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Autore: Allegra_    13/10/2012    9 recensioni
( Seguito di Mi Nena )
Nonostante fossero passati ben sei anni , tra le sue braccia continuavo a sentirmi la stessa ragazza di quella pista di pattinaggio , di quel giorno magico in cui c’eravamo baciati per la prima volta .
Ora tutto era diverso , adesso ero una donna , ma ogni volta che incontravo il suo sguardo solo nel quale riuscivo a perdermi , tornavo ad essere la sua bambina , perché fondamentalmente , era questo che ero .
Genere: Fluff, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Marianella, Thiago
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Para Siempre Mia'
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Capitolo 28 : Le Pagine Della Nostra Vita

Capitolo dedicato a Alice e Tiziana,

loro che da sempre seguono questa storia

e sono sempre state pronte a sostenermi,

nel bene e nel male.

Vi voglio davvero bene, ragazze <3

Per loro due e per tutti voi che leggete.

 

<< Thiago Bedoja Aguero, vuoi tu sposare la qui presente Marianella Tallarico Rinaldi, per stare insieme a lei ogni giorno della tua vita, per baciarla, coccolarla, amarla, proteggerla fin quando la morte non vi allontanerà ?? >>

La voce di una bimba di 10 anni che stringeva forte il suo bambolotto preferito, Ken vestito in abito elegante.

<< Certo che lo voglio !! >> rise camuffando una dura voce maschile.

Poi afferrò la sua mora barbie sposa appoggiata sul pavimento e la portò di fronte al suo futuro marito.

<< E allora adesso io vi dichiaro … >>

<< Mal !!! A che tai gocando ?? >> la interruppe la voce di una piccola bimba di appena 4 anni che, barcollando, era entrata nella sua stanza.

<< Vattene Lali !!! >> strillò scocciata la bambina verso sua sorella minore << Non vedi che sto celebrando un matrimonio ?? >>

<< Sciusa !!! >> mormorò imbarazzata quella capendo la gravità della situazione, per poi chiederle con i suoi bellissimi occhioni dolci spalancati << Potto guaddare ??? >>

<< E va bene !!! >> sbottò la maggiore cedendo dopo qualche storia iniziale << Basta che stai zitta !! >>

La piccola annuì e si accomodò in un angolo nella stanza, in un silenzio che avrebbe fatto invidia a quello di una chiesa vera e propria.

<< E allora adesso vi dichiaro marito e moglie !! >> annunciò solenne la mora ricevendo un battito di mani da parte della sua sorellina.

<< Puoi baciare la sposa >> esclamò infine avvicinando le sue bambole in modo che potessero finalmente coronare il loro amore.

Un amore che prima o poi sarebbe nato, per non avere mai fine.

 

Una lacrima cadde velocemente sulla mia guancia, ma mi affrettai ad asciugarla per fare il modo che la mia amica non la vedesse.

Ero in camera mia seduta di fronte all’enorme specchio, mentre Jazmin mi sistemava per l’ultima volta i capelli prima della cerimonia.

Era bellissima con addosso l’abito da damigella d’onore che aveva scelto Tefi: rosa pallido lungo fino al ginocchio, con le bretelle sottilissime, stretto sul seno e morbido sul resto del corpo.

Aveva i capelli raccolti in un ordinato chignon e il trucco leggero che la faceva sembrare ancora più semplice di ciò che era realmente.

Io al contrario, non potevo fare a meno di guardarmi e constatare quanto fossi orribile.

Il trucco sul mio volto era perfetto, il vestito magnifico e i capelli sistemati a mo di principessa con tanto di piccolo diadema di brillanti … ma non ero bella, non mi piacevo per niente.

Avrei preferito indossare una felpa larga e un jeans seduta su una poltrona del cinema accanto a Tacho piuttosto che stare lì pronta ad andare in chiesa seguita dal mio esercito di damigelle.

E poi c’era lui, che sarebbe venuto alla cerimonia come se niente fosse insieme ai suoi genitori e a Rama.

Guardarlo mentre lanciava riso fuori dalla chiesa sarebbe stata la cosa più dura della mia vita, soprattutto considerando che eravamo arrivati a quel punto per una mia decisione.

