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Autore: Aniel_    14/10/2012    6 recensioni
[Spoiler 8x02]
Volevi solo tenerlo al sicuro e lo hai fatto.
Volevi solo rimediare ai peccati che hai commesso e alle colpe di cui ti sei macchiato.
Un passo avanti ai leviatani, un giorno dietro l'altro ti ripeti, perché adesso questa è la tua missione. Tenerli occupati con te e tenerli lontani da Dean.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Ottava stagione
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Fandom: Supernatural.
Pairing: Castiel/Dean
Rating: G
Beta: Io, me stessa e me.
Genere: angst, introspettivo, triste
Warning: one shot, spoiler 8x02, pre-slash
Summary: Castiel non può accettare che Dean gli stia accanto. Lo vorrebbe, ma non può. Stargli lontano è il solo modo di tenerlo al sicuro.
Note: mi sono allegramente ributtata nell'angst ma non potevo scrivere nulla di demenziale come la settimana scorsa. Il titolo dell'one shot è una frase della canzone "Ghosts that we knew" dei Mumford & Sons.
Note importanti: questa one shot partecipa all'evento settimanale della pagina Le migliori citazioni di Supernatural sul tema "L'ho fatto per te" [https://www.facebook.com/events/429693660411829/430281893686339/?notif_t=plan_mall_activity]
 
