Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: MorwenGwen    14/10/2012    13 recensioni
Dopo avermi riferito le sue ultime parole si portò la sigaretta alla bocca,ne assaporò ogni minima parte come se quella fosse la sua unica consolazione al momento;poi tossì,tossì così forte come se stesse per vomitare l'anima.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Chaz , Justin Bieber, Ryan Butler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Cigarette'
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*Al primo capitolo ho aggiunto il Promo della FF se vi può interessare c: *

La professoressa entrò poggiandosi allo stipite e con l'affanno:la Cardon faceva sempre assurdi ritardi,non che la cosa mi dispiacesse.
Ripreso fiato si avvicinò con fare composto alla cattedra lasciandoci sopra un'enorme pila di fogli scritti,
questo significava solo una cosa: aveva corretto i compiti di Filosofia.
Questo significava un'altra cosa ancora:ero nella merda.
La donna cominciò a distribuire personalmente i vari compiti,si avvicinò al banco di Justin:
< Non capisco come tu possa essere impeccabile in filosofia e un disastro nelle altre materie Bieber.Non mi piace sentire le continue lamentele dei professori sul tuo conto > e così dicendo gli lasciò il compito sotto gli occhi; a giudicare dallo sguardo incredulo e dalle bocche spalancate ad"o" di chi gli era intorno aveva sicuramente preso l'ennesima A+.Dopo un'estenuante attesa si avvicinò anche a me mostrando un'espressione tutt'altro che soddisfatta: il mio panico era triplicato; < Quando ti deciderai a studiare Warren?! > mi domandò porgendomi scocciata il compito: D,una schifosa ed umiliante D.
La professoressa si accomodò alla cattedra,aprì il registro e fece un resoconto dei voti,
< Non posso accettare voti così bassi in questa classe,non lo accetto e non lo accetterò > cominciò,
< Pertanto comincerò ad associarvi ad un compagno che in filosofia va meglio di voi sperando in un miglioramento.E' un esperimento che credo vi sarà molto d'aiuto,oggi ad esempio comincerei dalla signorina Warren > mi guardò come per cercare un consenso,mi limitai ad annuire flebilmente, < Voglio che ripeta Shakespeare.Tutto quanto e in più,voglio che sia Bieber a spiegarglielo dandole ripetizioni,tutto chiaro? >, osservai Justin spiazzata: fissava la donna sconcertato più di me: < Professoressa non credo sia il caso ins- >
< Io invece credo che lo sia Justin.Visti i risultati di Elisabeth lo ritengo necessario e dovresti esserne fiero,significa che ti ritengo un buon elemento >
tagliò corto la professoressa cercando di sembrare il più cordiale possibile,con lui, non con me.
La reazione di Bieber non tardò ad arrivare: mi guardò come se volesse uccidermi all'istante,come se avessi deciso di stargli appositamente tra i piedi,
ma non era colpa mia se di filosofia non ci capivo un cazzo.

Finita la lezione,mi raggomitolai su una panchina del cortile: non avevo voglia di mangiare in mensa e mi sentivo un enorme peso per Bieber,
per quanto lo odiassi non potevo che provare una certa pena per lui.Sfogliai un'altra pagina del libro che stavo leggendo,quando qualcuno mi si parò davanti
< Prima impari Shakespeare meglio è,quindi: da cosa vuoi ripetere? > mi domandò una voce che potevo oramai ricollegare a Justin, alzai lo sguardo:
< ...dall'inizio magari? > risposi con un sorriso incerto,ecco un altro dei suoi pazienti sospiri < E' possibile che di tutto il programma tu non abbia capito un cazzo?! >
< Zero >
< Va bene,ci proverò ma non voglio assolutamente essere gentile,calmo e paziente.Sia chiaro. >
< Va bene >
risposi in modo accomodante,
< Bene.Oggi alle 16.00 in camera tua. > concluse prima di tornare in mensa.

