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Autore: Night Fury96    18/10/2012    5 recensioni
Iris Knight è una ragazza come tante altre, forse leggermente più esuberante e riflessiva. La sua vita non è una delle più felici, dopo aver subito una terribile delusione d'amore e con i problemi familiari che continuano a ripercuotersi su di lei e suo fratello, Iris inizia a concentrare anima e corpo sul suo anime/manga preferito, ovvero sia Death Note. Con il suo migliore amico Matty, Iris organizza ogni anno serate a tema dedicate appunto all'anime, solo che quell'anno qualcosa va storto e i due amici per sbaglio porteranno in vita niente poco di meno che i protagonisti di Death Note
(ATTENZIONE: linguaggio molto scurrile XD In oltre è la mia prima storia che pubblico in assoluto, quindi siate buoni XD i primi due capitoli sono senza i personaggi di DN, ma arriveranno subito dopo, quindi non temete che Elle si vedrà abbastanza presto ;) a parte questo spero che vi piaccia ^^ )
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Beyond Birthday, L, Light/Raito, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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Capitolo 15: Una nuova Misa.
Andammo alla “Biblioteca del mare” a Pieve Bassa, era praticamente sotto casa mia, il che era pericoloso. Se Light ci avesse visti avrebbe rovinato tutto. Doveva rimanere folgorato dal nuovo stile di Misa.
Fortunatamente, mi arrivò al tempo di record un Sms di David che diceva:
 
“I’m a gay” è tornato, ha kiesto dv’eravate e il nano bianco (ke credo stia facendo yoga o una cs del genere... nn voglio sapere!) gli ha risp ke “Quasimodo” voleva dei dolci e lo hai accompagnato alla pasticceria di Recco. Ora sta guardando la tv, invc il nano è smpr in camera tua cn una musica strn... io nn ci entro a controllare, fatti bastare qst sms. Ci sent tra 20 min.
 
Ignorai il modo raccapriciante con cui David scriveva gli sms e lo ringraziai.
Entrammo in biblioteca e ci dirigemmo verso il primo tavolo vuoto.
La biblioteca di Pieve era un buco, a dirla tutta, forse sarebbe stato meglio andare a quella di Recco. Però per Misa forse sarebbe andata bene anche quella.
Una volta seduti iniziai con l’esposizione del mio piano, per Misa.
-         Dunque Misa... Light vuole ragazze colte, ma siccome non ho voglia di farti studiare filosofia o altre cose, perché anche io non sono un pozzo di scienza, ti farò semplicemente leggere dei libri come romanzi o classici. Dunque... hai mai letto un libro?- domandai tanto per essere sicura che Misa non fosse una completa ignorante.
-         Uhm... le riviste di moda valgono?- mi domandò.
-         .................................... ok! Iniziamo con qualcosa di leggero!- dissi una volta ripresa dallo shock. Non mi feci domande e digerii la notizia.
Mi diressi immediatamente nella sezione bambini e presi uno dei libri che più adoravo quando ero piccola... “Geronimo Stilton, Nel regno della Fantasia”. Lo so... era parecchio per bimbi, ma era il massimo che potevo offrire per una che non aveva mai aperto un libro.
Tornai al tavolo e porsi a Misa il libro. Alan si fece scappare una risata.
-         Cos’è? Mi prendi in giro?- sbottò Misa.
-         È un bel libro, adatto al tuo livello.- spiegai.
-         E il mio livello è lo stesso di un bambino di 7 anni?-
-         Se non hai mai letto un libro, sì!- dissi io. Misa sbuffò ed afferrò il libro. Lesse le prime pagine.
-          Esiste davvero il regno della fantasia? E ci si può andare? Forse sì... forse.-
Uhm! Non era male nella lettura. Era abbastanza fluida e rispettava la punteggiatura.
Rimasi ad ascoltarla, pronta ad intervenire se non sapeva il significato di qualche parola o se si bloccava.
 
Il tempo iniziò a passare. Tempo un’ora ed era ancora al “regno delle sirene”. Santo Kira! Quella che all’inizio si era dimostrata un’abile lettrice, con il passare delle pagine era diventata sempre più lenta. Per non parlare del tono vocale, sempre piatto ed atono, ma non di quel tipo che ti incuriosisce e ti intriga (come quello di L ad esempio) era del tipo che ti induce al suicidio! Sopratutto se la voce era acuta e straziante come quella di Misa Amane.
