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Autore: Will P    13/10/2012    4 recensioni
"«Sembri un dodicenne che si è imbucato al ballo della scuola,» dice Harvey.
Mike alza un sopracciglio e con lentezza, deliberatamente, scivola nella giacca blu di Harvey."
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harvey Reginald Specter, Mike Ross
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Sì, sono miei. Aspetta-- no.
Note: Sono ferma alla 2x03 e non ho idea di cosa succeda dopo, è solo un ficlet randomico ispirato a questa foto, perchè Any lancia prompt nell'aria e io li prendo al volo come una foca ammaestrata. *clap clap*




Dressed to kill

«Sembri un dodicenne che si è imbucato al ballo della scuola,» dice Harvey. La sua voce, la sua espressione, i suoi movimenti e la curva dei suoi fianchi sono tutti carichi di irritazione – perché gli sta rovinando la camicia e sformando la giacca e non è quello il modo di trattare dei polsini – ma il suo sguardo racconta una storia diversa.

Mike alza un sopracciglio e con lentezza, deliberatamente, scivola nella giacca blu di Harvey. Che, accidentalmente, è una delle poche giacche sopravvissute del suo periodo casual, quando era piú giovane e sottile e credeva che andare in ufficio vestito come un gigoló d’alto bordo fosse una buona idea; il periodo è durato misericordiosamente poco ma qualche ricordo è rimasto, e in quel completo Mike sembra... molto meno ridicolo di quanto lo fosse lui all’epoca. I pantaloni sono un paio di centimetri troppo lunghi e la piega delle spalle non cade come dovrebbe, ma la giacca gli abbraccia la vita in maniera quasi oscena e il modo in cui la stoffa dei pantaloni si tende sul suo fondoschiena non è decisamente appropriato per un ristorante come quello in cui dovrebbero andare.

Diciamo che l’unico modo in cui quei pantaloni potrebbero essere appropriati sarebbe raccolti alle caviglie di Mike mentre lo scopa nel bagno di quel ristorante, ecco.

E a giudicare dal suo sorrisetto compiaciuto, Mike sa benissimo di non assomigliare per niente ad un dodicenne. Bastardo.

«Non è colpa mia, sei tu che non vuoi che lasci un cambio qui da te,» dice Mike, tutto occhioni grandi e falsa innocenza. Poi prende un paio di cravatte che sono casualmente due delle sue preferite, non per meriti estetici ma piuttosto per il ricordo di come stringevano perfettamente i polsi di Mike legate alla spalliera del letto – piccolo manipolatore che non è altro (ha imparato così bene) –, e se le appoggia alla giacca. «Quale ci sta meglio?»

Harvey lo fissa, sospira, e gli salta addosso.

Finiscono per ordinare a domicilio.

   
 
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