Se fosse stato per Thiago adesso saremmo stati insieme accoccolati sul divano di casa mia a guardare un film e a mangiare pacchi su pacchi di pop corn super salati, aspettando che l’estate passasse e che portasse un Settembre nuovo e pieno di sorrisi.

Ma così non era stato e ci ritrovavamo in due posti diversi a riflettere su ciò che sarebbe stato.

Solo poche ore e la mia vita sarebbe cambiata per sempre, ancora una volta, ma questa sarebbe stata l’ultima, la definitiva.

Deglutii a fondo cercando di non scoppiare a piangere in quel preciso istante, e cercai di evitare lo sguardo della mia amica che però mi catturò in un attimo.

<< Hey tesoro, che ti succede ?? >> chiese Jaz prendendomi la mano e stringendola con la sua.

<< Niente, sto bene >> annuii parlando più a me stessa che alla bionda in persona.

<< Questo raccontalo ad un idiota come Nacho o Tacho, con me non attacca >> esclamò sicura facendomi sorridere.

Sospirò calma per poi alzarmi il mento con due dita.

<< Vuoi raccontarmi che ti prende ?? Stai per sposarti, dovresti per lo meno sorridere >>

<< Come posso essere felice Jaz ??? La mia vita si sta rovesciando senza controllo ed io dovrei sorridere ?? >> sbottai alzandomi in piedi e fronteggiandola.

<< Mar io capisco che … >> fece per dire ma la interruppi brusca.

<< No gitana, tu non puoi capire, nessuno può capire. >> scossi la testa triste sentendo un senso d’angoscia stringermi l’anima.

<< Sposare un uomo che non ami di fronte all’amore della tua vita, sapere che lo stai facendo per una tua decisione, convincerti ogni secondo che sia quella giusta quando sei più che sicura che non è così e sentire continuamente le persone che ti stanno accanto dirti di non preoccuparti perché va tutto bene >> buttai fuori ciò che era diventata la mia vita in quegli ultimi tempi.

<< Non puoi sapere cosa voglia dire per me indossare questo maledetto abito, non sai quanto mi sia costato arrivare fin qui e quanto mi costi credere che in un modo o nell’altro dovrò andare avanti.

Vivere senza Thiago è come vivere senza ossigeno, senza forze, energia … è vivere senza una ragione.

Eppure dovrò farlo.

Perché se voglio essere una persona matura e soprattutto una brava persona, dovrò fare ciò che è giusto e non ciò che voglio.

E sposare Pedro è la cosa più giusta da fare.

Però per quanto lo sia non posso imporre a me stessa di sorridere, perché sarebbe davvero buttare l’ultima goccia d’acqua nel vaso e farlo traboccare definitivamente. >>

Jazmin mi guardò con gli occhi lucidi, forse lei più di tutti in quel momento riusciva a capirmi.

Perché nonostante avessi accanto mia sorella e la mia migliore amica in ogni momento, ultimamente mi sentivo più sola di chiunque altro.

E Jaz mi stava ascoltando ancora una volta senza commentare, stringendomi la mano sempre con più decisione per darmi forza.

<< Mar non è ancora tutto perduto … >> sussurrò accarezzandomi una guancia, ma nuovamente la bloccai.

<< Si Jaz, lo è >> mormorai abbassando lo sguardo.

Lei in risposta afferrò il mio volto con una mano e puntò il suo sguardo nel mio.

<< No, non è così >> esclamò convinta << Tu sei Marianella Tallarico Rinaldi e non una semplice ragazza qualunque. >>

Sorrise facendomi voltare verso le nostre immagini riflesse nello specchio.

<< Tu sei la stessa ragazza che ha vinto una gara di pattinaggio il mese dopo essersi rotta un piede, la stessa che ha fatto da madre a sua sorella minore dall’età di 10 anni, la stessa che non ha mai pensato neppure per un minuto di mollare.

