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Autore: loganslips    17/10/2012    1 recensioni
«Mrs. Fisher, giuro che è stato un incidente!» dissi con il fiatone, mentre stavo quasi correndo per stare al passo con la preside.
«Oh no, verrai punita stavolta, Hollie McKendrick! In detenzione, all'istante!» il tono in cui pronunciò le ultime due parole, mi fece scattare. In un certo modo, riuscì a mettermi paura.
Abbassai la testa, e con la coda dell'occhio notai che stava rivolgendo uno sguardo al palco.
Logan Lerman, giocatore nella squadra di football della scuola, si era appena presentato nel teatro.
«O forse no.. ho un'idea migliore! Seguimi McKendrick!»
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il liceo era sempre stato un inferno per me, fin dal primo momento in cui varcai la soglia di quel maledetto edificio.
Più che una scuola, sembrava un luogo di ritrovo per persone superficiali che ti giudicano attraverso un solo sguardo.

Sentivo il suono orribile della campanella, che annunciava agli studenti di entrare nelle rispettive classi, pronti a passare un'altra giornata. Per alcuni piacevole, per altri noiosa, e per altri ancora, un perfetto suicidio morale.
Vidi Miles che correva verso l'entrata come un perfetto idiota, cercando con la mano sinistra la fascia del suo zaino, per metterlo in spalla. Era qualcosa di veramente ridicolo, e insieme formavamo davvero una bella coppia, visto che ero dieci volte peggiore di lui.
«Buongiorno!» disse, col fiatone, riuscendo finalmente a trovare la fascia sinistra del suo zaino, sistemandola sulla rispettiva spalla.
«Una vacca ti ha leccato i capelli, Miles?» chiesi, ridendo per il modo in cui il suo ciuffo era pettinato, anche se era pur sempre il mio migliore amico.
«Eh?» chiese lui, distratto.
Soffocai una risata, poi gli dissi di lasciar perdere, e l'inferno cominciò.

Ora, non so se avete presente l'odore di cibo avariato e di ascelle appena entrate in classe.
In quel momento mi era ben chiaro, non mi sembrava affatto normale sentirlo già dalla prima ora.
La solita bidella cazzona si era dimenticata di lasciare le finestre aperte per un po', il giorno prima.

I miei compagni di classe entrarono senza fare caso all'odore nauseabondo, e li invidiai tanto per non averlo sentito.
«Che materia abbiamo adesso, Hollie?» mi chiese Miles. Fortunatamente si era messo un cappello di lana blu scuro -che adoravo-, per non far vedere l'orribile modo in cui non si era pettinato i capelli quella mattina. Si intravedeva a malapena la radice dei suoi capelli castani, aveva praticamente coperto tutto.
«Algebra, compito scritto» risposi, sicura di me stessa. A differenza di tutta la classe e della maggior parte del pianeta, la matematica quasi mi piaceva. O forse la odiavo anche io, fatto stava che riuscivo a capirla e questo riusciva a confortarmi almeno un po', essendo al terzo anno.
Mr. Jacobs entrò in classe, con in mano le fotocopie del test che ci avrebbe fatto fare immediatamente.
«Hopkins, primo banco, subito!» Miles mi guardò sconvolto, mi fece quasi pena. La volta precedente che facemmo un compito in classe, Mr. Jacobs sorprese Miles che stava copiando da me, e dopo quell'episodio non lo perdeva mai di vista.
«Ti tengo d'occhio, McKendrick. Non passare le soluzioni ad anima viva!» disse il professore, rivolgendosi a me. Mi inquietavano le sue occhiate, specialmente quando erano talmente minacciose che Mr. Jacobs abbassava gli occhiali, facendoli scivolare sulla punta dell'enorme naso, apposta per guardarmi dritta negli occhi.
Annuii, e come al solito mi sbrigai a fare il compito, consegnandolo per prima.

Nelle ore successive, mi era stato affidato un compito abbastanza importante: il teatro della scuola doveva ospitare una recita in primavera, riguardante non-so-cosa, ed ero stata incaricata di pitturare i vari scenari dalla preside stessa.
L'unica cosa in cui mi consideravo veramente brava, era disegnare.
Ero sistemata su una scala per dettagliare degli alberi quando Miles si fece vivo per farmi compagnia, facendo zig-zag tra i vari secchi di vernice colorata.
Da bravo coglione qual'era, mise per sbaglio il piede nella vernice gialla.
«MILES!» gridai, e lui gridò a sua volta. Mise velocemente il piede fuori dal secchio, e poi perse l'equilibrio a causa del piede bagnato di vernice che si posò sul pavimento. Fece un volo impressionante atterrando di schiena, e lì fu la fine.
I vari barattoli si versarono, e Miles con un braccio afferrò la scala su cui ero adagiata, cercando di rimanere in piedi -invano, naturalmente-. Precipitai nel vuoto urlando, rovinando con una pennellata lo scenario che stavo pitturando, e mi ritrovai a terra completamente sporca di varie vernici.

Non sapevo se ridere o piangere.

Il dubbio della scelta sparì molto rapidamente quando la preside si fece viva nel teatro, con l'aria di una ragazzina mestruata in piena crisi nervosa.
«COSA E' SUCCESSO QUI, MCKENDRICK?» urlò, e non sapevo se fosse arrabbiata o spaventata, alla visione di me e Miles ricoperti di vernice, e lo scenario rovinato.
E io che speravo di non prendere mai una punizione, quell'anno. Che disdetta.
«Mi lasci spiegare Mrs. Fisher, è stato un incidente!» dissi, con la voce troncata dalla paura.
«No no no McKendrick, non voglio sentire una parola! Contavo su di te! E TU, HOPKINS! COSA CI FAI QUI? VA' A PULIRTI!» che cosa? Miles era stato evidentemente esonerato dalla punizione, e io dovevo prendere la colpa di tutto quanto?
«Vieni con me, ragazzina!» la preside mi prese per un braccio, cercando di trascinarmi via.
«Mrs. Fisher, giuro che è stato un incidente!» dissi con il fiatone, mentre stavo quasi correndo per stare al passo con la preside.
«Oh no, verrai punita stavolta, Hollie McKendrick! In detenzione, all'istante!» il tono in cui pronunciò le ultime due parole, mi fece scattare. In un certo modo, riuscì a mettermi paura.
Abbassai la testa, e con la coda dell'occhio notai che stava rivolgendo uno sguardo al palco.
Logan Lerman, giocatore nella squadra di football della scuola, si era appena presentato nel teatro.

«O forse no.. ho un'idea migliore! Seguimi McKendrick!»

Stavo seriamente iniziando a preoccuparmi, e qualcosa nel suo tono di voce mi fece capire che la detenzione sarebbe stata molto meglio di quello che mi stava per capitare.












spazio autrice.


cccccciao a tutte/i! questa è la prima storia su Logan Lerman che pubblico su EFP. Lui è il mio attore preferito, e non so come l'idea per questa fanfiction mi sia venuta in mente. Adesso è solo il primo capitolo, ci sono tante cose da definire, ma sono sicura che presto tutto vi sarà chiaro. Già adesso potete farvi dei filmini mentali, visto che sono solo una ragazza, non una scrittrice, quindi scrivo cose abbastanza banali. Nonostante tutto, spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto, mi aspetto delle recensioni c: -positive, magari-

grazie mille per la lettura, un abbraccio. ♥

  
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