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Autore: SilentWings    18/10/2012    1 recensioni
Sara Phantomhive era una nobile, e in quanto tale le erano riservati trattamenti tutti particolari: una servitù pronta a soddisfare ogni suo desiderio, l’obbligo di apparire sempre perfetta ed impeccabile, l’incombenza di partecipare a noiosi corsi di dizione e galateo.
La sua era stata una vita abbastanza monotona e piatta…fino a due giorni prima, quando un nuovo inquilino aveva cominciato a riempire con la sua presenza simile ad un’ombra, le sale di villa Phantomhive.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sebastian Michaelis, Sorpresa
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La giovane contessa sbuffò, irritata, mentre la sua cameriera personale la stava aiutando a cambiarsi, stringendo i lacci del corsetto fino a privarla del respiro.
Sara Phantomhive era una nobile, e in quanto tale le erano riservati trattamenti tutti particolari: una servitù pronta a soddisfare ogni suo desiderio, l’obbligo di apparire sempre perfetta ed impeccabile, l’incombenza di partecipare a noiosi corsi di dizione e galateo.
La sua era stata una vita abbastanza monotona e piatta…fino a due giorni prima, quando un nuovo inquilino aveva cominciato a riempire con la sua presenza simile ad un’ombra, le sale di villa Phantomhive.
Fino ad allora, gli unici abitanti oltre alla contessa, erano un anziano maggiordomo che passava le giornate a bere tè, un cuoco, un giardiniere e una cameriera distratta. Un gruppetto che sembrava fatto apposta a creare disastri su disastri, incenerendo il cibo, trasformando il giardino, una volta rigoglioso, in una landa desolata e spoglia, e scolorendo gli abiti con lavaggi troppo energici.
I nervi della contessa stavano ormai per avere un crollo, quando una sera piovosa, si presentò  alla porta un forestiero, vestito di nero dalla testa ai piedi. Indossava un mantello, del color della pece, con un cappuccio che gli copriva buona parte del viso, rendendo impossibile vedere la sua espressione.
La cameriera aveva aperto, capendo di trovarsi al cospetto di un viandante, e aveva chiesto alla padrona il permesso di farlo entrare.
Lady Sara drizzò appena la schiena da dove era seduta, lanciando alla serva uno sguardo annoiato.
“Ti do il permesso di farlo entrare, ma solo per stanotte. L’ospitalità non si nega a nessuno, ma non bisogna abusarne.”
E così, il misterioso sconosciuto fu portato dinnanzi alla padrona di casa, per ringraziarla del riparo offertogli. Una mano guantata di bianco fece scivolare il cappuccio dagli occhi, e il cuore della contessa si fermò per alcuni secondi, per poi cominciare a battere all’impazzata. Due occhi color amaranto, simili a braci, la stavano fissando, mentre un sorrisino serafico era comparso sulle labbra dell’ospite.
Il mantello cadde a terra, rivelando un completo nero con la giacca a coda di rondine. Un… maggiordomo?
Lo sconosciuto si chinò, portando una mano al petto.
“Vi ringrazio per la cortesia dimostrata nei miei confronti, Milady. Presumo di essere al cospetto di Lady Sara Phantomhive. La vostra fama vi precede. Il vostro è un casato antico e prestigioso.”
“Sì, sono io, Sara Phantomhive in carne ed ossa. Potreste farmi la grazia di rendere noto il vostro nome?”
“Oh già, che scortese.” L’uomo dagli occhi rossi si chinò nuovamente “Il mio nome è Sebastian Michaelis, per servirvi.”
La ragazza abbozzò un cenno vago con la mano, cercando di non far trapelare l’emozione inspiegabile che, da quando quegli occhi sanguigni si erano posati su di lei, non l’aveva mai abbandonata.
“Lasciate perdere i convenevoli, signor Michaelis. Siete un ospite in questa casa, e in quanto tale vi verrà offerto del cibo e un posto dove passare la notte. Vi invito comunque a ripartire non appena questa tempesta si sarà placata. I visitatori non sono cosa di tutti i giorni, a villa Phantomhive.”
L’uomo esibì un altro sorrisino tranquillo.
“Oh, ma forse non mi sono spiegato come si deve. Vedete, ho ricevuto notizia che i vostri servitori sono piuttosto inetti.” E così dicendo scoccò un’occhiata dardeggiante ai quattro sottoposti, che sentendosi chiamare in causa come “inetti” stavano fissando lo straniero con  aria truce.
La contessa si concesse un piccolo sorriso “Oh, in parte è vero, sono un po’ pasticcioni, ma sono delle buone persone, sotto sotto.”
L’uomo dai capelli corvini si inchinò di nuovo. “Permettetemi milady. Avete un insegnante che si conviene al vostro rango?”
Lady Sara allungò la mano verso il vecchio maggiordomo. “Oh sì, il signor Tanaka. Anche se…” fissò l’omino, che, come se nulla fosse sorbiva il suo te con un’espressione felice e lo sguardo vacuo “Forse è l’ora di sollevarlo da questo tipo di incarico”. Posò di nuovo lo sguardo su Sebastian. “… vi propongo una prova. Se la superate sarete assunto. Fino al momento del vostro esame avete il permesso di rimanere alla villa. Fisserò la prova… tra due giorni. Il vostro esame consisterà in questo: dovrete insegnarmi qualcosa di nuovo, in una maniera innovativa. Vi sarà difficile stupirmi, quindi impegnatevi, signor Michaelis.”
