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Autore: Mala Mela    24/04/2007    12 recensioni
C’era una volta un tortellino ripieno.
Questo tortellino, che guarda a caso si chiamava proprio Tortellino, viveva felice e spensierato all’interno di una confezione formato famiglia, posta sullo scaffale più alto del reparto alimentare di un minuscolo centro commerciale.
Il suo sogno più grande era visitare Parigi dove, gli aveva raccontato un maccherone, viveva il grande Tortellino Supremo.
Genere: Commedia, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C’era una volta un tortellino ripieno

C’era una volta un tortellino ripieno. Questo tortellino, che guarda a caso si chiamava proprio Tortellino, viveva felice e spensierato all’interno di una confezione formato famiglia, posta sullo scaffale più alto del reparto alimentare di un minuscolo centro commerciale. Il suo sogno più grande era visitare Parigi dove, gli aveva raccontato un maccherone, viveva il grande Tortellino Supremo.

Un giorno la sua confezione formato famiglia venne inaspettatamente acquistata  e subito dopo abbandonata sul fondo di una polverosa credenza. Il nostro amico Tortellino non riusciva a capire cosa stesse succedendo. Era spaesato, quello che vedeva attorno a se non era il tranquillo e placido mondo del centro commerciale, il rilassante panorama di corsie, carrelli e commessi: era stato rinchiuso in un armadio, solo e triste dove non c’era nemmeno uno spaghetto con cui fare amicizia! Anche se non avrebbe potuto metterci il ripieno sul fuoco, c’era talmente buio che non sarebbe riuscito a distinguere un raviolo da un fusillo.

Era una sonnacchiosa domenica mattina quando la vita di Tortellino cominciò a cambiare…

“Ehi, tu, tortellino…” si sentì chiamare “proprio tu, con il ripieno di rucola e speck, guardami!”

Tortellino aprì immediatamente gli occhi e si guardò attorno spaesato, di chi era la voce che l’aveva svegliato? Per prima cosa notò lo spiraglio di luce che entrava nella credenza, grazie ad un anta chiusa male, poi la sua attenzione venne attirata da una scatola cilindrica posta poco distante da lui.

“Scatola cilindrica, sei stata tu a chiamarmi?” chiese Tortellino titubante “Credevo che in questo posto sperduto ci fossi soltanto io”

“Prima di tutto io mi chiamo Passata di Pomodoro, ma soprattutto no, non ci sei solo tu! Qui ci siamo anche io e Scatoletta di Tonno” rispose Passata.

“Ciao!” urlò festante un’altra voce, dal un angolo remoto dell’armadio “Io sono scatoletta, tu chi sei? Come sei arrivato qui?”

“Beh, io sono Tortellino” si presentò “Vivevo in un centro commerciale, ma poi qualcuno mi ha portato qui, nella credenza. Prima di venir acquistato io avevo un sogno: andare a Parigi ad incontrare il Tortellino Supremo, ma purtroppo essendo confinato qui non avrò mai possibilità di incontrarlo” concluse con un profondo sospiro.

Che storia triste, povero Tortellino” disse Scatoletta “Vorrei tanto fare qualcosa per te!”

“Ehi, Scatoletta! Lo sai che certe volte hai proprio delle idee geniali?” gli chiese Passata “per movimentare un po’ la nostra vita potremmo accompagnare il nostro nuovo amico in Francia”

Tortellino non poteva credere alle proprie orecchie! Aveva conosciuto dei nuovi amici che addirittura volevano aiutarlo a realizzare il più grande desiderio della sua vita, era quasi troppo bello per essere vero.

Infatti la loro gioia durò assai poco: mentre stavano mettendo in atto gli ultimi preparativi per il viaggio, ecco che videro l’anta aprirsi e una mano venire verso di loro, poi il buio.

Quella sera come primo piatto la padrona di casa servì tortellini in sugo di pomodoro e tonno, così, insieme ai nostri amici venne digerito anche il sogno di Tortellino, conoscere il Tortellino supremo.

 

 

Ora potete piangere.

 

   
 
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