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Autore: Columbrina    17/10/2012    1 recensioni
“Ho avuto un piccolo contrattempo” sorrise, sbandierando la scarpa e le sue manovre irriverenti, impalpabili come il battito delle sue ciglia.
Graham non perse il suo contegno.
“Già… Lo stesso di ieri, dell’altro ieri e dell’altro ieri ancora … Non riesco a credere che conservi gli stessi espedienti per farti adescare. Ti credevo più furba, Ruby”
“Furba io? Credevo che dopo tre sere di fila, non ci saresti più cascato con tutte le scarpe, caro sceriffo”
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Graham/Cacciatore, Ruby/Cappuccetto Rosso
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Mi riaccompagni a casa?
 

 

Il coprifuoco era intinto nel rosso delle sue labbra e nel vorticoso piglio minaccioso della notte, che si stagliava nera come non mai.
Sapeva perfettamente che quel suo incedere così irriverente andava tutto a ignaro beneficio dei passanti e dei notturni, che ignoravano bellamente le sottili linee del limite e desideravano avere quel peccaminoso rosso tutto per loro. La lusingavano quelle attenzioni e così avanzava, consumava vere e proprie porzioni di distanze, con fare ancor più sfrontato.
Fin troppo sicura delle sue convenzioni. Fin troppo.
Le strade di Storybrooke erano d’un trambusto triste, senza niente che sfaldasse quella cortina di fumo freddo che aleggiava tra le vie d’asfalto, costellate dalle luci soffuse dei lampioni che creavano un contrasto suggestivo con la notte senza stelle, senza nuvole e senza luna; circolavano solo poche auto, ma che ululavano bellamente per riscattare un po’ di gloria negata da quei locali quasi sempre desolati nei giorni feriali.
Il semaforo per i pedoni era rosso e a lei faceva piacere; adorava quello scintillio intermittente, che la induceva a perdersi nelle confusioni che tanto aveva agognato, ma le avrebbe fatto comodo attraversare e l’avrebbe fatto se solo l’auto dello sceriffo non fosse stata lì, in posizione strategica, a vigilare e rimuginare eternamente.
Si chiedeva perché lo facesse, perché fosse sempre così ligio, anche quando le vie asfaltate erano popolate solo da fantocci di loro stessi; dietro quell’accattivante adulazione si nascondevano interrogativi e risposte mai date.
Forse avrebbe smesso di essere così ligio se qualcuno gli strappasse quel distintivo dal petto, pensava.
La salutò con un cenno ed elargì un sorriso seducentemente restio e lei ricambiò, pensando di nuovo. “Scommetto che anche tu vuoi divertirti, Graham …”
Ruby si aggiustò l’orlo del vestito, facendolo oscillare giusto un po’, giusto per conferire alla notte un po’ di quella suggestiva illusione e quel vedo – non vedo con lo sguardo era la sua carta vincente; era sicura che stesse stuzzicando Graham giusto per fargli assaporare piccole razioni dei benefici notturni, semplicemente per il gusto di farlo, non perché vi trovasse una seducente perversione in quelle manovre che attuava quasi incoscientemente. Ne era sicura, davvero. Lo provavano i fischi compiaciuti dei passanti: lui li ammoniva e lei sogghignava, senza farsi vedere.
Il semaforo lampeggiò di perfido verde e Ruby si preparò a scendere dal marciapiede, con la solita enfasi nel portamento, che serviva solo a dare un po’ di scena.
Ma, come sempre, fu troppo avventata e quell’irriverenza la punì miseramente: sentì sotto ai piedi il peso insormontabile delle conseguenze – sia per aver violato il coprifuoco che essersi offerta come ambasciatrice della lascivia – e successivamente questo si spezzò, facendola quasi inciampare.
Ruby, con la coda dell’occhio, notò Graham che sogghignava. Allora si rimise in piedi, lasciando la scarpa col tacco rotto in terra, giusto per stabilire un secondo contatto visivo: era sensualmente goffa nel tentativo di sembrare graziosa con un piede nudo.
Quando il contatto fu stabilito, raccolse la scarpa, senza distogliere lo sguardo da quel ghigno ligio e riuscendo nel suo intento di smantellare un po’ i suoi baluardi, giusto per trarne un po’ di piacere e di soddisfazione; poi risalì sul marciapiede, nella trepida e rapace attesa che qualche scintilla scaldasse la fredda e giovane notte di Storybrooke, dove non accadeva niente di interessante a turbare gli animi. Ecco perché era così ligio.
Graham si allontanò dalla sua auto per andarle incontro, elargendo un ghigno che andava contro le loro aspettative. Una mossa sospetta quanto azzardata. Stava guadagnando punti con lei, che si diede un contegno per non sembrare malfatta.
Si piazzò dinanzi a lei e incrociò le braccia.
“Non dovresti stare qui, a quest’ora e da sola per giunta”
“Ho avuto un piccolo contrattempo” sorrise, sbandierando la scarpa e le sue manovre irriverenti, impalpabili come il battito delle sue ciglia.
Graham non perse il suo contegno.
“Già… Lo stesso di ieri, dell’altro ieri e dell’altro ieri ancora … Non riesco a credere che conservi gli stessi espedienti per farti adescare. Ti credevo più furba, Ruby”
“Più furba io? Credevo che dopo tre sere di fila, non ci saresti più cascato con tutte le scarpe, caro sceriffo”
Quelle sottigliezze melanconiche non facevano altro che confermare i sospetti reciproci, sottolineando quanto fossero stanchi di essere rinchiusi nella fredda e giovane notte con i tacchi rotti, intinta nell’odore stagnante della cortina di fumo che aleggiava nei dintorni.
Ma lei gliel’aveva fatta sotto il naso un’altra volta.
“Bene, ora che sono in mezzo a quest’impiccio… Non è che puoi riaccompagnarmi a casa? Tanto ora la strada la sai a memoria …”
Quel battito di ciglia non sarebbe bastato; l’avevano già convinto le sue manovre che accattivavano e imprigionavano il suo animo ligio.
Del resto, l’unica cosa più debole di quella notte fiacca era la carne intinta nel rosso di labbra e ciglia peccaminose.
Graham soddisfò il suo capriccio, a sua detta infantile, accompagnandola alla macchina e lasciando che adagiasse quel peccato dal tacco rotto sul cruscotto; lasciando che imperversassero tutte le vulnerabilità della carne tremula, che fremeva solo alla forma ridondante che avrebbe avuto quel sedile intinto nella notte. Ruby sorrise, nel notare che aveva recuperato il suo solito contegno ligio, che conteneva ogni esitazione.
Ruby era una bella donna e le piaceva il fatto che si vestisse solo dei suoi peccati. Ma non aveva ancora trovato il momento giusto per ammetterlo.
“Nervoso, sceriffo?”
“No … E’ solo che sono stufo di fare il baby – sitter”
 
  
   
 
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