DISCLAIMER: I personaggi non mi appartengono. Ahimé...no. #sadness


Just promise me we'll be alright
 

Non saresti dovuto venire.
Il tuo cuore si è fermato quando hai percepito la sua voce; è arrivata forte e chiara alle tue orecchie, come un tuono, come la consapevolezza sorda di aver fallito l'unica missione che ti eri proposto di portare a termine.
Dovresti indietreggiare e scappare, dovresti controllare quel muscolo che non fa che battere all'impazzata nel tuo petto di arrestare la sua corsa perché non è il momento, perché non puoi permettere a te stesso di essere felice.
Eppure, udendo il tuo nome uscire dalle labbra del cacciatore, ti sei sentito, per un attimo, al sicuro. Tu che al sicuro non sei mai stato.
Ti sei sentito, per un attimo, a casa, tu che una casa non ce l'hai più da tanto tempo.
Non avresti dovuto cercarmi.
Non riesci a respirare; non ne avresti bisogno ma la sensazione è comunque opprimente. Ride Dean, ride verso di te e tu non ricordi nemmeno quando è stata l'ultima volta in cui lo hai visto così felice.
Ride perché è felice di vederti.
Ride perché ti ha trovato.
E tu vorresti solo rispondere alla sua felicità. Ma non puoi.
Come hai fatto a trovarmi?
Ogni notte hai sentito le sue preghiere. Nel silenzio della notte e della disperazione di quel luogo le sentivi rimbombare nella tua testa. Hai scoperto che Dean è ripetitivo perché ti rivolgeva sempre la stessa supplica: "se sei in pericolo ti troverò, ti salverò e ti riporterò a casa. Se stai bene, ti prego, torna da me. Mi sento così solo."
Ogni notte serravi le palpebre e rotolavi su un fianco, ti rannicchiavi su te stesso e ti stringevi i lembi del trench addosso. La tua unica protezione e la tua unica speranza insieme alle parole di Dean Winchester.
Non posso tornare. Non voglio tornare. Ho distrutto tutto e distruggerò tutto, ancora.
Ogni tanto, tra una preghiera e l'altra, Dean raccontava le sue giornate. Deve essersi sentito molto solo, immagini. Negli ultimi giorni ha parlato di "progressi" e di un "nuovo alleato". Non sapevi cosa pensare. Non sapevi se tornare e ricordargli che non può fidarsi di nessuno, non in Purgatorio.
Ma non volevi metterlo in pericolo, così sei rimasto fermo, sulle rive di un ruscello che, per quanto tu lo abbia desiderato, non è mai riuscito a lavare via tutte le tue colpe.
Resterò qui. Da solo. Non porto fortuna, Dean.
Dean sorride e si avvicina, velocemente, un passo dietro l'altro. Si fermerà ti dici.
Alla fine Dean si ferma sempre.
Con le mani abbandonate lungo i fianchi vorresti solo urlargli di andare via, perché se ti starà vicino non sarà al sicuro, perché se ti starà vicino finirà per morire. E Dean non lo merita.
Ma Dean ha la testa dura. Dean non si è fermato e adesso ti stringe forte e riconosci che nonostante tutto ha sempre lo stesso odore, le stesse rughe attorno agli occhi, lo stesso sguardo vivo.
E mentre ti stringe, senti di essere vivo anche tu. Un po' più di ieri, un po' più di un'ora fa.
Non posso lasciarti restare. Mi dispiace.
Non capisci il motivo, ma ti pizzica la guancia. Dean l'ha appena sfiorata e tu la senti andare in fiamme. Non sai se sia normale.
È piacevole però. È piacevole e vorresti abbandonarti a quelle sensazioni, perché Dean è qui, ti ha trovato e ti vuole con sé.
Ti ha perdonato anche se tu non riesci a perdonare te stesso.
Prende le tue difese e inventa scuse campate in aria solo per non farti apparire per quello che sei: un debole, un codardo, un falso. Vede sempre il meglio, Dean. Anche quando il meglio non esiste, non più, non in te.
Non puoi restare.
Volevi solo tenerlo al sicuro e lo hai fatto.
Volevi solo rimediare ai peccati che hai commesso e alle colpe di cui ti sei macchiato.
Un passo avanti ai leviatani, un giorno dietro l'altro ti ripeti, perché adesso questa è la tua missione. Tenerli occupati con te e tenerli lontani da Dean.
Non ascolti mai, Dean Winchester. Vorrei che mi ascoltassi questa volta, solo questa volta.
Dean non vuole proprio saperne di lasciarti in pace e vuole tornare a casa. Ma non ha intenzione di farlo da solo.
Il "nuovo alleato", Benny, ti guarda con una nota di fastidio. Dubiti che sia davvero preoccupato per Dean. Per lui è solo un mezzo per arrivare dall'altra parte e tu sei l'ostacolo lungo la strada.
Non sarai d'intralcio comunque. Non sei preoccupato per Dean e sai che, una volta fuori da qui, se la caverà.
Dean se la cava sempre.
Ma tu resterai qui perché è il tuo purgatorio e solo con esso puoi espiare i tuoi peccati. Così fai quello che hai fatto per mesi, fai quello che ha distrutto il vostro rapporto: menti.
Annuisci e menti.
Dici che hai compreso e menti.
Sorridi e menti.
Non tornerai mai più indietro.
Quello che ho fatto, l'ho fatto per te. Tutto quello che faccio, lo faccio per te. Da sempre e per sempre. E il "sempre" di un angelo è davvero tale.
Dean sta scomparendo e ti stringe la mano. Ora che è arrivato il momento di lasciarlo andare non ci riesci. L'idea di perderlo ancora è così dolorosa che non ti resta che gridare: urli il suo nome come una supplica disperata; vuoi solo tornare a casa, vuoi che Dean ti stringa e ti prometta che andrà tutto bene.
Ma qualcosa lo sta trascinando via da te e forse è meglio così, ma non riesci a mollare la presa.
Vuoi raggiungerlo, vuoi restare con lui, vuoi averlo al tuo fianco.
Ma la stretta di allenta.
La luce scompare.
La corda si spezza.
Dean, non voglio restare solo.
Dean, ho bisogno di te.

Dean è sparito, Dean non c'è più. Questa volta sai di averlo perso per sempre e sai che il "sempre" di un angelo è davvero, dolorosamente e insopportabilmente, tale.

 

FINE

 

   
 
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