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Autore: ViPanda    13/10/2012    1 recensioni
Questa one shot (ispirata a Taylor Swift) è una specie di risposta a Don't Speak, dove Kurt deve fermare un matrimonio.
Non ho partecipato alla Klaine Week, quindi ho voluto scrivere questa, che mi è venuta in mente mentre mi svegliavo.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nota iniziale e poi sto zitta: se non l'avete mai sentita, questa (http://www.youtube.com/watch?v=4wUPASp2hfY&feature=channel&list=UL ) è la canzone di Taylor Swift alla quale mi sono ispirata (è carinissima). E niente, spero vi piaccia. 

- - - 


Non so perché sono qui, so solo che non è nel mio stile imbucarmi in una cerimonia alla quale non sono stato invitato. Cerimonia orrenda, tra l'altro, ma chi hanno ingaggiato come wedding planer? Mio padre? È tutta roba costosissima che però è abbinata in un modo orrendo. Credo che sia una cosa oggettiva, ma in questo momento non ne posso essere sicuro. Sono io, forse, che vedo tutto in negativo.

Qualcuno dei vecchi Usignoli mi ha riconosciuto, ma credo che pensi che io sia stato invitato. Io, invitato al matrimonio tra l'uomo della mia vita e Mr Mangusta.
Io, Kurt Hummel, sto al matrimonio tra Blaine Anderson e Sebastian Smythe. 
La tortura inizia, sento le note di quella che a me sembra una marcia funebre, ma credo sia invece un motivo nuziale. 
Seriamente?
Si stanno per sposare?
Ma che ho intenzione di fare?

Vedo Blaine che raggiunge Sebastian davanti al giudice di pace. Vedo Blaine. Vedo Blaine e improvvisamente tutto quello che sto per fare torna ad avere un senso.
Mi trovo di lato, in un posto un po' in ombra, e riesco a vedere perfettamente il viso di Blaine.   
Sta sorridendo e sta guardando Sebastian negli occhi. Sorride, certo, non lo metto in dubbio. Ma riesco a vederlo, quel piccolo tocco di malinconia e di rimpianto, che non lo ha abbandonato in tutti questi anni, nel suo sorriso. E nei suoi occhi, che non stanno guardando i miei.
Mi sto immaginando tutto?

Forse, forse sto davvero impazzendo, eppure riesco a vedere nei suoi occhi che non è quello che vuole. Sta facendo tutto questo perché, dopo tutti i miei rifiuti, si è arreso e ha cercato di andare avanti.
Ci è riuscito, e adesso eccolo lì con l'uomo con cui vuole condividere il resto della sua vita.

Chi sono io per interrompere tutto questo? E colpa mia se siamo arrivati a qeusto punto. Non dovevo chiudergli la porta in faccia, non dovevo cambiare telefono senza avvisarlo e respingere ogni suo tentativo di tornare con me. Quanto può far male l'orgoglio?

La cerimonia continua, e mi arriva un pizzico di malinconia, perché quando vedevamo film insieme, ogni volta che c'era un matrimonio, lui mi prendeva la mano e mi stringeva a me.
Forse è questo che mi fa tornare a concentrarmi su quello che dice il giudice di pace.

- ... parli ora o taccia per niente.
È la mia ultima possibilità.
Be', l'ultima no, esiste sempre il divorzio, ma le cose diventerebbero troppo complicate.  E no, non riuscirei mai a vederli baciarsi senza provare a fermarli.
Chi ha detto alle mie gambe di alzarsi?
È fatta, ho tutti gli occhi degli invitati addosso. 

Oh, finalmente riesco a vedere il padre di Blaine, è incredibile che sia venuto a questo matrimonio. E quelli devono essere i signori Smythe, riesco a riconoscere lo sguardo altezzoso e la puzza sotto il naso.
Jeff e Nick si stanno guardando preoccupati, mi conoscono, sanno che se inizio una cosa, la porto al termine.
Rachel che cerca di contenersi, ma che in realtà vorrebbe saltare di gioia.
Un secondo, perché Rachel è qui?  

Io non ho detto niente, mi sono solo alzato. Mi sono appena accorto che in realtà sto tremando, e ho il terrore di essermi cacciato nella situazione peggiore.
Come ho fatto a pensare che Blaine volesse stare con me?
Sono passati anni da quando ci siamo lasciati, sono passati anni da quanto io ho deciso di non continuare con lui. 