Cercare di rimanere svegli era ormai un’impresa ardua. Difatti, più volte mi ritrovavo a chiudere gli occhi ed a riaprirli immediatamente, per cercare di non addormentarmi, anche se... le volte che cercavo di ascoltare quello che diceva, mi accorgevo che mi mancavano dei pezzi. Quindi forse non arrivavo solo a chiudere gli occhi.
Ad un tratto, però, qualcosa catturò la mia attenzione (e ringraziai il cielo per questo).
L, che era seduto vicino a Misa, quindi difronte a me ed Alan, era come sempre raggomitolato su se stesso, solo che la testa era poggiata sulle ginocchia, le braccia abbandonate sui lati, il respiro era regolare e gli occhi erano chiusi.... stava... DORMENDO!!!! Sì!! Elle stava proprio dormendo! Davanti a me! Oh! Che emozione!!!
Automaticamente mi voltai verso Alan, per renderlo partecipe di quella scoperta epica!
Teneva la testa appoggiata al braccio e dormiva come un bambino. Io non me ne curai e gli tirai uno schiaffo sul braccio, in modo tale che gli si spostasse, privando la testa del precedente appoggio.
Difatti, Alan si svegliò.
-         Non sono stato io...- farfugliò ancora scombussolato dal mio brusco risveglio. Io gli picchiettai sulla spalla e gli indicai Elle. Alan sbadigliò e guardò verso L.
-         Ma lo capisco, cazzo!- disse mettendosi a braccia conserte e poggiando la testa su di esse, per poi riaddormentarsi a tempo di record.
Io mi offesi. Insomma... Elle stava dormendo! Possibile che solo io mi accorgevo dell’epicità di questo avvenimento?
-         Sto andando bene?- chiese innocentemente Misa ricordandomi il motivo per cui ero in quella schifo di biblioteca.
-         Eh? Ah sì, sì! Continua pure.- le dissi. Misa sorrise e continuò con la sua lettura.
Cavolo! Se Light avesse scoperto il potere di Misa nel far addormentare le persone con la lettura, forse l’avrebbe rivalutata come secondo Kira...
 
 
Dopo un immensa quantità di tempo (che alla fine si rivelò essere solo tre ore e trenta) Misa terminò il libro di Geronimo Stilton e per poco non  mi misi a piangere dalla felicità.
-         Uhm... non mi sento più intelligente...- disse lei. Io mi stiracchiai, sbadigliando.
-         Non è una cosa che si sente, ci vuole tempo.- dissi io.
-         Quanto?- chiese lei.
-         Porta pazienza.- dissi prendendo il libro e andando a riporlo al suo posto. Andai nella sezione, 9-13 anni e vi trovai una saga di   libri che personalmente amavo e che sarebbero andati bene come prossima tappa di Misa Misa.
Tornai saltellando con i tre libri tra le mani e li porsi a Misa che sbiancò.
-         Addirittura tre?- chiese piagnicolando e con lei pure Alan fece un gemito di dolore sbattendo la testa contro il tavolo, mentre L si limitò ad un leggero piagnucolio.
-         Questi li puoi leggere a casa. Sono molto belli- le dissi.
-         Fairy Oak?- chiese leggendo il titolo dei libri.
-          Ti piaceranno! Geronimo Stilton ti è piaciuto?-
-         Abbastanza... però è noioso.-
-         È per bambini, è normale. Ma se vuoi arrivare ai libri per la tua età devi imparare a leggere e questo è l’unico modo. –
-         Uff... va bene! Per Light questo e altro.- disse lei. Io le sorrisi.
-         D’accordo! Allora io ed L andiamo a casa. Tu leggili e Alan, bada che lo faccia.- ordinai. Alan sgranò gli occhi.
-         Devo starla a sentire ancora?!- esclamò.
-         Sì. E... se per caso li finisse entro oggi...- mi diressi verso un’altro scaffale e presi un libro ad un livello più avanzato. – falle leggere questo.- e gli porsi il primo libro della saga di Arthur e il popolo dei minimei. Alan lo prese sbuffando.
