Due mani gelide si posarono sui suoi occhi, togliendole la visuale della coloratissima tastiera del Tardis.
<< Dottore >> mormorò Rose, e un sorriso le venne spontaneo. Avrebbe riconosciuto le sue mani ( e addirittura il loro profumo ) tra mille.
<< Ma come fai? >> Il Dottore gliele tolse dal viso, facendo una smorfia. Non riusciva a farla spaventare, mai.
Una sera, Rose stava ritornando nella cabina blu dopo una passeggiata a Londra e lui decise di farle uno scherzetto, cioè di abbracciarla da dietro e metterle una mano sulla bocca mentre svoltava in una stradina buia. Voleva farle pensare che qualcuno la stesse aggredendo per vedere come si comportava.
Una persona normale si sarebbe dimenata, avrebbe urlato o qualcosa di simile.
Ma Rose non era una persona normale, infatti aveva solamente poggiato la testa sulla spalla del Dottore e si era messa a ridere, dicendogli che era proprio un bambino.
“ E se fosse stato un assassino e non io? Che cosa avresti fatto?”
“ Niente, tanto saresti venuto tu a salvarmi, vero?”
“Giusto” sorrise il Dottore, avrebbe fatto qualsiasi cosa dato che si trattava di proteggerla.
“ O in tua assenza, gli avrei dato un bel calcio e poi sarei corsa via, come mi hai insegnato  ” forse la ragazza faceva allusione a quando si conobbero e il Dottore la fissò pensieroso.
 
<< Come faccio? Bè, ci siamo solo noi due, a meno che tu non pensi che anche il Tardis abbia delle mani >> spiegò lentamente Rose, con una strana voce roca che poi cercò di schiarirsi.
Il Dottore se ne accorse, e corrugò la fronte. Capiva subito quando c’era qualcosa che non andava, conosceva troppo bene la sua compagna di viaggio.
<< Che hai? >>
Lei era appollaiata sulla sedia girevole, di spalle, e non sembrava avere proprio voglia di girarsi, per questo fu lui che le si mise davanti.
Poi notò i suoi occhi lucidi seminascosti dai capelli << Stai piangendo? Perché? >>
Il Dottore temeva le lacrime, soprattutto le sue lacrime, non la poteva veder soffrire.
<< Non puoi capire >> Rose evitò di guardarlo e strinse le labbra, con un’espressione d’un tratto dura.
<< Non posso capire? >>
<< No >>
Il Dottore alzò le spalle e sospirò, facendo un passo nella direzione della porta. Se non ne voleva parlare era inutile che rimanesse.
<< Dottore >> lo richiamò la ragazza, che si alzò dalla sedia. Lui si fermò immediatamente << Tu… Tu saresti davvero venuto  a salvarmi, se non fossi stato tu quella sera? >>
L’alieno rise, era una domanda così ovvia… Ma era anche sollevato, aveva pensato che lei gli avrebbe chiesto qualcosa di molto più importante.
<< Cosa c’è da ridere? >> gli gridò Rose, ferita. Poteva essere una cosa stupida ma per lei era importante.
Il Dottore la abbracciò, inspirando il profumo dei suoi capelli. Tanto buono che l’ avrebbe voluto mangiare.
<< Ma certo. Io ti salvo sempre >>
Rose sorrise, e poi chiuse gli occhi << Non lasciarmi mai >> sussurrò.
Il Dottore guardò intensamente le sue lunghe ciglia.
<< No, stavolta non ti lascio, ti tengo stretta sul mio petto >>
La bionda ridacchiò, naturalmente lei non intendeva in quel momento, ma per sempre.
E per sempre avrebbe voluto sentire il sapore di quelle labbra ora inaspettatamente sulle sue.
 
 




* Con salivazione accelerata *

Buonasera a tutti! Sono sempre io!! Con un nuovo colpo per voi!
L’ho partorito mentre leggevo le nuove ff sul Dottore e Rose… ( che sono magnifiche, faccio i complimenti a tutti gli autori )
Spero non vi siate scocciati di questa coppia, è davvero fantastica!
 
Ditemi che ne pensate ( anche un “Ma quanto fa schifo vai a farti un bagno” mi va bene ) e tanti baci!! 

Ps: le frasi in corsivo sono quelle del passato