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Autore: kogarashi    30/04/2007    9 recensioni
Un frammento di anima alberga nel cuore di ogni persona…sta a noi riconoscerlo nel cuore degli altri e farlo nostro…
Genere: Romantico, Triste, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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***UN FRAMMENTO DI ANIMA***

 

 

***UN FRAMMENTO DI ANIMA***

 

Cap. 1

 

 

 

 

“E Ash Ketchum si aggiudica il titolo di Campione della Lega di Sinnoh!!!”

 

Un boato esplose dagli spalti dello stadio.

 

“Ash! Ce l’hai fatta!!!” gridò un ragazzo dalla pelle scura correndo dal ragazzo dai capelli corvini che se ne stava con uno sguardo impalato davanti a se.

 

“Ehi! Hai vinto! Sei il nuovo Campione!” le disse una ragazzina dai capelli blu muovendo la mano davanti al viso incantato di Ash.

 

“Si…SI HO VINTO!!!” disse Ash riprendendosi e urlando a squarciagola facendo prendere un colpo ai due ragazzi che si scostarono da lui di almeno mezzo metro.

 

Una donna con un microfono in mano ed un cameraman si avvicinarono di soppiatto al giovane.

 

“E ora intervisteremo il nuovo Campione: Ci dica, come ci si sente ad essere il più grande allenatore di pokèmon del mondo? In fondo lo sa, vincere la Lega di Sinnoh equivale ad essere il più bravo in assoluto visto che qui gli allenatori non sono neanche paragonabili a quelli delle altre Leghe”

 

“Bhe…ecco…è un’esperienza fantastica! E’ stato il mio sogno fin da quando ho iniziato il mio viaggio! E finalmente ora ci sono riuscito!!!” disse Ash sprizzando felicità da tutti i pori.

 

“A chi vuole dedicare la vittoria?”

 

“Sicuramente ai miei pokèmon che mi hanno aiutato in questi lunghi anni, ai miei amici che mi sono sempre stati vicino e a mia madre e al professor Oak che hanno sempre creduto in me fin dal principio!”

 

“Un ragazzo con le idee molto chiare bisogna dirlo! E adesso cos’ha in mente di fare?”

 

Ash rimase ammutolito…non ci aveva mai pensato…che cosa avrebbe fatto una volta divenuto il più forte? Non si era mai neanche posto il problema, voleva diventare Campione, ma non si era mai chiesto cosa avrebbe fatto dopo.

 

“Ehm…ecco…non lo so!” disse ridendo imbarazzato il ragazzo grattandosi la testa e facendo rimanere tutti allibiti.

 

“Bene…cioè…bhe è normale, ora goditi il tuo momento di gloria! Sei ancora giovane! Bene cari amici telespettatori! L’intervista e la Lega si chiudono qui! Al prossimo anno! Qui e sempre dallo Stadio Olimpico di Sinnoh!”

 

Dopo l’intervista seguirono le premiazioni, e finalmente Ash, Brock e Alba andarono al Centro Pokèmon esausti per la giornata faticosa e piena di emozioni.

 

Ash si distese sul letto e guardò il soffitto con un sorriso da ebete. Pikachu gli saltò sulla pancia esclamando un felice “Pika!”.

 

“Ti rendi conto Pikachu? Siamo i Campioni! Quasi 7 anni di lotte e di viaggi e finalmente il mio sogno è diventato realtà”

 

“Pikachu!!!” esclamò entusiasta il pokèmon facendo con le dita il segno della vittoria.

 

“Ehi Ash, cosa vuoi fare adesso? Insomma ora che tutto è finito tornerai a casa?” chiese la ragazza dai capelli blu entrando in camera e sedendosi ai piedi del letto di Ash che si alzò appoggiandosi ai gomiti.

 

“Penso che tornerò a casa, è da molto che non vedo mia mamma e il professor Oak, poi devo vedere come stanno i miei pokèmon, anche se sono sicuro che Tracey se ne sarà preso cura ottimamente”

 

“Quindi non ci vedremo più” disse la ragazzina abbassando tristemente lo sguardo.

 

“Non dire così! Ci vedremo ancora! Ti verrò a trovare insieme a Brock! E voglio che tu faccia lo stesso! Anzi, domani verrai con noi a Pallet! Non vedo l’ora di presentarti a mia madre!”

