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Autore: Keros_    18/10/2012    2 recensioni
Baby Kurt,Blaine e Sebastian.
Cosa succede in un sabato sera di tempesta in casa Smythe ?
"i suoi occhi color azzurro cielo si soffermarono sul bambino accanto a lui. Non era un bambino normale, era il più bel bambino che avesse mai visto, non ché suo migliore amico. Notò, con grande dispiacere che quest'ultimo, aveva le lacrime agli occhi e si stringeva nelle spalle terrorizzato."
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Prima di leggere dovete sapere: Kurt è così (si è Chris Colfer da piccolo) http://data.whicdn.com/images/24705716/tumblr_m0qp5nwMaC1qj202po1_500_thumb.jpg ed ha cinque anni

. Sebastian è lui (Il vero Grant Gustin) http://static.wetpaint.me/glee/ROOT/photos/310/c77ce664b0cd11e192e91231381b3d7a7--179611541508359600.jpged ha cinque anni

Blaine è lui (NON è Darren Criss da piccolo perché non ho trovato nessuna foto e poi perché questo bimbo è bellissimo, anche se lo dovete immaginare con gli occhi verdi-castani.
 http://ia.mediaimdb.com/images/M/MV5BMjEzOTE3MTkyNl5BMl5BanBnXkFtZTcwMzc3NDQ0OA@@._V1._SX640_SY427_.jpge ha quattro anni perché è pulcioso :3

La storia NON è betata.

Rischiate che vi venga il diabete. 

 

 

 

 

 

Il rumore dei tuoni e la luce dei lampi riempivano il cielo, mentre la pioggia cadeva ininterrotta allagando le strade, facendo rincasare chiunque e rintanare sotto le coperte i bambini. 

 

La pioggia e il vento non facevano altro che far tremare e fischiare la finestra nella soffitta di casa Smythe. 

 

Lì, al chiaro della luce fioca, si trovava un gruppo di otto bambini, tutti riuniti in cerchio accucciati gli uni agli altri, intenti ad ascoltare ciò che il piccolo padrone di casa aveva da raccontare loro. 

 

 

Solo un bambino, non era seduto in cerchio intento ad ascoltare e si teneva poco distante.  Sulle gambe teneva un libro dove vi erano raffigurati gli animali della giungla da colorare, mentre nella mano destra teneva il colore grigio con il quale era intento a colorare l'elefante stampato sulla pagina. 

 

-E poi, entra. Vi prende dai piedi e vi trascina..- 

 

La storia parlava di un uomo che, durante le nottate di tempesta, come quella che si prevedeva da lì a qualche ora, con la faccia da mostro, passava la notte passando di casa in casa ed entrandovi, dove sapeva vi erano bambini, trascinandoli con sé prendendoli silenziosamente dal letto per piedi, mettendoli nel suo carro trascinato da cavalli zombi e portarli nel suo laboratorio. Una volta giunti lì, rinchiudeva i bambini in delle gabbie anguste dove faceva ingrassare quelli già grassocci e belli, mentre altri venivano venduti o vivisezionati, per poi mangiarli. 

 

Kurt di tanto in tanto alzava lo sguardo e ascoltava qualche parola, prima di continuare a colorare il suo libro che trovava di gran lunga più interessante. 

 

Lui non credeva in quelle storie. Ne tanto meno ai fantasmi, gli alieni, ai mostri sotto il letto e tutte quelle cose che gli adulti o i bambini più grandi gli raccontavano. Perché la mamma gli aveva insegnato ad essere coraggioso e gli aveva spiegato che erano tutte fantasie raccontate dalle persone cattive per spaventare i bambini, e lui credeva alla sua mamma. 

 

Così non poteva far altro che guardare i suoi amici con compassione, perché si, erano tonti. 

 

i suoi occhi color azzurro cielo si soffermarono sul bambino accanto a lui. Non era un bambino normale, era il più bel bambino che avesse mai visto, non ché suo migliore amico. Notò, con grande dispiacere che quest'ultimo, aveva le lacrime agli occhi e si stringeva nelle spalle terrorizzato. 

 

Kurt non poté far a meno di guardare il piccolo Sebastian che continuava a parlare con un sorriso beffardo in viso.