L ed io uscimmo, mentre Alan andava a parlare con la bibliotecaria per i prestiti di quei libri (doveva pur sbattersi un po’ anche lui! Dopotutto Misa era il suo personaggio preferito!)
Quando tornammo a casa, Light ci domandò il motivo per cui ci avessimo messo così tanto tempo ed io gli dissi che L era indeciso sui dolci che doveva prendere.
Light mi guardò con sospetto, ma tornò al suo documentario.
Guardai in camera e vi trovai Near in posizione di meditazione. Non potevo crederci che quello che mi aveva detto David fosse vero.
Quel pomeriggio rimanemmo a casa tutto il tempo. Ogni tanto mi arrivavano degli sms da parte di Alan dove mi informava la fine di un libro e l’inizio di un altro.
Ci demmo appuntamento il giorno seguente, quella volta alla biblioteca di Recco, che era ben più fornita e lontana dagli occhi indiscreti di Light.
Lì Misa diede mostra del suo miglioramento nella lettura. Era diventata molto più fluida e dava anche un po’ più di interpretazione nei dialoghi. Anche nel parlato avevo notato un cambiamento lessicale.
Difatti ero rimasta leggermente basita quando l’avevo sentita dire le parole “indignata” e “ imprecisazione”.
Quel giorno lesse l’intera saga di Arthur , senza far addormentare nessuno di noi e tutti le facemmo i complimenti, L compreso. Decisi che era il momento di premiarla e come compito a casa le diedi da leggere la saga di “twilight”.
Naturalmente Alan iniziò ad imprecare e a pregarmi di non fargliela leggere, ma io lo ignorai.
Naturalmente sapevo che era impossibile leggere l’intera saga di twilight in una serata. Però in cinque giorni riuscì a finirla, nemmeno io ci ero riuscita!
Misa leggeva senza mai darsi tregua. Diceva che lo faceva per Light, però vedevo che le storie che le sceglievo le piacevano molto, quindi iniziai a pensare che più che per Light, lo faceva per il piacere di leggere, il che era positivo!
Dopo “twilight” passammo ad “Harry Potter” e per quello ci vollero undici giorni, ma era il minimo!
 
Dopo circa due settimane emmezzo, Misa era diventata abilissima nella lettura. Leggeva tutto in pochissimo tempo! Per non parlare del suo modo di parlare! Sembrava quasi un dizionario, parlava quasi meglio di me (ho detto quasi).
Dopo quel estrema full immertion nella letteratura, decretai che era giunto il momento dell’appuntamento con Light. Anche perché quella sera mamma e papà tornavano tardi e quindi Light avrebbe potuto rincasare con facilità.
Andammo a comprare tutto l’occorrente. Camicetta, jeans, ballerine e finti occhiali da vista dalla montatura non estremamente Nerd, ma elegante.
Dopo lo shopping, tornammo a casa di Alan, dove la acconciai da perfetta intellettuale. Scioiendole i capelli e mettendo un leggerissimo tocco di matita sugli occhi che le risaltava il suo stupendo colore verde acqua.
Dopo il mio bel make up, Misa divenne splendida! Era carina, elegante, acqua e sapone! Era un incanto!
Era già così carina senza che si conciasse da Gothic Lolita o da bambolina. Era perfetta! Light sarebbe caduto ai suoi piedi! Lo sapevo.
Le dissi di chiamare Light alle 4 del pomeriggio, per chiedergli di uscire e di andare in una pizzeria carina a Bogliasco, che le avevo suggerito io, in riva al mare. Molto carina e non troppo impegnativa. Le raccomandai, inoltre, di non parlare solo di se, di starlo a sentire, fargli domande. Sapevo che non se ne sarebbe pentita. Avrebbe scoperto molte cose di Light che magari prima non sapeva. Anche perché, da quel che avevo capito dall’anime e manga, se non parlavano del caso Kira, non parlavano di niente. Quindi per entrambi erano degli sconosciuti, ma di quello Misa non ne aveva colpa, piccina.
