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Autore: Columbrina    18/10/2012    1 recensioni
{Probably Kate&Derek
“Non farti trascinare dal sentimentalismo …” le aveva detto suo fratello. Lei represse un sussultò di disdegno e batté un pugno sul tavolo, ben lungi dalla femminilità spregiudicata che ostentava spesso.
Era solo un ragazzino timido e senza voglie di alcun genere.
“Smettila di dire stronzate!”
“Non hai detto di no, però”
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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I love how much you hate me
 

 
Di fama spregiudicata andava espandendosi il suo nome ogni volta che il suo sguardo inceneriva tanti altri, dello stesso fuoco con cui avrebbe inciso sulla lapide il nome degli sventurati che avevano avuto la sfortuna di avere a che fare con Kate Argent.
Tutti si chiedevano che gusto avesse giocare con i sentimenti degli altri, fino a che qualcuno che si propinava così impavido, ebbe la sventurata idea di provare sulla sua pelle quel sapore e ne rimase scottato in effetti.
“Potremmo vederci ogni tanto …” aveva incespicato lui, crogiolato nella sua enigmatica nicchia che nessuno sguardo aveva mai osato penetrare. Tranne il suo, ovviamente.
Lei elargì un sorriso furbesco, carezzandogli con lentezza disarmante la manica della felpa, quasi sfregandola sulla carne possente. Derek Hale era famoso per la sua discrezione, quindi manteneva sempre quel piglio arcigno.
“Che ne dici di stasera? A casa mia? Il mio letto è abbastanza grande per tutti e due” disse “E sorridi, mi raccomando”
Gli aveva lasciato l’indirizzo e se n’era andata, confidando nell’attesa di poterlo adescare per soddisfare quelle lacune che poltrivano sulla sua carne; alla ricerca costante di trafugare emozioni.
Fu facile che entrambi cadessero nel limbo delle poetiche costrizioni; fu facile farlo.
I suoi genitori non c’erano, tantomeno suo fratello. Fu davvero facile.
E quindi continuarono a mordersi nella fredda luce della notte, a rincorrersi fino a trovare un punto di contatto ed ecco che lei si metteva su di lui, vinto e ancora possente, e iniziava a respirarlo, in cerca del punto in cui palpava l’esitazione; era come il battito di un’ala e lei era come un refolo di vento brinato, che sconfinava ogni aspettativa, ogni volo poteva essere l’ultimo. E risaliva, con le labbra premute sul torace, assaporando ogni atomo di lui, facendo fuori le emozioni e sperando di trovarle addormentate e ubriache nella stanza una volta che avevano finito.
Non parlavano quasi mai, ma era bello sentire i respiri intrisi di follia che sconquassavano la placidità che ogni tanto diventava opprimente.
Era bello sentirlo, davvero.
Solo che non lo pensava ancora.
Ciò di cui si stupiva Kate, però, era il modo con cui riusciva a trafugare emozioni così facilmente quando era con Derek.
Era l’unica cosa di cui era certa.
“Non farti trascinare dal sentimentalismo …” le aveva detto suo fratello. Lei represse un sussultò di disdegno e batté un pugno sul tavolo, ben lungi dalla femminilità spregiudicata che ostentava spesso.
Era solo un ragazzino timido e senza voglie di alcun genere.
“Smettila di dire stronzate!”
“Non hai detto di no, però”
 
La sera stessa, Kate offrì le emozioni in sacrificio alla pira che bruciava gli sventurati, poveri sciocchi che avevano avuto a che fare con lei.
E con le emozioni, bruciò anche lui.
Vivo o morto, non faceva più differenza.
 
 
 
“Adoro vedere quanto mi odi” gli aveva detto, elargendo un folle sorriso, di quelli che solo lei sapeva fare.
“Questo te lo ricordi?”
Stessa manovra, situazione diversa. Ma il sapore non era cambiato, forse un po’ più maturo. Ma rimaneva pur sempre un ragazzino o, almeno, le piaceva crederlo così poteva boicottarsi ancora di più.
Lei che voleva tanto piangere dentro.
Non sembrava, ma era così.
Non l’avrebbe mai ammesso. O meglio, non l’aveva mai pensato.
Il sacrificio delle emozioni l’avevano trasformata in una sociopatica senza freni morali; ecco la maledizione degli Argent.
Il vero mostro non era Derek, solo perché lupo mannaro, ma lei.
Se ne pentì solo quando bruciò con in mente solo un flebile sapore al sapore di resa, lo stesso che trafugava da Derek, quando erano entrambi sudati e soli, nudi dei loro peccati. Forse felici.
Il ragazzino era diventato carnefice.
E pensare che era iniziato tutto così…
 
“Fusto solitario niente male … Piglio dimesso. Tutto studiato, insomma. Sei un tipo forte”
“Derek Hale”
Sorrise. Avrebbe voluto stringere quel ragazzino.
“Kate Argent”
 
 
   
 
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