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Autore: _Jaya    16/10/2012    4 recensioni
Uther è sul letto di morte e Gaius gli consegna una lettera scritta dalla moglie Ygraine prima di morire. Lei sapeva del patto con la maga e aveva intuito che la sua vita sarebbe stata chiesta dalla Natura in cambio di quella del figlio. La storia è ambientata prima della quarta stagione e non tiene conto di questa.
Dai un bacio a nostro figlio da parte mia e raccontagli tutto il mio amore, ciò che io non potrò mai fare. Ygraine
Ha partecipato ad un girone del contest "All you need is love!" di superkiki92 sul forum di efp.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Uther
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il cuore si scioglie






« C’è una cosa che dovete leggere Sire… » le parole di Gaius si persero nell’aria per qualche istante: una lettera vergata dall’amata regina venne consegnata e letta dal Re steso sul letto. Gaius non aveva più medicine utili per curare il suo male, così era arrivato il tempo di consegnargli quelle parole: la regina Ygraine gli aveva fatto giurare a suo tempo di consegnarla al re suo marito solo sul letto di morte.
Alcune lacrime scesero lungo il volto del monarca, provato dalla lunga malattia e dall’emozione.
« Chiamatemi il principe… » riuscì a soffiare oltre le lacrime. Doveva parlare al figlio, forse per la prima volta davvero. Voleva dirgli tutto quello che quella lettera aveva risvegliato nel suo cuore, aprendolo dopo vent’anni dalla sua scorza di pietra.
Il monarca appoggiò la lettera sul letto e si portò una mano sulla fronte: la testa gli era diventata improvvisamente troppo pesante per riuscire a resistere alla tentazione di buttarsi giù e non rialzarsi più.
 
Caro marito,
se stai leggendo questa lettera significa solo una cosa: stai per raggiungermi anche qui. Non sono felice di rubarti la vita, ma se mi manchi ora che sei dall’altra parte del palazzo, tra tanti anni mi mancherai enormemente.
Amore mio, sono sicura che tu abbia avuto una vita degna di essere vissuta, fianco a fianco con nostro figlio, il piccolo Arthur. Ormai tanto piccolo non sarà, ma io lo ricorderò sempre dentro di me, quando il birbante mi dava i calci alla pancia.
Spero ti somigli e ti renda orgoglioso. Prego che tu sia fiero di lui, esattamente come lo sarò io nel darlo al mondo. Arthur è nostro figlio, frutto di un amore senza fine.
E se ci sono state incomprensioni per avere il nostro erede, non importa. Io ho amato te e nostro figlio in ogni singolo istante della gravidanza.
Ora siamo vicini più che mai.
Dai un bacio a nostro figlio da parte mia e raccontagli tutto il mio amore, ciò che io non potrò mai fare.
 
Ygraine
 
 
Post scriptum: Ti amo

 

 


Note:
Storia scritta un mare di tempo fa... ha partecipato al girone "P.S. I love you" del contest "All you need is love" indetto da superkiki92 sul forum di EFP. Ho corretto la storia secondo le indicazioni della giudicia.
Spero che possiate apprezzarla :)
Un bacione
_Jaya

Giudizio di superkiki92: (alcuni espressioni segnalate non sono presenti nel testo che avete letto appunto perché le ho corrette!)

Dunque, questa storia ha davvero molto da offrire dal punto di vista emotivo: la narrazione è incentrata, fondamentalmente, sulla lettera d'amore che Ygraine scrive. Molto equilibrata, devo dire, hai combinato diversi aspetti della storia tra Gaius e Ygraine e devo dire che, alla fine, ne è uscito un mix vincente.
Tuttavia, sul piano grammaticale e stilistico devo fare qualche appunto: questo testo, seppur breve, presenta alcune lacune. È il caso di alcune curiose espressioni che, personalmente, ti inviterei a rivedere: “le parole di Gaius non rimasero nell'aria a lungo”, per esempio, è una di queste; certo, mi è chiaro il concetto ma dal punto di vista stilistico – se non grammaticale – questa frase non è corretta. Magari, avresti potuto utilizzare una espressione simile, ad esempio: “le parole di Gaius si persero nell'aria” – volendo narrare per metafore.
Così, altre frasi: “Gaius non aveva più medicine utili per curare il suo male e gli aveva consegnato quelle parole”, personalmente ho dovuto rivedere la frase un paio di volte prima di capirne il reale significato. Ecco, ti inviterei a revisionare espressioni come questa. Nonché, a prestare più attenzione alla scelta dei verbi: “compilare”, ad esempio, è un verbo poco adatto riferito a “lettera”. Così, anche in altre occasioni; ho trovato poco congrua questa frase: “... sulla fronte, diventata improvvisamente pesante”, anziché “pesante” avrei scelto un aggettivo più calzante.
Ma, più che altro, si tratta di frasi da revisionare. È il caso di espressioni come “scorza di pietra” – ove, a mio modesto parere, sarebbe stato meglio sostituire “corazza” –, un'altra frase che mi è parsa poco adatta, inoltre, potrebbe essere questa: “... e ripetigli il mio amore che non potrò dimostrargli”, anzitutto è scorretta grammaticalmente. Suggerirei di impostarla in tal modo: sostituirei il verbo “ripetere” con “raccontare”, anzitutto, poi agirei diversamente. In pratica, in questo modo: “... e racconta ad Arthur l'amore, ciò che non potrò mai avere l'occasione di dimostrargli”, ad esempio.
Vi sarebbero altri esempi di questo tipo, se vuoi provvederò ad illustrarteli privatamente. In ogni caso, non so se è una scelta voluta o meno, ma a mio parere il titolo sarebbe molto più d'effetto scritto in maniera normale, con il solo carattere maiuscolo iniziale. Un altro suggerimento che mi sentirei di darti, inoltre, sarebbe quello di evitare onorifici come “Re”, “Regina” e “Principe” scritti con la lettera maiuscola – seppure questa forma non sia del tutto estranea alla tradizione letteraria –, tuttavia in questo contesto potrebbero essere evitati. Parere personale, comunque, assolutamente sindacabile.
In ogni caso, l'introspezione è ben curata: sebbene alcuni aspetti sarebbero potuti essere approfonditi maggiormente, nel complesso questa fan fiction ha proposto interessanti riflessioni e “aperto” il cuore dei personaggi. Così, anche l'attinenza ne risulta vincente: questo girone richiedeva una buona capacità di emozionare, una bella dose di romanticismo e tragedia, devo dire che sei riuscita a combinare le due cose con un pairing che, parlando da lettrice, non si legge tanto spesso. Insomma, anche un pizzico d'originalità – che, ci tengo a dirlo, non guasta mai nei concorsi.

Parere personale: storia emozionante dal punto di vista introspettivo, sicuramente. Sebbene avessi potuto approfondire ancora di più il legame tra i due coniugi, trovo che tu abbia svolto un buon lavoro. Finale agrodolce, in ogni caso, lascia quel “fondo di malinconia” che questo concorso richiedeva sin dall'inizio. Insomma, posso dire che sei stata piuttosto attinente alla traccia proposta.
È bello leggere questi racconti, di tanto in tanto, ove emergono davvero i sentimenti: nelle lettere, infatti, più che nel parlato, si tende ad aprirsi totalmente. Insomma, un buon lavoro – le varie cose che ti ho segnalato si possono correggere, senza dubbio.
Un'ultima cosa, non te l'ho detta nella valutazione generale: il “ps” finale, avresti potuto anche scriverlo per esteso – “post scriptum”, quindi –, considerando l'epoca in cui è ambientata la storia.

 
   
 
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