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Autore: PatheticRomance    16/10/2012    3 recensioni
La notte non era mai piaciuta a Donghae, soprattutto da un po’ di tempo a questa parte, poiché un peso inspiegabile gli premeva sul petto, facendogli vivere sogni irrequieti. A Donghae non era mai piaciuta la notte, ma amava sicuramente il momento che ne seguiva: la mattina. Solo allora, delle volte, riusciva finalmente a darsi pace e, soddisfatto, chiudeva occhio per qualche oretta prima di svegliarsi definitivamente.
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Donghae, Eunhyuk
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ora penserete: ma questa che cavolo vuole? Mah nulla, solo un po’ di voglia di tergiversare come all’inizio di tutte le storie.

Non è un granché a dire il vero, quando cominciai a scriverla non avevo nemmeno idea di cosa stessi facendo, è un EunHae questa, ma non un momento “Love”, bensì un momento di amicizia tra di due.

Proprio non riesco a scrivere di loro come coppia anche se sono troppo *^*

Anyway, non vi arrabbiate e non lanciate pomodori, vi prego *piopio*

Come al solito passo direttamente ai ringraziamenti, non voglio dilungarmi troppo!
Grazie a Mima per avermi betato la storia.

Grazie Plubuffy, lo so, ti sto ammazzando con le mie storie ma purtroppo continuerò a stressarti u.u

E un ultimo grazie a tutti quelli che recensiranno e anche a chi solo aprirà questa storia per dare un’occhiata ;)

 

Come back to sleep

 

La notte non era mai piaciuta a Donghae, soprattutto da un po’ di tempo a questa parte, poiché un peso inspiegabile gli premeva sul petto, facendogli vivere sogni irrequieti. A Donghae non era mai piaciuta la notte, ma amava sicuramente il momento che ne seguiva: la mattina. Solo allora, delle volte, riusciva finalmente a darsi pace e, soddisfatto, chiudeva occhio per qualche oretta prima di svegliarsi definitivamente.

Quella era una di quelle mattine precedute da una notte completamente insonne. Aveva provato a voltarsi più volte nella posizione giusta ma alla fine, completamente zuppo e con un mal di testa che nemmeno un’aspirina riusciva a mandare via, si era alzato.

-Già sei in piedi Donghae? Sono solo le cinque e mezza del mattino!- aveva dato il suo buongiorno Sungmin guardando il ragazzo dal viso stravolto e assonnato che gli si era parato davanti.

-Mh, tu che ci fai in piedi Sungmin hyung?- farfugliò in tutta risposta il più basso guardandolo ancora con quell’aria stralunata, che avrebbe mandato via solo dopo aver trascorso un paio di ore dormendo per cercare di riprendersi da uno stato comatoso.

-Io? Mh, guardavo un film con Kyuhyun. Ora vado a dormire- in quella risposta ci fu un impercettibile imbarazzo. Donghae non riuscì a collegare nemmeno l’evidenza di quelle guance rosse, di quei capelli insolitamente scompigliati e le labbra appena arrossate.

-Oh… allora buonanotte- borbottò il castano aprendo la porta della camera davanti a lui.

-Donghae? Ma quella non è la tua stanza- sussurrò invece perplesso l’altro accorgendosi dell’errore di stanza del più giovane che probabilmente, troppo assonnato, aveva confuso per sua.

-Eh? Ah, lo so- invece era stata la sua risposta piatta e senza nessun imbarazzo, non aggiungendo nessun’altra spiegazione che potesse giustificare il suo comportamento. Una volta dentro la stanza, chiuse la porta alle sue spalle trovandosi nel più totale buio. Donghae impiegò diversi minuti immobile sulla soglia prima di riuscire a distinguere vagamente i contorni degli oggetti e del suo migliore amico, avvolto nelle coperte e profondamente addormentato.

Sul suo volto comparve un sorriso vacuo, non uno di quelli felici ma uno di quelli stanchi. Decise di muoversi nel buio, non senza conseguenze: nel tentativo di raggiungere il letto di Eunhyuk, Donghae finì per sbattere, con imprecazione inclusa, un ginocchio contro il pizzo del letto. Stanco, e forse ancora tremante e sudato per l’agitazione di quelle notti irrequiete, riuscì a coricarsi al suo fianco beandosi di quel calore e di quel respiro lento e regolare.

Ormai tutti nel dormitorio si erano accorti di questa sua veglia, soprattutto dopo le numerose volte che aveva scontrato Siwon nel corridoio, rischiando pure di cadere, il quale ogni volta gli sussurrava che Leeteuk di questo passo avrebbe cominciato a preoccuparsi seriamente per lui. Infondo il leader amava prendersi cura di ognuno di loro e, nonostante Donghae fosse una persona molto allegra durante il resto della giornata, i suoi sbadigli soffocati non passavano di certo inosservati.

Eunhyuk si mosse nel sonno smettendo finalmente di dargli le spalle, i suoi occhi si ritrovarono a fissare inaspettatamente quelli grandi e lucidi del suo migliore amico, ma la sua espressione non fece una piega.

-Stai tremando…- mormorò Eunhyuk con voce roca, soffocando uno sbadiglio sulla spalla di Donghae. –Coraggio, vieni sotto. Non riesci a dormire, eh?- soffocò un secondo sbadiglio nell’atto di alzare le coperte per farvi sistemare l’altro. In tutta risposta il ragazzo con i capelli scuri, tra uno sbadiglio e l’altro di Eunhyuk, annuì con la sua solita faccina innocente ma, in quel momento, profondamente segnata dalla stanchezza.

