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Autore: mattysvoice__    13/10/2012    3 recensioni
Questa storia, č un 'horror nonsense' chiamiamola cosė. Mi č venuta in mente guardando una foto trovata su una pagina di creepypasta su facebook. Sono un'amante di questo genere, ma non credo di essere altrettanto brava nello scriverne. Spero solo di non deludervi, confido nelle vostre e mi raccomando, mai dubitare di un incubo. Un bacione, shotgun.
Genere: Horror, Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cominci ad urlare e prendi a correre. Ti senti seguita, osservata, quasi sfiorata da mani che non ti conoscono.
Urli come una pazza, ti rendi conto di non essere sola. Corri senza sapere dove vai. E cosė, per sbaglio, entri dove mai nessuno sarebbe andato.
Alti fusti intorno a te, con i rami cadenti che ti sfiorano il viso. Alzi lo sguardo al cielo, ma ti č impossibile vederlo, quei rami tutti ingarbugliati, quasi a formare una trappola da dove non saresti pių uscita, te lo impediscono.
Cominci a camminare, ad orientarti in quel groviglio di rami, alberi e arbusti. Non riesci a camminare, continui ad inciampare continuamente.
Senti voci chiamarti, strilli cosė acuti da farti quasi sanguinare le orecchie. Le copri con le mani, chiudi gli occhi e cominci ad urlare anche tu.
Non sei sola, ormai lo hai capito. Riprendi a correre, ma invano, cadi di nuovo.
Alzi lo sguardo, un sorriso inquitante, enorme, di un viso che non vedesti mai prima ti fissa, due occhi rossi su quel sorriso agghiacciante, a trentadue, ma chissā, magari anche pių denti.
Resti immobile.
Strabuzzi gli occhi, qualcosa ti tiene attaccata al terreno, vuoi alzarti ma qualcosa te lo impedisce.
Prendi ad urlare, ma subito un ramo si avvolge attorno al tuo viso tappandoti in un istante la bocca. Deglutisci e contro voglia provi a morderlo. 
Passo falso, prima di subito un altro ramo ti prende per il collo alzandoti, tenendoti in aria.
Ti manca il respiro, il terreno sotto i piedi.
Con le mani provi ad allargare la presa di quel ramo.
Quel sorriso comincia a ghignare, malvagio, fino a scoppiare in una risata fragorosa.
Le urla di prima si fanno risentire, le orecchie cominciano a sanguinarti, provi ad urlare anche se un ramo te lo impedisce.
Senti altri rami che lentamente ti accarezzano il corpo, quasi ti sfiorano,
eppure ti senti bruciare.
Il ramo che ti avvolge all'altezza della bocca ti lascia, e tu sei libera.
Per quella creatura č quasi una goduria sentirti gridare, si sente appagata per il lavoro che sta facendo.
Comincia a sentirti calda, come se qualcosa avvolgesse le tue gambe. Ma non senti la forza dei soliti rami. 
Le tue urla si fermano, senti come un gocciolare che finisce sulle foglie dove prima eri accasciata tu.
Abbassi lo sguardo, il rosso del sangue, i graffi provocati da quei rami, che all'apparenza ti stavano solo accarezzando, sfiorando, danno il via ad un altro bel concertino. 
Immagina, le tue urla, la risata malvagia e agghiacciante di quell'alssurdo volto, gli strilli acuti e lo struciare dei rami.
Non riesci pių a respirare, quasi le tue urla si fermano. Quel ramo, la sua presa si stringe sempre di pių, fino ad un tuo ultimo urlo straziante.
Apri gli occhi di scatto, tutta sudata accorgendoti che era tutto un sogno, tiri un sospiro di sollievo e quasi ti scappa una risata.
Ti tiri uno scappelloto in testa ridendo promettendoti di non magiare pių pesante prima di andare a letto.
E allora, quei graffi sulle gambe?

  
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