Dopo quella giornata scolastica così dannatamente pesante avevo solo bisogno di una doccia calda.
Mi chiusi nel mio bagno,spogliandomi e lasciando scorrere l'acqua.Uscita dalla doccia dopo una buona mezz'ora là dentro mi avvolsi nell'accappatoio strofinandomi in preda al freddo,strizzai più che potevo i capelli asciugandoli alla meno peggio con il phon: fanculo,si sarebbero asciugati da soli.
Mi misi un felpone abbastanza caldo e mi sdraiai sul letto, non mi ero mai accorta di quanto fosse morbido; aprì le coperte e mi ci raggomitolai dentro sprofondando velocemente in un sonnellino,mi ripromisi di dormire solo una mezz'oretta...

*Bieber*
Buttai i libri di filosofia nella sacca,dando un'ultima occhiata all'orologio: erano le cinque precise.Uscì dalla camera dando un tik alla serratura,
quella ragazza era davvero una seccatura,non mi piaceva averla in giro era così....infantile e per giunta faceva schifo in filosofia,voleva rovinarmi la vita.
Non mi piaceva averla in giro,era invadente,assillante,petulante ed acida e poi non si preoccupava mai di nascondere il suo odio nei miei confronti,la cosa non migliorava la situazione.
Mi fermai un secondo davanti alla porta della sua camera respirando profondamente: in quel periodo lo facevo spesso per evitare di urlare in faccia alla gente,non volevo prendermi altre ore di detenzione. Bussai nel modo meno nervoso che potevo ed aspettai che mi venisse ad aprire ma dall'interno non udì nessuna risposta.Bussai 1,2,3 volte in modo sempre più nervoso e infastidito,poi alla quarta sentì un tonfo e dei passi rimbombare sul parquet.
La Elisabeth che avevo avuto modo di considerare un'enorme ed inutile palla al piede,fin troppo fastidiosa e petulante non era quella che vedevo di fronte a me in quell'esatto momento: i capelli umidi che le ricadevano sulle spalle,il maglione che le lasciava scoperte le magre gambe,gli occhi contornati da un leggero trucco nero e l'espressione assonnata mi presero alla sprovvista,era così...sensuale?
Scossi la testa la testa riprendendomi: stavo diventando complessato.La ragazza si leccò le labbra secche,alimentando i pensieri poco puri che stavo elaborando in quel momento,dopo non so quante ore di sonno si era persino dimenticata del nostro incontro,quanto cazzo era stupida?
< Scusa,mi sono addormentata- >
< Ho notato,ho bussato 4 volte.Potresti almeno ricordarti degli impegni che hai >
risposi acidamente,sarebbe stata davvero una bella compagnia se non avesse avuto un cervello e una vocina così irritante.In silenzio si spostò dall'uscio e mi lasciò entrare,il letto era disfatto,la  camera in disordine,eppure la scrivania era completamente vuota, < Ho liberato la scrivania prima di addormentarmi,almeno un pò di riguardo nei tuoi confronti l'ho avuto > spiegò a tono basso sorridendo lievemente; si accomodò su una delle sedie incrociando le gambe a mò d'indiano e lasciando involontariamente intravedere una parte dell'intimo,distolsi lo sguardo: < Cominciamo,è una tortura qua dentro > dissi riferendomi implicitamente alla sua presenza in quelle condizioni così...così come?!
No,non avevo un aggettivo per descrivere cosa mi stava provocando Warren in quel momento,
non ne avevo nemmeno uno.

Buh.Ok premetto che ho fatto tardi e che ho dato uno strappo alle regole,aspettavo il numero deciso di recensioni poi
ho ceduto ed ho detto:fanculo aspettano da troppo tempo,la pubblico ugualmente,lol.
Non farò quasi mai riferimento alle sensazioni di Bieber,è stato un caso particolare per rendere chiare
determinate azioni o comportamenti che,dalla prospettiva di Warren sarebbero stati indecifrabili.
Continuerò dopo 8 recensioni c:

Much love,Mel

   
 
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