Mi diressi verso casa, insieme ad L, che in quei giorni non aveva fatto altro che seguirmi dappertutto. Non ne seppi il motivo, ma di certo non potevo lamentarmi! Averlo vicino era qualcosa di meraviglioso!
 
Dopo un po’, arrivarono le quattro e il cellulare di Light squillò immediatamente.
Probabilmente Misa era rimasta a fissare il display aspettando che arrivassero le quattro in punto per poi chiamarlo.
Light guardò il display con diffidenza, ma poi rispose.
-         Che vuoi Misa?- freddo. Una lastra di ghiaccio. Per la prima volta mi venne da tirargli un mascone.
-         M..Misa?- lo sentii balbettare stranito. Oh! Eccola! La dolce e intelletuale Misa stava dando sfogo alle sue nuove abilità!
-         Mi sembri strana... stai bene?- chiese ancora lui –no, no! Va benissimo è che... hai veramente detto la parola “stereotipo”? Ma lo sai che vuo, dire?-
Io sorrisi. Grande Misa!
-         Ah!... sì, sì... è corretto.. è che mi sembrava strano che tu l’avessi detta... ah... stasera dici? Misa, ne abbiamo già discusso... – poi lo vidi fare una faccia stranissima – Hai detto “disquisito”?!- esclamò. Io sghignazzai. Il mio piccolo capolavoro!
-         Sì, ok... Va bene... un’uscita tra amici, niente di più! Voglio che sia chiaro il concetto! ... va bene! Stasera alle 20:00 al parco. Ok. Allora ci vediamon stasera. Ok... ciao.-  e chiuse la telefonata.
Io feci un rapido gesto di vittoria ed L mi sorrise. D’un tratto Light si voltò verso di me e mi guardò con fare furbo.
-         Le hai fatto ingoiare un dizionario?- mi chiese. Io feci finta di niente.
-         In che senso?- dissi con fare innocente.
-         Non vorrai mica farmi credere che tutti quei paroloni li abbia imparati da sola!- mi disse facendomi l’occhiolino.
-         Non starai per caso insinuando che io l’abbia aiutata a fare colpo su di te?- dissi fingendomi offesa.
-         Ah, io non insinuo, lo so!-
-         Scusami, ma per me è meglio che tu sia single, non so se mi spiego.- e gli feci un sorrisetto ammiccante. Non seppi il motivo, ma notai che L strinse i pugni sulle sue ginocchia. Ma... gli dava fastidio? Eppure sapeva che scherzavo!
-         Oh, oh! Ti stai forse dichiarando?- mi chiese Light ridendo.
-         Ovvio! Oh sommo Kira, permettimi di diventare la Dea di un nuovo mondo!- dissi io chinando il capo. Light rise.
-         Vedremo, mia discepola! Ce ne vuole di strada per diventare la Dea di un nuovo mondo!-
-         Con Misa e Takada non hai mica perso tempo!-
-         Con loro è diverso.-
-         E perché mai? Sentiamo?-
-         Non ti devo alcuna spiegazione! Sei un mio sottoposto!- e mi fece una linguaccia.
-         Ah! Bene! Benissimo! Sentilo! Tu fai delle preferenze! Non vale!- dissi fingendomi offesa. Light rise e si alzò dal divano per venirmi vicino ed iniziare a farmi il solletico. Io risi a crepapelle. Lo soffrivo da matti.
-         Ma sentila, come si rivolge al suo Dio! Chiedimi perdono!- disse lui ridendo.
-         Mai!- dissi.
-         Chiedimi perdono!-
-         No!- dissi ancora continuando a ridere. In quel momento L si alzò improvvisamente per poi andare in camera mia, dove Near stava facendo al sua ennesima seduza zen, e chiudere bruscamente la porta. Light si fermò ed io guardai stranita verso la porta della mia camera.
-         Che  ha?- mi chiese Light.
-         Non lo so.. ma è un po’ di giorni che è strano.-  ammisi.
-         Per me ha qualche rotella fuori posto.- disse lui sedendosi nuovamente sul divano, questa volta vicino a me.
-         Non ne sarei tanto sicura. L è un essere umano, anche lui ha dei sentimenti, non reagisce così senza un motivo preciso.-
-         Uhm.. allora non vorrei dire cavolate, però la sua mi sembrava proprio gelosia.- Io lo guardai stranita.