 

La ragazzina sorride e annuì.

 

 

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Il mattino dopo si svegliarono di buona lena e si misero in viaggio alle prime luci dell’alba, la strada per il ritorno era molto lunga e se Brock non avesse pregato Ash e Alba di prendere il treno ci avrebbero sicuramente messo un’eternità, in fondo Sinnoh non era altro che una grossa isola situata in mezzo all’oceano.

 

Il viaggio in treno passò senza intoppi, Ash era intento a guardare fuori dal finestrino il paesaggio di Sinnoh, non vedeva l’ora di poter mostrare a tutti il suo trofeo, soprattutto gli stuzzicava l’idea di sventolarlo davanti a Gary, che si sarebbe roso dalla gelosia, come aveva gia fatto Shinji appena saputo il verdetto dell’incontro.

 

“Quando torneremo a Pallet sai che dovrai andare nelle varie città come spola vero?” disse Brock.

 

“In che senso?” gli chiese Ash che si era voltato verso l’amico.

 

“Ogni Campione che si rispetti, viene invitato in ogni città a fare vedere il proprio talento in uno spettacolo!”

 

“Wow! Davvero? Non vedo l’ora di fare vedere a tutti di che pasta siamo fatti! Vero pikachu? Li lasceremo senza fiato!”

 

“Pika!!!”

 

“Voglio proprio vedere cosa farai appena arriveremo a Cerulean City…” disse Brock in un sussurro.

 

“Hai detto qualcosa?” gli chiese Ash.

 

“No, lascia stare” bofonchiò Brock.

 

Alba li guardò ridendo e si mise ad ammirare il paesaggio.

 

 

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Palestra di Cerulean City:

 

“E così Ash è diventato il Campione che aveva sempre desiderato di diventare…si capisco…no, non occorre che tu venga qui, posso farcela benissimo da sola”

 

Una ragazza dai capelli rossi sciolti sulle spalle e con due splendidi occhi verdi mise giù il ricevitore e si avviò verso l’uscita.

 

Appena superò l’uscio della palestra fu inondata da uno splendido sole rosso e caldo che quasi l’accecò, così cercò protezione riparandosi con la mano gli occhi e sorridendo a quella meravigliosa giornata.

 

“E così tra poco tornerai a casa campione”

 

“Sai gia come affrontarlo?” chiese un ragazzo alle sue spalle.

 

“Non ancora…ma non dovrà sapere nulla fino alla fine”

 

“Per quanto ancora vuoi tenerglielo nascosto? Non credi che abbia il diritto di saperlo?

 

“Si…ma non è ancora il momento adatto, quando sarò pronta e quando le cose saranno ormai ovvie gliene parlerò, ma ora non è ancora il momento Brendan”

 

“Come preferisci” disse il ragazzo accennando un saluto e andandosene.

 

“Si…non è ancora giunto il momento dell’addio”

 

Misty alzò lo sguardo guardando le nuvole bianche che correvano veloci in cielo come se si rincorressero in un gioco senza fine e ritornò nella palestra.

 

 

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“Siamo arrivati a Kanto!!! Evviva!!! Casa dolce casa!” disse Ash correndo sulla strada selciata che l’avrebbe condotto a Pallet.

 

“Ehi calmati! Perché tutta questa fretta?” disse Alba con disappunto cercando di tenere il passo dell’amico.

 

Dopo alcuni minuti, che ad Ash sembrarono interminabili si iniziò a delineare un paesaggio simile ad una ridente cittadina.

 

“E’ Pallet!” gridò Ash aumentando l’andatura fino quasi a mettersi a correre.

 

Delia Ketchum era sull’uscio di casa, non stava più nella pelle, non vedeva l’ora di poter riabbracciare suo figlio, il suo piccolo Ash che ormai era cresciuto diventando un ragazzo autonomo.

 

“Mamma!!!”

 

La voce di Ash si diffuse come una fresca pioggerella primaverile, e Delia iniziò a piangere dalla commozione vedendo il suo ometto correre verso di lei.

 

“Ash! Finalmente!!!” disse abbracciando felice il figlio che ricambiò l’abbraccio.