Tu sei la Mar che ho conosciuto da piccola e che mi ha rubato il cuore, sei la stessa che è riuscita a superare un tradimento così doloroso, sei la ragazza che ha perdonato l’amore della sua vita di qualcosa che lui stesso non avevo fatto e ancora la stessa che ha deciso di lasciarlo andare. >>

Le sue parole mi arrivavano come scariche elettriche al cervello, colpendomi più nel profondo di quanto lei potesse immaginare.

<< Guardati >> indicò la mia immagine riflessa.

Ero all’in piedi con il vestito perfettamente al suo posto, i capelli per nulla scompigliati, il trucco che non si era sciolto nonostante qualche lacrima avesse solcato il mio viso e al contrario di ciò che avevo pensato poco prima, ero davvero bella.

<< Sei stupenda e sei qui. Nonostante tutti pensino che tu stia per commettere l’errore più grande della tua vita, tu sei qui pronta a farlo.

Perché non sei una che piange dietro ad un ricordo, tu affronti le situazioni e adesso stai per andare in quella chiesa e urlare finalmente si a Pedro, nonostante Thiago sarà in prima fila a guardarti. >> urlò con fin troppa enfasi, sottolineando quanto fosse giusto tutto quello che mi stava dicendo per farmi in realtà capire il mio errore.

Non mi stava esortando ad annullare il matrimonio, o almeno non direttamente, perché in realtà era proprio ciò che voleva farmi capire.

Era strano quel suo metodo di approccio verso una questione così dannatamente delicata, eppure stava assurdamente funzionando.

<< Quindi adesso tu esci di qui, vai in macchina con tuo padre e sali sull’altare facendo capire a tutti che quella è la tua decisione !! >> esclamò quell’invito a fare il contrario con un tono di voce talmente sicuro da fare quasi paura.

La guardai sorridendo ed annuì.

<< Grazie Jaz >> mormorai poi schioccandole un bacio sulla guancia e abbracciandola forte.

<< E di che cosa ?? >> domandò retorica lei sorridendo a sua volta.

<< Di non avermi mentito dicendomi che sto facendo la cosa giusta >> risposi ugualmente guardandola dritta negli occhi.

<< Dovere >> sorrise intuendo che si, avevo capito perfettamente il senso delle sue parole.

***

Quella dannata macchina ci aveva messo pochissimo tempo ad arrivare, così che io e mio padre eravamo in anticipo e quindi costretti ad aspettare almeno un quarto d’ora abbondante fuori dalla chiesa.

Il sole batteva forte e illuminava tutti i fasci di fiori disposti a semicerchio di fronte l’entrata principale.

Rigorosamente rose rosse, scelta di Tefi ovviamente.

Man mano gli invitati iniziavano ad affollare l’area fuori la chiesa ed io mi divertivo ad osservarli tutti in fremito dal finestrino scuro.

Mia madre, Lali e Peter stavano appoggiati ad un muretto parlando tra di loro, con la prima che ansiosa sbatteva spasmodicamente il piede a terra interrompendo qualunque effusione da parte dei due innamorati.

Strano come si fosse ricordata di avere una figlia proprio quando quella stava per sposarsi.

L’evento mondano, ecco cosa le importava, dopotutto lei non c’era mai stata se non ai compleanni o alle recite scolastiche.

Le mie gare di pattinaggio erano ovviamente escluse dato che venivano da lei reputate una perdita di tempo che ti fa trascurare inutilmente lo studio.

Più in la invece, uscendo dal parcheggio camminavano Luca, mio cugino Jaime e i miei zii che erano arrivati da Londra per l’occasione.

Non li vedevo da anni ed ero contenta che finalmente avremmo potuto stare insieme per un po’ di tempo.

Jaime era diventato più alto e molto più carino: portava un paio di occhiali da sole con i vetri scuri ed indossava uno smoking grigio perla che metteva in evidenza il suo fisico magro e asciutto.

Poi c’erano le mie bellissime damigelle: tutte vestite con il medesimo abito, in mano un piccolo bouquet di margherite, che chiacchieravano muovendosi ritmicamente per nascondere l’agitazione.

Pedro e la sua famiglia dovevano essere già dentro visto che nel mio campo visivo, di loro non c’era traccia.