-         Gelosia? E per cosa?-
-         Direi proprio per te.-
-         Per me?! Ma figuriamoci!-
-         Perché no, scusa?-
-         Perché... beh! Perché... non sono il suo tipo!- dissi io. E ne ero certa.
-         E da cosa lo deduci?-
-         Basta guardarci! Siamo l’uno il contrario dell’altro! Io sono una pazza sclerata, mentre lui è calmo e tranquillo.-
-         Gli opposti si attraggono.- 
Io rimasi basita. Diceva sul serio? Forse... veramente L aveva una cotta per me?... tsk! Ma non diciamo stupidaggini! Elle non è il tipo da prendersi una cotta per una come me! Insomma... andiamo! Era del tutto improbabile!
-         No Light... è impossibile.- gli dissi.
-         Com’era anche impossibile che noi arrivassimo nel tuo mondo eppure siamo qui.-
Rimasi zitta un’altra volta. Come riusciva a farmi venire i complessi mentali in quel modo?! Era proprio Kira! Ma... perché faceva così? Perchè mi stava aiutando? Insomma... lo apprezzavo d’avvero, ma... io conoscevo Light Yagami e lui non fa mai da psicologo alle persone, lui le uccide. Perché con me era così gentile? Effettivamente era da parecchio tempo che volevo chiederglielo.
-         Scusami Light, non che mi dia fastidio, anzi! Però... volevo sapere... perché tu... mi tratti così bene?- gli chiesi.
-         Non sono innamorato di te!- s’affrettò a dichiarare.
-         Guarda che lo so, cervellone!- dissi facendogli una linguacca. Light rise per poi tornare serio.
-         Beh... perché tu... mi ricordi mia sorella.- disse sorridendo.
-         Ti ricordo Sayu?- domandai stranita.
-         Non come aspetto fisico, naturalmente! Ma, come modo di fare... insomma, siete entrambe delle pazze squinternate e sbavate dietro i vostri idoli. Avete un senso dell’umorismo molto simile e siete sempre allegre! Poi avete quel visetto da angioletto, ma sotto so che vi si nasconde un’autentica peste! Avete una certa attitudine al comando, siete forti e determinate... – ascoltai il discorso di Light e notai nelle sue parole una nota di malinconia... il che mi fece ricordare che... loro sarebbero dovuti andare via ed anche presto.
-         Ti manca molto Sayu?- gli chiesi tristemente. Light capì il motivo del mio tono.
-         Beh... è normale, è mia sorella... Ma non temere, mi ricorderò sempre di te e del tuo pazzo mondo.- mi disse scompigliandomi i capelli. Io sorrisi e lo abbracciai. Light mi restituì l’abbraccio.
-         Ti voglio bene Light.  Sei il fratello maggiore che non ho mai avuto.- dissi io cercando di trattenere le lacrime. Perché dovevano andarsene?
-         Ti voglio bene anche io, sorellina.- mi rispose dolcemente.
 
In poco tempo arrivarono le 20:00 e tirai fuori dall’armadio di mio padre l’abito più elegante che aveva per poi darlo a Light.
-         E poi tu insisti con il dire che non centri nulla con questa storia.- mi prese in giro.
-         Ovvio che non centro! Avanti, provalo!- dissi spingendolo dentro al bagno per farlo cambiare e chiudendo la porta.
-         Lo sai che se n’è già accorto dalla prima volta che lo hai lasciato solo a casa con Near e David.- disse una voce alle mie spalle. Io sorrisi e mi voltai verso L che stava a fissarmi con il pollice alle labbra.
-         Lo so benissimo, ma mi piace fargli credere il contrario.- 
-         Dici che andrà bene?- mi chiese.
-         Non lo so, ma pensiamo positivo. Come mi ha insegnato una certa persona.- dissi facendogli l’occhiolino. L sorrise.
-         Impari in fretta, brava.-
Dopo poco tempo, Light uscì con lo smoking nero di mio padre. Cavolo! Era da stupro!
-         Sei fighissimo Light!- dissi abbracciandolo.
