D'Artagnan quel giorno non voleva vedere nessuno. Nelle ultime ventiquattro ore aveva subito un attentato alla sua persona da parte di maschera di Ferro, era stato sbeffeggiato da Rochefort e il cardinale di Richelieur minacciava di scomunicarlo per quello che aveva innescato con la sua incoscienza.
Bè, non era di certo la prima volta che il ragazzo ne aveva combinata una delle sue: una volta distrusse un intero fienile; un'altra volta stava combattendo in un luogo sacro contro gli scagnozzi di Maschera di Ferro; un'altra volta, ancora, aveva accusato senza prove Milady ( e aveva fatto la figura dell'imbecille) pur sapendo di non sbagliare.
Era stato sminuito in tutti i modi e questa cosa, a lungo andare, stava diventando insopportabile.
-Lo sai perché ti stanno contrastando in tutti i modi?- esordì una voce alla sua destra.
D'Artagnan fu destato dai suoi pensieri. -Aramis, che ci fai quì?- Aramis non si degnò di rispondere al ragazzo ma si limitò a proseguire la sua teoria - Perché secondo te stanno facendo di tutto per sminuirti, fermarti e...talvolta ...cercare di ucciderti? Perchè hanno paura di te, D'Artagnan- asserì. -Paura di me?- fece scettico. -Sì, perchè tu a differenza di noi tre, te ne freghi delle regole e hai scombinato i loro piani più di quanto noi, come trio di moschettieri, non abbiamo fatto finora. Hai dimostrato di avere la capacità di annientarli se avessi i consensi di tutti e quindi è per questo che loro ti temono. Hanno paura di te, altrimenti non ti considererebbero neppure una minaccia. Sei una mina vagante e questo li spaventa a morte- terminò Aramis. D'Artagnan la guardò incredulo. -Faccio paura al Gobbo, Rochefort, Richelieur e pure a Maschera di Ferro- disse pensieroso. -E anche a Milady - aggiunse Aramis e nel pronunciare quel nome si percepiva una nota di fastidio in lei. -Milady non ha paura di me - fece seccato, D'Artagnan. -No, ha paura che ti facciano del male perché è tra due fuochi. E, con quell'affermazione, stava per togliere il disturbo quando fu afferrata per un polso dallo stesso ragazzo. -Aspetta, perché ti dà così tanto fastidio?- era un po' imbarazzato a fare quella domanda e ...da quella presa ferrea, non lo faceva mai con lei. -Zuccone, sei uno zuccone perché ancora non ti rendi conto dell'enorme potere che hai sulle persone "solo" essendo te stesso. Conquisti tutti perché sei TU e proprio questa tua forza interiore attira a sé le persone nel giust. E questo fa paura alle persone malavitose - così dicendo, si defilò dalla stretta e andò via.