Con la coda dell’occhio vidi Tacho, Nacho e Simon uscire da una Mercedes nera perfettamente abbinati tra loro con i vestiti eleganti e le scarpe lucide.

Gelatina tra i capelli e sorrisi smaglianti: quelli erano i miei amici !!

Mancava solo una famiglia all’appello e neppure il tempo di pensarci che li vidi arrivare camminando a mo di militari.

I Bedoja Aguero li avevo sempre invidiati per il loro spirito familiare e l’amore che si dimostravano ogni giorno, ma quella mattina non avevano nulla di tutto ciò.

Sara e Vittorio camminavano l’uno al fianco dell’altro con espressioni a dir poco apatiche.

E nonostante tutto li capivo, perché mi avevano sempre considerato come una figlia, soprattutto dopo che io e Thiago avevamo ufficializzato la nostra relazione e speravano da sempre di partecipare al matrimonio dei due in questione.

Ma purtroppo non sarebbe mai accaduto tutto ciò e farsene una ragione per loro come per me, era davvero brutto.

Rama invece avevo lo sguardo basso e il morale a terra.

Sapevo che aveva rotto con Vale, i ragazzi non gli rivolgevano più la parola dopo aver scoperto della storia del finto tradimento, io non ero certo l’eccezione a quell’odio nei suoi confronti e nemmeno a parlare di Thiago che non sarebbe mai riuscito a perdonarlo.

Quindi camminava adagio in uno smoking azzurro cielo che risaltava i suoi occhi, così triste che pareva quasi si stesse trascinando avanti.

E dietro di lui bello come sempre, Thiago scandiva il passo con un paio di Jaguar nere lucide.

Un completo nero e bianco perfettamente su misura per il suo scultoreo corpo, i capelli ben pettinati, l’andatura da principe e il sorriso coperto da quel velo di tristezza che io stessa avevo creato.

Mi faceva stare male pensare ciò che stava provando in quel momento, ma allo stesso tempo, immaginavo si sentisse sicuramente meglio rispetto a me.

Deglutii a fondo vagando con lo sguardo altrove.

E incontrai gli occhi profondi di mio padre, che mi scrutavano cercando di capirci qualcosa in quel casino vivente che portava il mio nome.

<< Io non sono stato molto presente negli ultimi anni .. >> esordì guardandomi serio << Ma da come guardi Thiago vedo che l’amore che provavi per lui anni fa non è affatto passato >>

Sbuffai.

Ci mancava soltanto ascoltare la filosofia di mio padre e avevo davvero provato tutto nella mia vita fino a quel momento.

<< Pa’ non cominciare … >> gli intimai di zittirsi, ma come previsto non lo fece.

<< Si che comincio Mar: sei mia figlia e ho il dovere di capire cosa provi !! >> sbottò improvvisamente preso da un istinto paterno.

<< Ah certo !! Adesso hai una figlia !! E dimmi, perché non ce l’avevi quando piangeva perché si era innamorata del fratello del suo primo fidanzato ??

E quando aveva paura prima di dare il suo primo bacio ?? Di avere la sua prima volta ??

Perché non ce l’avevi quando il suo ragazzo l’ha tradita con la prima che capitava per le vie di New York ??

Quando non voleva vedere nessuno, non mangiava, non dormiva e pensava solo a piangere ... perché tu non eri li con lei ??

Era forse orfana in quei momenti, mentre adesso ha magicamente trovato un genitore che si preoccupa per lei ?? >> sbottai con tutta la rabbia che avevo in corpo e tutta la malinconia che avevo provato durante quei momenti.

<< Hai ragione … >> mormorò lui sconfitto mentre una lacrima gli rigava il viso << Sono un padre pessimo >>

Annuii: ero schietta, non avrei mai potuto affermare il contrario solo per fargli piacere.

<< Si, sei sempre stato assente e quei pochi momenti che c’eri li passavi davanti alla tv, ma … >> gli presi una mano e me la portai all’altezza del cuore << sono parte di te e ti vorrò bene comunque, qualunque cosa sia successa e succederà >>

Mi avvicinò a lui e mi strinse forte contro il suo petto.

