1.Prologo

Era l'Aprile del 1958 quando un'adolescente oltremodo noiosamente normale,data la sua giovane età, si accingeva a lasciare la sua terra nativa.

Non che le dispiacesse tagliare quel cordone ombelicale,anzi!

Aveva l'aria di chi sadicamente non vede l'ora di liberarsene.

In qualche modo,sotto la bell'immagine della ragazzetta per bene,Hannah Charles Lynch,meglio nota a tutti con l'allora strambo nome di Charlie,nascondeva un'animo che secondo le sue quanto più ristrette conoscenze si sarebbe definito "trasgressivo".

Ciò voleva per lei soltanto indicare una gran sete del "Nuovo" e l' ampliamento dei confini spaziali,mentali o come qualsivoglia chiamarli.

Spirito libero?E spirito libero sia,se così lo si vuol chiamare.

Classe 1941,concepita dichiaratamente per sotterfugio di due ben sistemati genitori irlandesi,aveva sin dalla nascita scombussolato i piani famigliari.

Secondo un bigotto che sembrava quasi per caso finito ad esercitare la professione di ginecologo,quella madre dolorante avrebbe dato alla luce un maschietto.

Come è di consueto fare,i genitori rassicurati avevano ben pensato alle gioie dell'avere un figlio maschio e perciò vi lascio immaginare la delusione di dover poi stringere tra le mani un inaspettata figlia di Maria.

Per quanto poterono accontentarsi,la bambina dovette prendere il nome di Charles, nome maschile destinato al nascituro che poi mai si videro arrivare.

Magra consolazione per la ragazza che ottenne di diritto come primo nome quello di Hannah conservando irrimediabilmente però il nomignolo di Charlie.

Da allora le circostanze non andarono che peggiorando,portando la madre ad una depressione post-parto ed il padre alla prematura perdita del lavoro.

Nonostante potesse sembrare la più irrimediabile di ambo le problematiche ,la madre in qualche mese tornò al benestare fisico e psichico.

Purtroppo non si sarebbe conservato ancora per molto se Steve,l'uomo di casa,il suo uomo,non avesse tempestivamente trovato rimedio alla perdita dell'impiego ed avesse riportato stabilità nelle tasche della famiglia.

Ecco che allora era iniziata una lunga e faticosa caccia alla professione,che interessò regioni anche molto al di fuori della loro verdeggiante terra. 

Aereoporto-Imbarco ore 7p.m.

Se mai si sarebbe dovuto cercare sul dizionario la definizione di entusiasmo ,ci si sarebbe trovata la compiaciuta espressione della ragazza,in quel preciso momento.

O forse era solo il ghigno di chi si sente terribilmente sollevato.

Non era certo da biasimare;essendosi sempre sentita la causa dei mali della propria famiglia,quando la soluzione aveva bussato alla sua porta non aveva potuto che gioirne di buon grado.

Aveva letteralmente bussato alla porta;una missiva da Liverpool,città industriale che, a che fare con loro ,proprio non ne aveva.

L'irlanda e quella terra stavano agli antipodi,si sarebbero trovati nella stessa frase soltanto perché la Contea di Liverpool affacciava appunto sul Mare d'Irlanda.

Dunque,la lettera era un'assunzione da parte di un famoso locale,almeno così aveva raccontato Steve alle sue donne.

Non era stato neanche necessario rifletterci,che la palla al balzo era stata presa.

Proposta accettata e in meno di una settimana l'alloggio era stato trovato e la famiglia pronta ad esser sistemata.

Ora,per la sua prima volta in un aeroporto,Charlie aveva avuto il tempo di realizzare che sarebbe veramente accaduto il cambio radicale.

Aveva riempito la sua borsa spartana ed ultra-spaziosa di qualche foto ricordo raffigurante individui dalle espressioni del tutto apatiche,un taccuino ed un braccialetto intrecciato a mano.

Avendola colmata degli oggetti che potevano meglio significare qualcosa per lei,non poté dimenticarsi di uno in particolare;un solo ritaglio di giornale raffigurante Elvis durante uno dei suoi ultimi concerti dal vivo.

Un insulso ritaglio di giornale strappato clandestinamente dal quotidiano che i vicini,lì in Irlanda,ricevevano alla buon ora di mattina.

Pur essendo così insignificante,era probabilmente uno degli oggetti che potesse considerare sua proprietà e che davvero le piacessero.

-'La costanza paga il volenteroso' seppe appropriatamente esordire Steve.

Per contro,la tensione che si dipingeva in faccia alle sue donne,non gli fece arrivar risposta.

Un'imbarco veloce e la rotta era già presa.

Avevano oramai toccato terra quando finalmente Charlie realizzò concretamente di essere arrivata al momento decisivo.

Alla vita nuova.

Maturò tutto d'un tratto il timore di quello che l'avrebbe aspettata,messo piede là fuori.

E sì sa,la paura è più forte di ogni certezza.