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Autore: FlyerMind_    14/10/2012    1 recensioni
"Ebbi paura. Riflettei: c'era una via d'uscita? No, non stavolta; stavolta era la fine." Questa che leggerete (se deciderete di leggerla) è una fic un pò particolare suddivisa in 2 parti : la prima parte è una sorta di narrazione della storia in terza persona (pochi attimi prima della morte del nostro amato Ryuzaki), mentre la seconda descrive la morte di L raccontata dal suo punto di vista.
E' la mia prima fanfiction quindi non so se piacerà....... Perciò recensite e consigliatemi numerosi!!
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: L, Light/Raito, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Cancellazione dei dati...! che cosa significa?!” Aizawa pronunciò quasi urlando queste parole , fissando lo schermo bianco, naturalmente confuso, L lo interruppe “……….. Avevo detto a Watari che doveva sbarazzarsi di tutti i dati raccolti…….” un altro fulmine fuori dalla finestra squarciò il cielo; sotto il ciuffo di capelli scompigliati gli occhi di Ryuzaki, normalmente spenti e privi di colore, sembravano cambiare………………. Dopo tanti anni di continui camuffamenti e anonima investigazione,  il suo sguardo ero diverso, dopo tanto tempo… era mutato…….. Paura? Terrore? Un presentimento? Proseguì “nell’eventualità che gli fosse accaduto qualcosa….” le sue sopracciglia nere si aggrottarono, praticamente invisibili, nonostante il colore, da quanto fossero sottili.
Aizawa sgranò gli occhi e  fece un passo indietro, intimorito dalle spiegazioni di L  “Nel caso gli fosse..!” ma non riuscì a proseguire.
Anche Matsuda sobbalzò, sul suo viso era dipinta un’espressione di terrore “Ma non sarà mica……” disse sottovoce, credendo che magari, parlando ad alta voce,  si avverasse ciò che stava pensando.
Erano tutti raggruppati circolarmente intorno a  Ryuzaki, accucciato sulla sedia girevole, “Dov’è lo shinigami?” chiese L rivolgendo il suo sguardo al Sovrintendente Yagami; egli proferì "Ehm…. Non lo so è sparito!" rispose,  guardandosi intorno inquieto.
“Non c’è più!” intervenne Mogi, “Che vuol dire?!” Soichiro fissò per un istante il collega; l’atmosfera si stava scaldando………….. I poliziotti sudavano freddo per l’agitazione e come se non bastasse la luce dello schermo gigante divenne rossa, rossa sangue, deplorevolmente inquietante.
“Ascoltate! Lo shiniga-“
 
“Ascoltate! Lo shiniga-“ TUM TUM!!
Mi bloccai all’istante, le parole non si decidevano a uscirmi di bocca.
Le tempie mi pulsavano, il sangue stava rallentando la sua corsa.
Kira, Light……………. Lo shinigami!!! Bastardo! Ora mi era tutto chiaro! Allora non mi ero sbagliato! Light …….. light aveva convinto lo shinigami ad ammazzarmi prima che potessi verificare il quaderno…. È ovvio che allora era stato proprio lui a convincerlo a scrivere quelle false regole, così da scagionare se stesso e Misa! ERA LUI……….. ERA VERAMENTE LUI L’ASSASSINO!!!!         
Per un attimo mi sentì felice come mai prima d’ora, ma solo dopo mi resi conto che stavo lentamente cadendo, stavo scivolando dalla mia sedia…. I muscoli del  corpo non rispondevano più ai miei comandi, anzi, sentì che si stavano a poco a poco sciogliendo,  li sentì contrarsi orribilmente.
Ebbi paura.
Riflettei: c’era una via d’uscita? No, non stavolta, stavolta era la fine. Non avevo un dio dalla mia parte, non avevo un potente quaderno della morte, non avevo NIENTE, ero solo un uomo io, un uomo che solo alla fine di ogni cosa si rese conto di non essere mai stato felice e di non aver mai voluto vivere questa vita……. Strano ma vero, alla fine, la miglior cosa che mi fosse mai successa era proprio Lui, era proprio Light.
Mi ero legato a lui in modo indescrivibile, mi ero affezionato sapendo in realtà il suo Oscuro Segreto.
Egli mi aveva regalato momenti che solo gli amici possono donare,  di questo mi resi conto.
Caddi.
Light mi prese.
Allora,forse, un po’ di bene me ne voleva davvero, non desideravo che questo : avere un amico che mi apprezzasse.
 
Le campane della Wammy’s House suonavano senza sosta nella mia testa, con un interminabile suono metallico, DIN DON DIN DON; ricordi di piccoli geni sdraiati, intenti a risolvere puzzle da 5000 pezzi, piccoli geni che discutevano appassionatamente con uomini adulti, piccoli geni che leggevano manuali e giocavano a costruire torri di dadi mi balenavano nella mente irrefrenabili.
Light.
Un ghigno sulle sue labbra sottili, gli occhi di un’impensabile sfumatura rossastra.
“Che cosa succede?!” “Ryuzaki!!!!”  furono le ultime parole che udì prima di chiudere le palpebre degli occhi per sempre.
 
 
  
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