<< Non sei una parte di me tesoro, tu sei la parte migliore di me >> mi sussurrò all’orecchio per poi baciarmi tra i capelli.

<< Ti voglio bene papà, nonostante tutto >> gli sorrisi asciugandogli le lacrime con il dorso della mano.

<< Anch’io piccola mia >> mormorò stringendomi la mano.

<< E adesso vai la dentro e fai ciò che senti, non preoccuparti del giudizio della gente, sei abbastanza forte per cadere e poi rialzarti subito con il sorriso sulle labbra >> esclamò dandomi per un attimo la sicurezza di cui avevo bisogno.

<< Te lo prometto: farò ciò che sento >> sorrisi aprendo la portiera.

Potevo farcela.

***

In piedi sull’altare guardavo i miei invitati sforzando un tiratissimo sorriso appena accennato.

Pedro al mio fianco era completamente al settimo cielo, e mostrava le sue labbra arricciate verso l’alto a chiunque incontrasse il suo sguardo.

Il parroco recitava le sue preghiere scandendo bene ogni parola, le damigelle mi lanciavano sguardi carichi di forza e di comprensione, mentre i testimoni – mio cugino Luca e una zia di Pedro – se ne stavano ai loro posti tranquilli.

Sedute sulle panche, le famiglie squadravano prima me e poi il mio sposo, domandandosi probabilmente come facessimo a stare insieme nonostante, anche solo fisicamente, fossimo così opposti.

Ma io tra tutti quelli, desideravo incontrare solo uno sguardo.

E come un regalo aspettato da tanto, o una pioggia dopo una stagione di siccità, come se fosse già stato scritto da qualcuno di superiore, avvenne.

I suoi occhi verdi scrutarono a fondo i miei cioccolato lasciandomi senza parole, come sempre del resto.

Ma non potevo perdermi in essi come ogni volta, sarebbe stata una mossa troppo azzardata ed io non potevo permettermela.

Pedro afferrò la mia mano facendomi risvegliare da quello strano stato di trans in cui ero caduta e tornai ad ascoltare le parole del sacerdote.

<< Se c’è qualcuno che è contrario a quest’unione, parli adesso o taccia per sempre >> esclamò convinto che nessuno avrebbe osato parlare, così come lo ero anch’io.

Ma una testa si sollevò e una persona intervenne con sorpresa di tutti.

<< Io !! >> esclamò sicura la voce.

<< Come prego ?? >> il sacerdote era a dir poco sconvolto da quell’improvviso intervento.

<< Io sono quel qualcuno che ha qualcosa in contrario >>

***

A volte pensavo che la mia vita fosse solo frutto della fantasia di qualche pazzo scrittore.

Insomma: la storia di Rama, l’amore infinito per Thiago, il matrimonio con Pedro … tutto troppo complesso per essere vero, eppure nonostante non lo volessi era la mia realtà.

Perché uno crede di poter scegliere la sua vita, ma io penso piuttosto che sia il destino a decidere per noi, così come lo scrittore decide per i suoi personaggi.

E poi arriva un giorno.

Un solo piccolo giorno che ha il poter di cambiare ogni cosa, di rivoluzionare la tua esistenza, di portarti in un’altra storia terminando quella in cui vivevi precedentemente.

19 Agosto 2012

Anche per me il giorno era arrivato.

Piccolo Angolo Di Luce

Hola a todos !! Scusatemi tantissimo per il ritardo, ma adesso alla scuola si è aggiunta anche la ginnastica artistica e il tempo è davvero poco.

Scusatemi anche per l’obbrobbriosità del capitolo, prometto che il prossimo essendo l’ultimo lo scriverò molto meglio … scusatemi ancora.

Come vedete però ho messo il dialogo con Jaz che molti aspettavano ( e il suo dirle che sta facendo la cosa giusta è ovviamente riferito al fatto che voglia dire il contrario, come infatti Mar capisce subito ) e poi c’è una specie di riappacificazione tra Mar e suo padre.

Spero recensirete … ricordatevi sempre che vi adoro.

Un bacino <3

   
 
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