Detto ciò, i due si congedarono, e la casa e i suoi abitanti sprofondarono nel silenzio della notte.
Il giorno della prova, la giovane nobile era piuttosto nervosa. Quel dannato corsetto era troppo stretto, e gli abiti la ingombravano nei movimenti. Tutti i suoi pensieri si bloccarono istantaneamente quando vide Sebastian  comparire nel riquadro di legno della porta, facendole mancare momentaneamente il respiro.
Il giovane uomo manteneva la classica uniforme nera, ma si era tirato i capelli all’indietro, lasciando cadere sul viso solo una folta ciocca nera come le piume di un corvo, e sulla punta del suo naso erano sistemati un paio di occhiali sottili.
Sara sentì tutto il sangue del corpo fluirle sulle guance.
“Bene milady, oggi è il giorno del mio esame. Ho riflettuto a lungo su cosa avrei potuto mostrarvi, quindi ho deciso che vi illustrerò la fauna che popola queste zone, e in particolare ci occuperemo dei corvi. Vi sembra una buona idea?”
La fanciulla annuì. Le piacevano i corvi, nonostante il loro gracchiare le incutesse una vaga sensazione di disagio.
Sebastian la squadrò da capo a piedi “Spero solo che quell’abbigliamento non le sia d’impiccio, signorina.”
E senza un’altra parola, girò sui tacchi e si avviò verso l’uscita, mentre Sara arrancava per stargli dietro. Una volta all’aperto, l’uomo dagli occhi rossi emise una specie di fischio sommesso, e subito un grosso corvo, dalle piume nere come il carbone, planò verso di loro.
“Stendete il braccio, signorina.” comandò.
La giovane fece come le era stato ordinato, non riuscendo a trattenere un urletto di sorpresa quando il grosso volatile si appoggiò sul suo avambraccio, fissandola con due occhietti vispi e curiosi.
Come se fosse una cosa normalissima, Sebastian sorrise al corvo, e per un attimo parve comunicare con lui. Quindi prese a spiegare.
“Vedete? I corvi neri, il cui nome scientifico è Corvus Frugilegus, si riconoscono principalmente per il colore del loro piumaggio, nero ma leggermente iridescente, le zampe dal colore scuro e il becco affusolato. E poi, vedete?” una mano guantata indicò la base del becco della bestiola “Qui, vicino all’attaccatura del becco, c’è una zona di pelle bianca e nuda. Questi pennuti si nutrono per la maggior parte di noci, semi e granaglie, anche se non disdegnano di cibarsi né dei rifiuti lasciati dagli umani, né da carogne di piccoli animali, come topi, lepri e gatti. Quello che pochi sanno, è che questo animaletto è piuttosto socievole. Provate ad accarezzarlo.”
Non senza una certa perplessità, Sara allungò un dito e prese ad accarezzare la testolina del corvo, che chiuse gli occhi e arruffò le piume, come se volesse esprimere la sua soddisfazione per quelle attenzioni. La lady sorrise, compiaciuta. Guardò Sebastian con gli occhi brillanti “Mi avete fatto davvero una piacevole sorpresa, signor Michaelis. Mi ci vorrebbe ancora un attimo di tempo, però, per esprimere un parere riguardo alla vostra assun…”
Le parole le si strozzarono in gola. Due occhi dal colore vibranti la guardarono, e subito dopo sentì un tocco morbido sulle sue labbra, dolce e seducente.
La lady non riusciva a credere ai suoi occhi… la stava forse baciando? Una mano timida si alzò ad accarezzargli un lato del viso, tremante.
Quando i loro volti si allontanarono, Sebastian battè appena le mani, e il corvo, ancora appollaiato sul braccio di Sara volò via in una cascata di piume, così velocemente che la contessa si ritrovò a chiedersi se lo avesse solo immaginato.
Fece in tempo a riprendersi, solo per vedere la figura del maggiordomo allontanarsi.
“Fermo!” lo richiamò allarmata “Sei…sei assunto… Sebastian.”
L’uomo vestito di nero si girò, con quel sorriso che lo contraddistingueva, e si inchinò profondamente.
“Sarà un onore, My Lady.”

*°*°*°*°*°*°*°*°*°*

Tadadadaaaaannnn! Tadadadaaaaaaaaannnn!! *musichetta inquietante*
Finalmente sono riuscita a caricarla >w<
Fic piccina picciò scritta per il compleanno della mia dolce SaraMichaelis_Ciel. Happy birthday Honeeeeey! ^W^ *offre in giro pasticcini*
Spero mi scuserai per il ritardo, ma queste maledette mezze stagioni colpiscono un po' tutti, già quando sono al top della forma divago, quando sono acciaccata poi, mettetevi in salvo *soffia nasino*
Quindi u.u dicevo, eccoti la tua sorpresina di compleanno in ritardo Sugar.
AH, e prima che qualcuno mi faccia prediche u.u LEGGETE LE CARATTERISTICHE DELLA STORIA, Sebby è leggermente OOC, e per una volta ho inserito un personaggio-sorpresa al posto del classico Ciel u.u
Baciiiii :D
  
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