Perché nascondi quel segno?
Perché nascondi quel segno?
Posi sempre una mano sulla pelle,
triste.
Dovresti portarlo con fierezza,
simbolo della tua vittoria sul male.
Eppure lo celi.
Ti vergogni.
Quella cicatrice
non è segno di dolore,
ma di forza.
La tua.
Ed ogni volta
che ti farà male,
che ti piegherai per il bruciore,
ricordati del dolore
che hai sconfitto
e ritroverai la vecchia forza,
possente come una quercia secolare,
che ti aiuterà,
come la donna
dall’amabile sorriso
in cui credi.
E se non dovesse bastare,
ci sarò io,
come quel giorno.
A stringerti la mano,
ad allontanare gli sguardi indiscreti.
Appoggiati a me,
ti sosterrò.
Come tu hai sostenuto me.
Quindi,
alza lo sguardo,
cammina dritta,
e guarda in avanti.
Non soffermarti al presente,
Pensa al futuro.
Con me. Con gli altri.
Perché,
a furia di perderti
nell’immaginazione nera,
gli incubi diventeranno reali.
E ti imprigioneranno.
Ma io continuerò
a starti accanto.
Anche nelle tenebre.
Ti voglio bene
Per te,
a cui devo la mia gioia
la mia felicità.
La mia vita.
Grazie
Pensavo di mettere questo pensiero e il precedente in una raccolta, per tenerle insieme. Spero che non ci siano problemi.
Passiamo all'importante.
Questo pensiero mi è venuto in mente mentre guardavo fuori da finestrino quando ero sul bus, diretta verso Cattolica per un'uscita scolastica.
La persona in questione si è sottoposta ad un intervento quasi sette mesi fa.
L'ho scritta pensando a lei. E pensare che quando sono tornata, per dispetto, le ho detto di non averla pensata.
Mi piace farla arrabbiare, anche se, a volte, esagero.
Spero che vi piaccia un tantinello.
Alla prossima, chissà.