Ho paura, ma non posso fare a meno di girare la testa e guardare Blaine, che grazie al brusio della platea, si è girato verso di me.
Mi guarda.
Quante cose sono passate attraverso questo sguardo?
Sono troppe, non riesco a definirle. 
Cielo, questa scena fa molto film. Quel genere di film d'amore che io e lui amavamo guardare insieme, accoccolati sul divano. All'inizio, eravamo completamente contro chi interrompeva il matrimonio, dicevamo che non era una sua scelta.
Poi, però, vedevamo come fosse l'amore a trionfare, e ci commuovevamo.
Ma questa è la vita reale, non un film, non posso aspettarmi che Blaine torni da me.
Devo dire qualcosa, altrimenti tutto ciò sarà inutile.
- Io...

Non ho voce, non riesco a dire niente perché le lacrime scendono dai miei occhi.
Sto mandando tutto all'aria?
Forse, non mi interessa, per gli Smythe non sono certo le spese un problema.
Cerco gli occhi di Blaine, che si sono improvvisamente fatti più intensi e... quegli occhi, come mi sono mancati. 
Come me, fin'ora è rimasto immobile. 

Ma adesso si sta muovendo, vedo che respira a fatica, che ha bisogno di aria.
Lo sto mettendo in crisi?
Non voglio farlo star male. 
Abbasso lo sguardo, perché forse questa volta non sono io ad aver ragione.

Però diamine, sono arrivato fin qui, tanto vale andare via con un minimo di onore. Alzo lo sguardo, ignorando completamente lo sguardo d'odio che mi sta inviando Sebastian, non mi interessa.
Che poi Sebastian non è un tipo da matrimonio, come sono arrivati fin qui?
Ha forse fatto Blaine la proposta?

Sì, probabilmente sì, e io sono solo un povero illuso.
Blaine scende uno dei due scalini che ci dividono. Prima lentamente, poi inizia a camminare velocemente. Dove sta andando?
Da me, sta venendo verso di me.

È il momento della verità, è molto probabile che si stia avvicinando per cacciarmi fuori a calci. No, non a calci, lui non perde mai la calma in questo modo, non con me.
È qui, davanti a me, con le lacrime agli occhi. Smetto di respirare, e  ho come l'impressione che anche il mio cuore abbia smesso di lavorare.
 
È qui, davanti a me, e io so che è lui l'unica persona giusta di me. 
E se mi rifiuterà me ne farò una ragione, ma non starò mai con nessun altro. O altra.
Siamo immobili, a guardarci, e a commuovere mezza sala. La metà degli invitati di Blaine, ovviamente, l'altra metà ci sta guardando con odio.  
Si sta avvicinando a me, e, oddio, è vicinissimo.

Prende il mio viso tra le sue mani e, oddio, il calore che mi trasmette scioglie immediatamente tutto ciò che in questi anni ho congelato con pazienza. 
Mi bacia.

Sento le sue labbra sulle mie, e i miei muscoli immediatamente si rilassano, cadendo nel suo abbraccio.
Finito quello che secondo me, è uno dei nostri migliori baci, lo fisso negli occhi. Lui mi stringe nelle sue braccia.  
Ha scelto me, e questo è l'importante. 

Non mi interessa se Sebastian ucciderà me, lui o entrambi.
Non mi interessa se Rachel sta battendo le mani insieme a molti altri. 
Non mi interessa l'espressione del giudice metà felice e metà rassegnata, come se non fosse la prima volta che vede una scena del genere.
Non mi interessa l'attenzione dei parenti che vedono tutto, apputandolo a una lista di cose da raccontare agli amici quando torneranno a casa.
Non mi ineressa perché in questo momento sto nelle braccia di Blaine, perché in questo momento ci siamo ritrovati e senza esserci detti neanche una parola, ci stiamo amando.

- Ti amo.

Sentendo queste parole, è come se improvvisamente tutto tornasse come quattro anni fa, poco prima della nostra crisi.
Sento che questa volta, sarà diverso. Sento che questa volta niente potrà separarci, perché abbiamo appena dimostrato che non possiamo dividerci.
Devo dire qualcosa, perché tutti si aspettano qualcosa che fermi questa cerimonia. Il giudice, in fondo, ha chiesto di parlare.
Prendo un bel sospiro, mentre sento Blaine che poggia il viso sulla mia spalla.  

- Ti amo. 


  
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