 

Neanche lui credeva in quelle storie, anzi, era lui stesso ad inventarle, ma solamente per raccontarle ai suoi amici e vedere le loro espressioni terrorizzate in volto. 

 

Quest'ultimo quando si accorse di due occhioni azzurri puntati su di lui, non poté far a meno di allargare il suo ghigno divertito. 

 

-e ricordate, gli piacciono tanto i bambini con i riccioli.- Concluse la storia puntando il suo sguardo penetrante su Blaine. 

 

Il bambino a quelle parole non poté più trattenersi, si girò alla sua sinistra dove si tuffò tra le braccia di Kurt, lasciandosi andare ad un pianto silenzioso cercando di singhiozzare il più silenziosamente possibile. Non voleva che i suoi amici lo prendessero in giro per questo. 

 

Il suo migliore amico, in tutta risposta, ripose il libro sul pavimento dove era seduto, spostò in dietro la testa per aiutare Blaine a sistemarsi meglio nell'incavo del collo, accarezzandogli delicatamente la schiena. 

 

 

 

 

 

Casa Smythe, era avvolta nel più completo silenzio ormai da ore. Silenzio interrotto soltanto dalla pioggia che cadeva costante sull'asfalto e qualche goccia che, di tanto in tanto, cadeva dalla grondaia alla ringhiera del terrazzo. 

 

In quella immensa casa, soltanto un bambino non riusciva a prendere sonno. 

 

Blaine continuava a guardare sospettoso l'immenso salone bianco della casa. Sentiva il respiro regolare di tutti i suoi amici, ma non riusciva comunque a rilassarsi. 

 

"Gli piacciono i bambini con i riccioli."

 

le parole di Sebastian gli rimbombavano in testa, e in quel momento si rintanò ancora di più nel suo sacco a pelo blu notte. 

 

Il suoi occhi, color miele con qualche pagliuzza verde, si soffermarono sul sacco a pelo vuoto accanto a lui. 

 

Kurt, come prevedibile, si era allontanato dal gruppo dopo cena, quando avevano ricominciato  a parlare di fantasmi e fandonie varie, andando a rintanarsi nella stanza del padrone di casa a leggere un libro e giocare con i giocattoli di quest'ultimo. Se c'era una cosa che Kurt odiava era l'insistenza dei suoi amici di parlare di cose stupide che non esistevano né in cielo né in terra.

 

Passò un altra mezz'ora così Blaine, ispezionando con i suoi occhi luminosi ogni centimetro del salone bianco di quella casa, dove lui e i suoi amici dormivano. 

 

All'ennesima folata di vento, che fece fischiare le finestre e i vetri di essi decise di raggiungere il solo che l'avrebbe fatto addormentare. l'unico con cui si sentiva al sicuro. 

 

dopo aver preso un respiro profondo, Blaine uscì, con non poche difficoltà date le dimensioni, dal suo sacco a pelo e uscì dalla stanza pieno di respiri regolari. 

 

Arrivato a metà del primo, dei tre corridoi che doveva attraversare prima di arrivare alla meta, Blaine rabbrividì al cigolio di una porta che si era mossa appena. Senza che se ne accorgesse il suo respiro si fece irregolare e gli occhi un po' più lucidi. 

 

Continuò a camminare, senza sosta fino all'angolo dove adesso doveva girare a destra. Arrivato a quel punto però, guardò fuori dalla finestra del soggiorno, dove l'ombra di un albero illuminato dai lampioni gli sembrò la figura di un'uomo… Non ci volle molto prima che una lacrima percorresse la sua guancia e un singhiozzo spezzasse il silenzio. 

 

Dopo un respiro profondo, Blaine iniziò a correre lungo il corridoio buio. Arrivato alla fine anche di quest'ultimo, ora vedeva la porta in legno marrone della camera di Sebastian. Così con passo felpato si inoltrò sempre di più nel corridoio. 

 

A metà di esso però, ripeté l'errore di poco prima: guardò fuori dalla vetrata che comprendeva quasi più di metà corridoio. Questa volta però alla finestra non vide un'ombra, ma un ramo particolarmente grande che andò a schiantarsi contro il vetro, ed ecco che le lacrime e i singhiozzi si impadronirono di lui ancora una volta. 