-         Grazie, lo so.- disse lui. Io mi staccai subito, fulminandolo e lui rise di gusto.
-         Ok! Allora, Misa dovrebbe già essere qui sotto al parco! In bocca al lupo!- dissi io. Light si diresse verso l’ingresso.
-         Non mi vado a sposare è solo un’uscita.-
-         Chissene! Buona fortuna comunque!-
-         Grazie!- ed uscì di casa. Io sospirai soddisfatta quando mi venne un’idea pazzerella.
-         Andiamo a vedere come se la cavano!- dissi ad L.
-         No.- e fece per andarsene, ma io lo afferrai per un braccio e lo costrinsi a rimanere.
-         Dai! Vediamo solo quando si incontrano al parco!- insistetti.
-         Mai sentito parlare del rispetto della privacy?-
-         Da quale pulpito vien la predica!-
-         Touché. –
-         Dai! Non sei curioso di vedere com’è andato il nostro lavoro?-
-         Il TUO lavoro.- mi corresse
-         E con questo?-
Vidi L portarsi nuovamente il pollice alle labbra e riflettere. Alla fine sbuffò.
-         Essia. Ma dopo torniamo a casa.- disse. Io feci un lieve saltello elettrizzato.
-         Grazie!- e lo trascinai fino ad uscire di casa.
Arrivammo al parco (era praticamente a pochi metri da casa mia) e ci nascondemmo dietro ad un albero, in attesa di vedere la scena.
-         Ma guarda cosa mi tocca fare...- disse L, ma io lo zittii.
Light stava aspettando Misa su una panchina, qualche minuto dopo arrivò anche lei, vestita proprio come l’avevo fatta vestire quel pomeriggio.
-         Misa?- domandò Light.  Io sorrisi. Sono un genio!
-         Ciao Light...- disse lei timidamente.
-         Ma... come sei vestita?-
-         Non... non ti piace?-
-         No, non è quello.. è che... wow! Non mi aspettavo di vederti così!-
Misa sorrise lievemente.
-         Sai... le persone cambiano...- disse. – comunque... sei bellissimo.- disse lei. Light sorrise.
-         Grazie, anche tu.- Misa sorrise, mentre a me si strinse il cuore. Le aveva detto che era bellissima! Questo era già un bel passo avanti!
-         Vogliamo andare?- suggerì lei.
-         Volentieri.- e iniziarono ad avviarsi. Ero talmente presa dalla scena che non mi accorsi che stavano per venire nella nostra direzione. Fortuna che c’era L che mi tirò indietro per poi farmi aderire contro la corteccia dell’albero così che non mi si vedesse. Solo che... per evitare che lo si vedesse anche lui, L si era stretto contro di me annullando quasi del tutto la distanza tra di noi.
Eravamo attaccati l’uno con l’altro, i volti a pochi centimetri di distanza, i suoi occhi profondi e neri fissi sui miei.
Mi persi immediatamente in quel nero così profondo e sensuale che tanto amavo...
Sentivo il suo respiro dolce solleticarmi le labbra, i suoi ciuffi mi sfioravano la fronte, il suo naso era praticamente a contatto con la mia pelle. Se solo mi fossi sporta di qualche centimetro, lo avrei potuto baciare con facilità.
Rimanemmo così per qualche secondo e per una ragione a me ignota, L non accennava a volersi spostare. Anzi... sembrava quasi che volesse annullare del tutto la distanza tra noi e... sicuramente lo volevo anche io.
I suoi occhi continuarono a fissiarmi, con sempre più intensità. Automaticamente, come fossi ipnotizzata, iniziai ad avvicinarmi a lui, chiudendo gli occhi, preparandomi al contatto che avevo ambito da quando aveva messo piede nel mio mondo. Ma quel contatto non avvenne, perché L si staccò da me voltando le spalle per tornare verso casa.
-         Abbiamo visto la coppietta, ora torniamo.- disse. Io mi risveglia da quello stato di trans.
-         Eh? Ah... sì... arrivo.- lo raggiunsi subito ed inizia a guardarlo di sottecchi.
Cos’era accaduto un attimo prima? L voleva veramente baciarmi? Che Light avesse avuto ragione? Forse L veramente mi amava? 
  
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