Anime & Manga > Puella Magi Madoka Magica
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Autore: Coccolotti_spray    14/10/2012    1 recensioni
E se Sayaka riuscisse a sopravvivere per un solo istante dopo essere diventata una strega?
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sayaka Miki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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It's time to go

Salve a tutti! ^^
Ho scirtto questa FF, intorrompendo quella 
che stavo scrivendo su Fairy Tail, qualche sera fa,
senza pensare troppo, quasi di getto...e che dire...
Spero vi piaccia.
BUONA LETTURA


Vivevo in un mondo in cui il cielo era azzurro, dove peregrinavano, assorte, candide nuvole in cerca di un dio che potesse indicare loro la strada da percorrere per tornare a casa, senza sapere che quel ceruleo spazio senza fine rappresentava la loro infinita dimora, che le avvolgeva sempre con le sue braccia incorporee, ma loro non si accorgevano di averla accanto costantemente e provavano un senso di vuoto, di abbandono, quasi come se fossero cieche e così, l’azzurro mutava, s’incupiva e soffocanti lacrime bagnavano il suolo, che rendevano tristi gli occhi della gente che le guardava.
 

Nei giorni di pioggia io non mi sono mai sentita triste, perché, a differenza di quelle pecore smarrite e solitarie, che potevano solo passare accanto o vedere da lontano le loro compagne per pochi istanti, io al mio fianco avevo un’amica e mi bastava voltare il capo per guardarla; allungando le mani avrei potuto colpirla scherzosamente…o abbracciarla…lei era lì…c’è sempre stata.
Il suo nome è Madoka, una ragazza tranquilla e serena, mai estrosa, ma presente, come un bisbiglio fra mille grida, che può apprezzare solo un orecchio allenato, che ha imparato ad ascoltare perfino rumore dei rosei petali di ciliegio che ondeggiano a passo felpato nel vento primaverile.

 
In quei giorni in cui il cielo era scuro Madoka, m’insegnava ad apprezzare la pioggia, a mantenere il sorriso, anche se dovevamo restare chiuse in casa o uscire in città armate d’ombrello,
“Il mondo non finirà per qualche goccia Sayaka-chan…la pioggia è un nemico necessario, invece di maledirla dovremmo ringraziarla…così tutti si sentirebbero più allegri e con il cuore colmo di riconoscenza…Io sono grata a queste gocce, non solo perché sono indispensabili, ma anche perché, grazie a loro, staremo insieme qualche ora in più, aspettando che spiova…”.
Era inestimabile, talvolta la gente vaga una vita per trovare un’amica così, che ti ricorda costantemente quanto tu valga per lei, che ti dimostra il suo sincero e impagabile affetto anche con una banale parola, che ti permette di trovare in te una forza che non credevi di avere, che ti fa sentire viva e che fa sopravvivere la tua allegria in ogni momento.

 
Adesso sono una Puella Magi, a chi importa se sorrido oppure no?
Il mio corpo non mi appartiene più. Ho abbandonato la vita e venduta la mia felicità.
Sento che quel cielo scuro sta macchiando per sempre l’azzurro, non tornerà mai come prima e Madoka non può aiutarmi, poiché non esisto più, abbandonata a una dolce follia, che ha messo fine alla mia sofferenza.
“Fra poco scomparirò…” penso, mentre cerco di imprigionare la Ragione “…la sofferenza sarà la via per la salvezza...” sorrido, questo pensiero non appartiene a Sayaka, ma chi è Sayaka?
Ormai mi sono dimenticata di lei.
 

Il mio corpo non mi appartiene più, sta mutando. Una strega.
Ho abbandonato la vita. La Morte si è seduta accanto a me, attende…
Ho venduto la felicità, ora sto cercando la pace.
La voce si trasforma in grida disumane, mentre un’orchestra di violini suona la mia melodia preferita.
Vedo Kyoko, sta parlando, ma sembra quasi che non io non senta, fa fuggire Madoka, dopodiché si lancia contro di me…
Un colpo, forse due, poi nient’altro…
“Grazie…”
 

Sento che il mio corpo viene deposto a terra, Madoka si getta contro di me, è disperata, singhiozza senza riprendere fiato, sa che ci stiamo allontanando ed è doloroso anche per lei.
 
Alzo una mano a fatica, vorrei sorriderle e salutarla come si deve, ma sono distrutta ormai e non ci riesco, mi limito a sfiorarle la gota, cercando di svegliarmi…vedo i suoi capelli rosa...lei cerca di aggrapparsi a me, di riportarmi indietro, ma aprendo gli occhi le ho solo dato una falsa speranza…poiché non può più raggiungermi.
 
“Sayaka-chan…Sayaka-chan…ti voglio bene…e…non puoi morire…”
 
Ormai è tardi, le parole di Madoka mi arrivano distanti, ma riesco a percepire quell’ultimo saluto, la Morte mi ha permesso di sentirmi per un’ultima volta stretta fra le braccia della mia migliore amica, ha fatto sì che la guardassi in viso, dopodiché mi ha sfiorato per ricordarmi di seguirla.
Le ho preso le mani senza esitazione, salutando la Vita, lasciando un addio a Madoka racchiuso in quella carezza…

 
Vivevo  in un luogo in cui il cielo era azzurro,
ora non possiede più un colore e anche l’azzurro scompare…
 

 
 
 
 

 
 
  
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