 

Senza più controllo, Blaine iniziò a correre per i restanti dieci metri che lo separavano da quella porta che lo divideva dalla sua meta.

 

Arrivato li davanti, iniziò a saltellare e ad alzarsi sulle punte per arrivare alla maniglia della porta, cosa impossibile data la sua altezza. 

 

Così tra un tocco alla porta e un altro, un alzata sulle punte e un salto, Blaine si ritrovava ancora fuori da quella porta guardandosi in torno terrorizzato. 

 

Continuando a non sentire nessun segno di vita da dietro la porta e rumori sempre più vicini, Blaine si abbandonò a un pianto isterico bussando freneticamente alla porta in legno. 

 

Dopo un minuto, che a Blaine parvero secoli, la porta si aprì timidamente, lasciando spazio da un viso pallido e a due iridi azzurro cielo che risplendevano nel buio. 

 

Blaine aveva trovato la sua ancora di salvezza.

 

Non ebbe nemmeno il tempo di aprire la porta Kurt, che si ritrovò una testa piena di riccioli contro la faccia e due braccia che lo stringevano forte. 

 

-Che ci fai qui?- Chiese in un sussurro Kurt quando Blaine si staccò da lui. 

 

Quest'ultimo abbassò lo sguardo sentendo due grandi lacrime abbandonare i suoi occhi per andare lungo le sue guance. Dopo aver ripreso fiato, si guardò la calzette di Batman e rispose -A-a-avevo paura e vo-volevo dormire con te- 

 

Kurt voleva rimproverarlo e dirgli che, se gli avesse dato ascolto prima e non avesse ascoltato le stupide storie raccontate da Sebastian in questo momento erano tutti e due comodamente nei loro sacchi a pelo e non tra un corridoio e una stanza alle tre di notte, uno piangente e l'altro mezzo dormiente. Ma quando Blaine alzò lo sguardo e vide i suoi occhioni, belli da morire che brillavano come lucciole nella notte, non riuscì a rimproverarlo. 

 

Per tutta risposta Kurt prese la manina di Blaine con la sua e lo fece entrare nella stanza. Chiuse la porta alle sue spalle, anche lui con non poche difficoltà, costatò Blaine soddisfatto di non essere il solo a non arrivare alla maniglia, e salì nel letto. 

 

Kurt gli porse la mano e dopo essersi arrampicati entrambi sul letto di Sebastian si rintanarono sotto le coperte, ovviamente Blaine dalla parte del muro perché sosteneva che l'uomo-mostro lo stava ancora cercando. 

 

-Sei il miglior bambino del mondo.- 

 

Kurt girò appena in tempo la testa a sinistra per guardare gli occhi di Blaine socchiudersi e  le sue braccia arpionarsi al suo piccolo costato prima di abbandonassi al sonno.  Gli sorrise un l'ultima  volta, anche se non poteva vederlo, prima di girarsi su un fianco, abbracciarlo anche lui e addormentarsi. 

 

 

 

Dormirono tutta la notte l'uno nelle braccia dell'altro, non consapevoli che quella fu la prima di una lunga serie, nell'arco degli anni, di notti passate abbracciati. Abbracci che piano piano persero l'amore fraterno e amichevole di due bambini per dar spazio ad un amore per adolescenti, da amanti, da adulti. Abbracci che non smisero mai di darsi durante le notti delle loro vite. 

 

 

 

Note: 

 

Ma voi vi immaginare di aprire la porta e trovarvi un minuscolo Blaine piangente? :3  io lo avrei spupazzato tutto ahah.  Comunque vi è piaciuta? :3 io la amo.  è la cosa più dolce che abbia scritto fino ad ora e la prima Klaine che finisce bene. 

 

l'ispirazione per questa OS mi è venuta mentre ero sotto le coperte e quindi non so se sia una grande genialata o solo una scemenza. 

 

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate e leggere qualche recensione :3

 

Mi trovate sempre qui --- http://www.facebook.com/pages/Keros_/264280927025504

 

(Si non so come fare i tag alle pagine, se qualcuno me lo può spiegare sarei la ragazza più felice del mondo)

 

Un bacio,

 

Keros_ 

 

   
 
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