Storie originali > Avventura
Segui la storia  |       
Autore: CAPCOM    13/10/2012    2 recensioni
Di cosa sono fatti i pensieri, i ricordi, le emozioni? Appartengono veramente alla nostra realtà?
In un mondo in subbuglio, minacciato da presenze sconosciute, tre ragazzi dovranno affrontare un lunghissimo viaggio per scoprire la risposta a queste domande. Cercando di dare voce e realtà ai propri sogni, verranno a conoscenza di verità sconvolgenti, che cambierà drasticamente il loro modo di vedere le cose, e sopratutto se stessi.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Stella cadente sconosciuta

PSICO

«Accetta la tua missione. Salvaci dal nemico che da sempre ci opprime e ci sfrutta. Trasmutati in un nuovo essere, giungi a loro e cambiali. Se non potrai, dovrai annientarli.»

 

Stella cadente sconosciuta


Appena se l’era trovata davanti, aveva pensato che non ce l’avrebbe fatta. Il Monte Niji: un’impresa considerata da tutti ardua, estenuante anche per i più esperti scalatori. Ancor più per un ragazzino: ma di questo Masaru Kuchiku poco si importava. Lui aveva un obiettivo molto importante da raggiungere. Da poco sedicenne, nei suoi lunghi capelli color castagno, una timida barbetta nera nel mento, un coprifronte usurato con due buchi per i dolci occhi ambra, il solito cerotto sulla guancia sinistra, lui doveva assolutamente raggiungere la vetta di quell’altura. Vestito di abiti di pelle logori e scoloriti, Masaru si accinse ad imboccare il lungo, tortuoso sentiero di montagna, portando sulle spalle un enorme, pesante zaino con tutto l’occorrente: un sacco a pelo, cibo e bevande in abbondanza, un pugnale. Era una giornata splendida, il cielo risplendeva di un azzurro cristallino; eppure il ragazzo si accorse subito perché tutti considerassero il Monte Niji il “Cimitero dei viaggiatori”. Quella era una landa desolata, disabitata da tutto e da tutti: neanche gli alberi vi crescevano più, e gli animali naturalmente preferivano rifugiarsi altrove. Anche il fiume che un tempo vi scorreva allegramente si era ormai prosciugato: come unica testimonianza vi era rimasta una profonda, ampia depressione del terreno, che conferiva all’intero monte la forma di una spirale.

Ci impiegò ben un’intera giornata per arrivare nei pressi della cima; stanco, decise di accamparsi e riposare, rimandando al giorno dopo il continuo della sua missione. Si addormentò cullato dallo splendore del tramonto, che rendeva le ostili pareti rocciose fiammeggianti, quasi dorate. Anche il risveglio fu spettacolare: il sole spuntava appena all’orizzonte, colorando il cielo e le nuvole di un candido rosa. Masaru era molto affamato, ma era così deciso a raggiungere il suo obiettivo che volle prima raggiunger la cima del monte. Qui, quasi inspiegabilmente, crescevano pochi ciuffetti d’erba vivaci, e, nascosto fra questi, un bellissimo fiore. Ciò che Masaru stava cercando: il “fiore leggendario”, il cui vero nome era Airisu.

Venerato da alcuni popoli antichi come “divinità lucente”, questo fiore aveva la particolarità di avere 7 petali, ognuno di un colore dell’arcobaleno. A contatto con un essere vivente, con ricordi, sentimenti o pensieri, il fiore emetteva, dai sui petali, una sfavillante luce. A seconda del colore del petalo che risplendeva, e quindi della luce sprigionata, era possibile capire la quantità, il livello di Energia Psichica (EP) di un individuo. Mai nessuno era riuscito, per secoli, a ritrovarne un altro, tanto che si pensava fosse scomparso dalla faccia della terra. Ma Masaru aveva svolto molte ricerche e, studiando la storia dei popoli ancestrali, aveva scoperto che sul monte Niji aveva una grandissima possibilità di trovarne uno. Ha dovuto sostenere una faticosissima arrampicata per raggiungere la vetta, ma è stato certamente ricompensato: incantato dalla bellezza dell’Airisu, era a un passo per raggiungere la sua meta. Stava per toccare il bellissimo fiore, tanto che una piccola scintilla verde serpeggiò nell’aria; ma all’improvviso il ragazzo comprese l’immane tragedia che stava per compiersi. Un luccichio nel cielo, un punto luminoso che si fece sempre più grande. E un’immensa esplosione coinvolse la cima della montagna, accecando e scaraventando via il ragazzo. Poco prima di svenire, gli parve di vedere degli occhi…

Quando Masaru si riprese, non poté credere a ciò che vide. Un ragazzo, esanime, era steso a terra accanto a lui.

- Da dove viene? Dal cielo?  Ma è veramente possibile? Vuoi vedere che era lui quella luce che ho visto nel cielo, cioè quel qualcosa che si è schiantato a terra…  -

Masaru, seppur ancora incredulo, aiutò il ragazzo a risvegliarsi; quest’ultimo, aperti gli occhi, non poté credere di riuscire ad osservare le proprie mani, il cielo, come se guardasse per la prima volta, e pianse, come un neonato per cui respirare è un’emozione nuova. Masaru domandò al ragazzo il suo nome e questi, scoperto di poter anche parlare, gli comunicò di non sapere chi fosse, di non ricordare niente. Comprendendo la tristezza di un’esistenza dimenticata, Masaru allungò la mano al ragazzo dai caratteri angelici e i capelli albini, chiedendogli di diventare suo amico. Il ragazzo accettò; pur non sapendo cosa fosse un “amico”. Masaru decise allora di mostrargli l’Airisu, e appena la prese in mano si librò in aria una forte luce verdastra. Il ragazzo, puro, curioso ed innocente, rise festosamente. Masaru consegnò poi il fiore al suo nuovo amico, e accadde una cosa inimmaginabile. Tutti i petali, uno dopo l’altro, iniziarono ad illuminarsi: prima il rosso, poi il giallo, fino al viola. Infine l’Airisu si colorò di una fortissima luce bianca, accecante. Una luce così forte che si trasformò in fiamma bianca e divorò il fiore, che scomparve nel nulla. 

Gli occhi di Masaru, dapprima increduli, poi disperati, caddero in un’immensa rabbia, che sfogò scagliando al suo nuovo amico un potentissimo pugno. Gli ha rubato tutto, non sarebbe mai più potuto entrare nella PSICO; non avrebbe potuto vendicare loro. Pertanto decise di lasciare da solo quel ragazzo, in cima a quella desolata montagna.         

           

- Un destino adeguato a chi non ha neanche se stesso. -

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: CAPCOM