesantemente, portando le mani tra i capelli che solo
qualche ora
prima erano acconciati perfettamente, facendo scorrere le dita tra le
ciocche
morbide.
Sprofondando un po’ di più nella sedia della sua scrivania, portò le
braccia
davanti a sé e vi pose sopra la testa, chiudendo gli occhi e sospirando
di
nuovo.
“Kurt?”
“Uhm?” Rispose il ragazzo, che chiaramente non aveva intenzione di
muoversi.
“Che succede?”
Kurt alzò stancamente il viso, incontrando lo sguardo preoccupato del
suo
ragazzo, seduto poco distante da lui, sul letto della sua camera,
mentre sfogliava
le pagine di un libro che sembrava tutto tranne che interessante e
prendeva appunti
per scrivere il suo saggio su un blocco posato accanto a lui.
“Succede che non ce la faccio più, Blaine. Mi scoppia la testa.’ Poggiò la fronte contro il
legno fresco della
scrivania. ‘questa materia mi sta uccidendo.”
Blaine mise un segnalibro sulla pagina che stava leggendo e sistemò il
libro
sul comodino vicino, poi si sedette contro la testiera del letto e
diede dei
colpetti sulla coperta accanto a sé. “Vieni qui, dai” Lo invitò
dolcemente.
“Vediamo se migliora.”
Kurt si alzò lentamente dalla sedia, gli occhi, ormai ipersensibili,
semichiusi
a causa della luce ed iniziò a muoversi verso il letto.
Blaine, notandolo, si sporse verso la parete e premette l’interruttore,
lasciando che la stanza venisse illuminata solo dalla luce naturale che
filtrava attraverso le tende e tornò velocemente al suo posto,
allargando le
braccia per accogliere il ragazzo.
Kurt salì sul letto, gattonando piano verso Blaine, e posò la testa
contro il
suo petto e intrecciando con lui le gambe, sospirando in sollievo.
Blaine portò rapidamente le braccia a cingergli la vita, carezzando
piano la
sua schiena, muovendo le mani in cerchi gentili e decisi. Poi,
sporgendosi in
avanti posò delicatamente le labbra sulla sua fronte, aggrottando la
fronte.
“Kurt?” “Uhm?”
“Hai detto che ti fa male la testa?” “Ah-ha” Un cenno di assenso contro
il suo
stomaco.
“Credo di aver capito il perché.” Blaine posò una mano contro fronte
del suo
ragazzo, carezzandolo lentamente e togliendo le ciocche che
continuavano a
cadergli davanti agli occhi. “Scotti, tesoro. Mi sa che ti sei preso
una bella
febbre” “Uhm, noo” Kurt sfregò il viso contro di lui. “non posso aver
preso la
febbre.”
“Sicuro? Perché sembra proprio che sia anche piuttosto alta..”
“No.” “Kurt, non essere testardo. Guardami un attimo.” Kurt sollevò la
testa
verso di lui e Blaine gli sorrise dolcemente. “Tesoro, hai le guance
rosse e
gli occhi lucidi, devi rassegnarti, è febbre.”
Kurt sospirò, tornando a sdraiarsi contro di lui.
“E ora?” Chiese come se fosse successo qualcosa di estremamente grave.
“ E ora nulla, mettiamo via quel libro, prendiamo un po’ d’acqua, una
pastiglia
e aspettiamo che passi, cosa ne dici?”
“Ma ho un test su quello..”
“Kurt, vuoi davvero dirmi che riesci a studiare?” Il ragazzo sbuffò
contro di
lui, ma scosse la testa in diniego. “Come pensavo, quindi’ Blaine si
alzò
lentamente, spostando Kurt da lui, prese dal comodino una pastiglia e
il
bicchiere d’acqua e glielo porse ‘ora prendi questo, fai un bel sorso,
e torni
qui, contro di me, uhm?” Il controtenore prese il bicchiere in mano e
ingoiò la
pastiglia, ritornando poi a sdraiarsi, premendo una guancia contro la
maglietta
morbida del ragazzo.
“Ora, chiudi gli occhi” Kurt lo fece. “E rilassati.”
Blaine cominciò a cantare, cullandolo, la sua voce bassa e dolce.
So sleep, sugar, let your dreams flood in
Like waves of sweet fire, you're safe within
Sleep, sweetie, let your floods come rushing in
And carry you over to a new morning…1
Dopo pochi minuti il corpo di Kurt si fece più pesante, il suo respiro
lento e
regolare lasciava piccoli sbuffi sul petto di Blaine e il ragazzo capì
che si
era finalmente addormentato.
Sorrise dolcemente, portando le mani ad accarezzare la sua schiena,
baciando di
tanto in tanto il suo collo, il suo viso e posando delicatamente le
labbra
sulla sua fronte per controllare che la febbre fosse scesa.
Non ci volle molto prima che anche lui crollasse, distrutto dal peso
della
giornata e vinto dal comodo calore del suo ragazzo.
Quando
Burt andò nella camera di Kurt per chiamarli, bussò e non ottenne
risposta,
aprì la porta, incerto sulla scena che si sarebbe trovato davanti.
Quando, però, vide la posizione dei due ragazzi, il sorriso di entrambi
e le
loro mani vicine, a cercarsi, scosse la testa sorridendo e richiuse
lentamente
la porta, concedendogli il riposo che si meritavano.
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1Sleep, Poets of the Fall.
Grazie per aver letto :)