-Lo so Donghae, hai ragione ma ora per favore fammi dormire- gemette disperato il ballerino. Erano giorni che veniva svegliato nel bel mezzo della notte e qualche volta era stato tentato anche di chiudersi in camera ma alla fine l’affetto che provava nei confronti di quel ragazzo, in quel momento così fragile, aveva vinto. Ne era sicuro, sarebbe stata lui la causa del suo ammalarsi.

Il suo respiro tornò lentamente a regolarizzarsi, aveva appena chiuso gli occhi quando sentì quelle mani e quel dolce respiro accarezzargli delicatamente il viso. Euhnyuk aprì di scatto gli occhi con il cuore in gola facendo sobbalzare a sua volta anche Donghae, che invece sembrava più suscettibile del solito.

-Donghae! Che cosa vuoi?- sospirò il biondino passando un braccio sulle spalle dell’amico per stringerlo di più, manco fosse un cuscino o probabilmente quello era solo un tentativo di soffocarlo e zittirlo.

-Dai Hyukkie, fammi compagnia!- piagnucolò in tutta risposta il ragazzo che invece stava cercando di attirare l’attenzione solo come un bambino sapeva fare. Un bambino e ovviamente lui.

-Mh, perché non vai da Siwon? Lui non è sveglio?- Gli uscì allora troppo di getto senza rendersene conto, cosa che lasciò perplesso, e non poco, Donghae. Era pure ben risaputo che quest’ultimo fosse un tipetto piuttosto permaloso e chi meglio del suo migliore amico poteva saperlo!

E di fatti un’espressione imbronciata, che tentava di nascondere quella ferita, comparve sul volto dell’insonne. –Siwon è da Leeteuk e poi… lui non potrebbe capire- ammise sovrappensiero liberandosi con fatica dalle pesanti braccia del suo amico e mettendosi a sedere.

-Cos’è che puoi dire a me che Siwon non potrebbe capire, andiamo?- Eunhyuk con fatica si mise a sedere pure lui al suo fianco, strofinandosi gli occhi con aria assonnata e cercando in qualche modo di essere comprensivo nei confronti di quel ragazzo, al quale chissà cosa passava per la testa!

-Hangeng hyung e Kibum se ne sono andati, Heechul hyung ancora non è tornato, Siwon è quasi sempre via e tra poco Leeteuk hyung deve partire per quel maledetto servizio militare! Tutti vanno via alla fine… mi manca mio padre…- una secchiata d’acqua fredda in quel momento sarebbe stata di gran lunga preferibile per il biondino, che in quel momento si sentì un verme per non aver capito quali fossero i reali problemi del suo migliore amico.

-Oh…- fu l'unica cosa che riuscì a dire, preso così alla sprovvista dall’espressione stranamente triste comparsa sul viso di Donghae. Lui non era mai triste, lui era il ragazzo dall’eterno sorriso. No, si sbagliava, lui era il ragazzo che aveva paura di essere abbandonato. Eunhyuk passò nuovamente una mano intorno alla sua spalla.

-Questa è la nostra fine, Eunhyuk?- domandò nel buio appoggiandosi al corpo caldo del suo amico.

-Tu non sarai mai solo Donghae, ovunque tu vada ci sarò sempre io con te, il tuo migliore amico- gli sfiorò appena il mento con la mano per far si che il più basso gli rivolgesse lo sguardo. Sperò di averlo tranquillizzato ma bastò guardarlo solo un attimo per notare il tormento nei suoi occhi e capire che quelle parole erano state gettate al vento. Una lacrima dopo l’altra cominciò a solcare il viso di Donghae, il quale prontamente le asciugò cercando di trattenere questo dolore alla vigilia della morte di suo padre.

-Io ho bisogno di lui, capisci? Lui era il mio migliore amico, la prima persona alla quale pensavo appena succedeva qualcosa… bella o brutta che fosse. Mi ha lasciato in ottime mani, ma io ho bisogno di lui!- tentò di non singhiozzare, era sempre stato così quando si avvicinava il giorno della sua morte: Donghae diventava spesso taciturno e pensieroso e gli altri membri gli avevano sempre lasciato sfogare il suo dolore, perché poi sapevano che sarebbe tornato sempre quello di prima.

Inaspettatamente Eunhyuk gli afferrò  le mani e le strinse nelle sue, ostentando una sicurezza che i suoi occhi lucidi tradirono. –Tuo padre non è andato da nessuna parte, Donghae! Lui ti protegge, lui è…- alzò l’indice per posarlo sul petto del suo compagno, anche in quel momento non riuscì a non notare una cosa sciocca: il cuore di Donghae batteva forte, proprio come il suo -…qui-.

Sospirò notando il volto del ragazzo dai capelli bruni ancora stanco e bagnato dalle lacrime che, con un dolce gesto, Eunhyuk asciugò con le sue stesse mani prima di stringerlo a sé. Di nuovo, un po’ scioccamente, notò la reazione insolita del suo cuore.

-Saranghae - gli sussurrò sulla fronte dove gli lasciò un dolce bacio prima di stringerlo a sé e farlo stendere di nuovo tra le calde coperte insieme a lui. Non rispose, ma finalmente sembrò essersi acquietato, o forse addormentato, tra le sue braccia a differenza del cuore di Eunhyuk che sembrava volesse uscire dal petto.

-Hyukjae? Saranghaeyo- sbadigliò in risposta l’altro stringendosi al petto del più grande prima di crollare finalmente nel mondo dei sogni. Tutto sarebbe stato più facile con lui al proprio fianco.

   
 
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