Fanfic su artisti musicali > Beatles
Segui la storia  |       
Autore: __lovelyrita    17/10/2012    3 recensioni
«Mi amerai comunque?»
«Da sempre e per sempre»
«Ma non hai paura?»
«Tremendamente»
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Paul McCartney, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Liverpool, 18 giugno 1960



Era il giorno del diciottesimo compleanno di Paul, e del mio. Già, eravamo nati insieme, proprio come gemelli.
Quel giorno Paul e George avevano le prove con il gruppo, così mi portarono con loro. Avevo già conosciuto John, era un bel tipetto, sempre sulle sue, con un atteggiamento molto da leadership: Paul e George sostenevano che avesse preso una sbandata per me, ma io ci credevo poco.
Arrivammo nel loro personale studio musicale: era una specie di garage abbandonato, mezzo infiltrato in uno di quelli che potevano sembrare un bosco. John, Ivan e Stu stavano già lì e appena ci videro, ci vennero incontro

-Finalmente! Dovevate stare qui 15 minuti fa- disse John, leggermente scocciato. Io mi nascondevo dietro a Paul, e, timidamente, mi affacciai da dietro l'alta schiena del mio amico. John mi vide e fece un'espressione di sorpresa. -Oh, Rio, ci sei anche tu! Che sorpresa, non mi aspettavo che venissi- disse, aggiustandosi i vestiti e il ciuffo dei capelli. George mi diede una piccola gomitata sul braccio e alzò velocemente le sopracciglia, io accennai un risolino.

-Scusa John, ma sai, le nostre madri ci hanno trattenuti dopo pranzo-

-E perchè mai?-

-Beh, è il loro compleanno-
disse George, prima che io o Paul aprissimo bocca.

-Di entrambi? Siete nati nello stesso giorno? Stesso mese? Stesso anno?- chiese Stu, leggermente scombussolato. Io e Paul ci guardammo e annuimmo, sorridendoci.

-Questo significa che ora sei maggiorenne Rio. Bene, questo significa che ora posso provarci con te senza sentirmi un molestatore di ragazzine- disse John, avvicinandosi a me, con un grande charme. Non sapevo se essere lusingata o offesa da ciò che aveva appena detto, perciò mi limitai a sorridere, ma la mia timidezza non mi permise di non arrossire e abbassare lo sguardo. Era un mio comportamento quasi spontaneo quando qualcuno accennava qualche interesse verso di me. Non ero mai stata più di un'amica per nessuno, tranne per qualche idiota che mi usò solamente come trofeo, perciò era sempre un'emozione sentire parole d'amore rivolte a me. La mia bianca pelle si colorava di un rosso peperino e la mia mano andava quasi meccanicamente a spostare i lunghi capelli neri che mi andavano davanti al viso, dietro l'orecchio.
Vedendo la mia reazione, John si sentì sollevato e anche leggermente esaltato, perciò rise e mi fece l'occhiolino. La mia pelle divenne ancora più rossa.

-Se voi due avete finito, abbiamo delle prove da fare- sbottò Paul, un po' innervosito. Mi sorpresi, era per caso geloso?

Ascoltai i ragazzi suonare, erano davvero bravi, rimanevo incantata dal suono della chitarra di Paul, del basso di George, della batteria di Stu e della voce di John, facevano davvero un bellissimo gruppo. A un certo punto, Paul fece finta di afferrare un microfono e disse

-E adesso, vorrei dedicare questo pezzo alla mia bellissima, dolcissima e meravigliosa migliore amica, non che amante- aggiunse, facendomi l'occhiolino e mettendo una mano accanto alla bocca, come se non volesse farlo sentire agli altri -Rio Bertrand!- e subito attaccarono a suonare e cantare "Only you" dei The Platters. Le voci di Paul e di John si armonizzavano alla perfezione. Guardavo Paul, e pensavo che senza di lui la mia vita sarebbe stata orribile [Only you can do make all this world seem right] era il miglior migliore amico di sempre, mi aiutava a sorpassare la mia paura delle persone, mi stava sempre accanto, ogni giorno mi faceva cambiare, mi faceva migliorare. [Only you can do make all this change in me] Venne da me, e con aria molto teatrale mi prese la mano, continuando a cantare. [When you hold my hand, I understand the magic that you do]

Quando finirono, Paul mi disse

-Ti è piaciuto il tuo regalo di compleanno?-

-Il miglior regalo di sempre-
dissi ridendo e applaudendo. Mi ero divertita tantissimo, e loro come me.

Si batterono i cinque e scherzarono tra di loro. Era palese, nacque una straordinaria amicizia tra quei ragazzi di Liverpool.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Beatles / Vai alla pagina dell'autore: __lovelyrita