 

“Guarda! Questa è la Coppa del Campione!” disse Ash estraendo dallo zaino un grossissimo trofeo che fece rimanere senza fiato Delia che per poco non scoppiò a piangere dalla felicità.

 

“Oh Ash, sei stato bravissimo! Mi serviva proprio un altro attrezzo ginnico!”

 

“Cosa?” Ash rimase ammutolito a quelle parole.

 

“Sto scherzando! Ciao Brock…e tu devi essere…” disse Delia con un sorriso.

 

“Alba…” disse la ragazzina arrossendo.

 

“Che bel nome!”

 

“Posso andare a fare vedere al professor Oak e a Tracey il trofeo?” chiese Ash con un sorriso che lo ricopriva da parte a parte, la madre annuì e lui corse verso il laboratorio seguito da Brock e da Alba.

 

Arrivato al laboratorio trovò subito il modo per entrare senza farsi scoprire ma si ritrovò di fronte a Gary che lo guardò sorpreso.

 

“Cosa ci fai qui mezza cartuccia? Sei tornato a casa con la coda fra le gambe?”

 

Finalmente Ash ebbe il suo momento di gloria che aspettava da quando era partito 7 anni prima e gli mostrò senza tanti complimenti il trofeo che sconvolse Gary.

 

“Hai…hai vinto? Sei il…”

 

“Il Campione Assoluto” disse Ash con un ghigno.

 

Gli ci volle un po’ per riprendersi, ma quando lo fece Gary offrì la mano ad Ash che gliela strinse compiaciuto.

 

“Ottimo lavoro!”

 

“Grazie!”

 

“Bravi a tutti e due, la vostra sana rivalità è servita a qualcosa allora” disse un uomo sui 50 anni applaudendo ai due giovani.

 

“Professor Oak!” disse Ash mostrandogli in trofeo.

 

Si Ash si, l’ho visto” disse contento il professore.

 

In quel momento arrivò anche Tracey che appena vide Ash con il trofeo sorrise, ma fu un sorriso sforzato, Ash lo guardò e notò che il suo viso era pallido e preoccupato, sembrava più vecchio dei suoi 23 anni.

 

“Tracey, qualcosa non va?”

 

“No, sono felice che tu sia tornato”

 

“Nessuna notizia ancora?” chiese il professor Oak incupendosi.

 

“L’ho sentita poco fa, ma non ha voluto starmi a sentire”

 

“Capisco, dovrebbe farsi aiutare”

 

“Chi? Cos’è successo?” chiese Brock.

 

Tracey e Oak si guardarono accigliati, non sapendo se dire la verità ai ragazzi e rovinare così il loro ritorno o lasciare che i dubbi li assalissero.

 

“Nulla, è una cosa da nulla, c’è solo una mia zia che non si è sentita molto bene, ma è tutto a posto ora” disse Tracey cercando di essere il più convincente possibile.

 

Probabilmente la bugia funzionò perché Ash annuì e chiese se poteva andare a vedere i suoi pokèmon.

 

“Si vai pure, non c’è bisogno che ti faccia strada, ormai sai gia dove si trovano” disse Oak indicando una porta che dava sul retro del laboratorio.

 

Ash seguì il suo dito e oltrepassò la porta, seguito da Brock e da Alba che poteva finalmente ammirare i pokèmon di prima e seconda generazione.

 

Tracey e Oak rimasero invece dove si trovavano.

 

“Come sta?” chiese Oak.

 

“Non ha voluto dirmelo, sono riuscito solo a dirle che Ash aveva vinto la Lega di Sinnoh, ma quando ho cercato di sapere qualcosa su come stesse mi ha liquidato in 2 secondi” sospirò Tracey.

 

“Credo che Ash debba saperlo”

 

“Si, ma non adesso, lo faremo domani con più calma, quando i festeggiamenti si saranno conclusi”

 

Oak annuì e insieme seguirono Ash nel retro del laboratorio dove era andato anche Gary.

 

 

 

CONTINUA…

Mi era venuta voglia di scrivere 1 altra ficcy…e così eccomi qui!!!ohohoh…probabilmente sarà 1 pochetto + comprensibile dell’altra (si spera), ma sicuro sarà molto + triste…e nei prossimi capitoli capirete il perché…ciao e recensite mi raccomando!!!

  
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