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Autore: cyrusfiancee    17/10/2012    7 recensioni
~ Le sue braccia cingevano il mio corpo, le sue mani sfioravano le mie gote arrossate e lentamente vidi il suo viso avvicinarsi al mio orecchio per un dolce sussurro; "Sei la mia one less lonely girl piccola, sono qui per farti sentire al sicuro, non piangere perché le tue lacrime oscurano il tuo meraviglioso fragile sorriso."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                          Fighting for a dream
                                                                           - Capitolo tredicesimo












“Jane aspetta, io non riesco a stare senza di te, tu sei come la musica, sei la mia chitarra ecco cosa sei, ed io senza la mia chitarra non so stare” Justin mi raggiunse in accappatoio in riva al mare.
Avevo trovato il mio posto tra le sue braccia, avevo perso quel posto e adesso che stava per tornare avevo paura, paura di soffrire ancora, di dover piangere altre lacrime amare.
“Sarò la tua chitarra, ma mi hai tradito con il pianoforte” era stupido continuare a mentire, io l'amavo, l'amavo come ron ama hermione, come woody il suo cappello, come un ubriaco ama il suo bicchiere di vodka. Avevo provato la disintossicazione, ma l'amore persiste nel tempo, perdura nella sabbia, purtroppo, o per fortuna, l'amore non è biodegradabile.
Continuai a camminare per la spiaggia senza voltarmi indietro, seguita da Justin.
“Jane fermati, sono le dieci e mezza di sera, siamo in spiaggia da soli, ti prego dammi un'occasione” era strenuato dal continuo avanti e indietro.
“Un'altra occasione? Justin io non voglio stare male. Mi avevi promesso che sarebbe andata bene, mi avevi promesso che ci saresti stato, tu, ti ricordi? Sei lo stesso ragazzo che accompagnato da una chitarra promette alla sua ragazza di prenderla in caso di caduta?” ero stufa di lottare, ero stufa di distruggere l'amore.
“Jane e se questa volta fossi caduto io? Sono un ragazzo, ho diciotto anni, passerò il resto della mia vita a sbagliare e a rimediare ai miei sbagli, ma so che tu, tu sei la cosa migliore che mi sia capitata, tu mi dai la forza di continuare a sognare, forse perché adesso sei tu il mio sogno, ma non ho intenzione di farti soffrire, perciò vai, lasciami, abbandonami” Justin si sedette per terra ed affogò il viso tra le lacrime.
Cos'è la vita senza amore e perdono?
Aiutami Justin, non farmi affogare, non farmi sprofondare in fondo all'oceano, non far gelare il mio cuore.

Eliminai tutto ciò che in quel momento copriva il mio corpo; mi tolsi la maglietta, gli short e la biancheria, e per una volta cercai di seguire l'istinto.
Mi gettai nelle tiepidi acque di quel mare sconfinato, nuda, senza pensieri, io e Justin che osservava ogni mio movimento dalla sua postazione in riva al mare.
Mi avvicinai a lui, vestita solo di acqua marina, e come una sirena lo feci mio, presi il suo volto tra le mie mani e mi lasciai andare a ciò che più desideravo. Lo spogliai del suo unico indumento e lo portai con me in acqua.
“Ho paura degli squali lo sai” sembrava quasi incredulo.
“Io ho paura di te, eppure mi sto lasciando andare” strinsi la sua mano e insieme ci dirigemmo verso le acque più profonde.
Solo la luce della luna illuminava i nostri corpi; conoscevo a memoria qualsiasi suo addominale, conoscevo ogni singola cicatrice che solcava il suo corpo, conoscevo forse lui meglio di me, ma quella notte avrei conosciuto anche me stessa, la ragazza che mi terrorizzava, quella capace di prendere le iniziative, e lui era la mia iniziativa, la mia salvezza.
Baciai il suo collo per svariati minuti, accarezzando contemporaneamente i suoi morbidi capelli biondi, passai a stuzzicare gli addominali senza mai abbandonare il suo collo.
“Grazie Jane” sussurrò tra un brivido di piacere.
“Ssssh, fa che questa notte sia solo nostra e che il nostro amore non sia accompagnato da parole” cominciai a baciare dolcemente le sue candide labbra.
Ad un certo punto sentimmo provenire in lontananza una musica quasi leggiadra e piccoli fuochi d'artificio si intravidero.
“Questa notte non ci saranno errori, non ci saranno partenze, ci saremo solo noi due, e a quanto pare qualcun altro sta festeggiando”.
Mi prese in braccio e mi adagiò sul bagnoasciuga, si mise a carponi sopra di me ed iniziò a disegnare piccoli cerchi tra l'incavo del mio seno, mentre io gustavo il piacere crescere dentro di me. Con lo stesso giochetto appena intrapreso da Justin, iniziai a disegnare piccoli cerchi sulla sua schiena sentendo adesso il suo sesso protrarsi verso di me. Cercò di intravedere se sul mio viso ci fossero segni di disappunto, così per eliminare il pericolo feci semplicemente cenno di iniziare quella magnifica operazione che avrebbe reso di nuovo lui mio, ed io sua.
Entrò, quasi con paura, dentro di me.
La prima volta fu magnifica, eravamo io e lui, era il nostro 'ciao' ed il nostro 'arrivederci', era intriso d'amore quanto di sofferenza, adesso era semplicemente un 'bentornato per sempre', era un 'non abbandonarmi', era un 'eccomi, mi fido di te'.

Arrivammo all'orgasmo con calma, volevamo goderci ogni singolo movimento del nostro corpo e così fu.
Appena finimmo mi sdraiai accanto a lui e continuai ad accarezzargli una spalla.
“Sai, credo che non tornerò in Italia” vidi un sorriso spuntargli sul volto.
“E tua madre?” chiese.
“Capirà, qui ho mio padre, magari viene anche lei e tutto potrebbe ritornare come un tempo” gli baciai la spalla.
“Beh, in questo caso io sono qui e ci sarò finché il respiro mi darà vita”.
“Lo so, adesso lo so” mi prese per mano.
“Credevo di averti perso” respinse una lacrima.
“Credevo anche io così tante cose Justin. Eppure sai cosa so adesso? Esattamente niente, so che sono qui, nuda, accanto al ragazzo che amo, e abbiamo appena finito di far l'amore e sono felice”.
“Il mio amore è come una stella, non sempre puoi vedermi ma ci sono comunque” mi baciò la mano.
“Non si rubano le frasi a Demi, la chiamo e ti denuncio per plagio” risi, e dopo tanto tempo lo feci di gusto.
“Beh rendeva bene dai” continuammo a ridere per un po', fin quando non appoggiai la testa sulla sua spalla e accompagnata dal suo canticchiare mi addormentai.














~ Spazio Autore

Lo so, vi verrebbe voglia di mangiarmi perché sono una patatina che pubblica capitoli in fretta ultimamente, ma. . la vostra felicità verrà placata dalla mia cattiveria; come potrete notare questo capitolo non è lunghissimo, proprio perché mi serviva qualcosa per arrivare alla fine, bene, il prossimo capitolo sarà l'epilogo perciò in poche parole questo è l'ultimo capitolo. 
Spero di pubblicare presto l'epilogo finale e vi ringrazio per non avermi lasciato priva di recensioni, davvero grazie mille! 

Alla prossima,

sbii

  
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