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Autore: Carrie_brennan    18/10/2012    1 recensioni
"A volte il primo amore è quello della vita, e non voglio buttare via la fortuna di aver trovato la mia anima gemella"
Post 4x04.
Perchè Kurt e Blaine sono speranza.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tendimi la mano

 
 
Quando Kurt aprì la porta si trovò davanti proprio la persona che, con tanta determinazione, aveva evitato per due mesi interi.
La sua figura si definiva sullo sfondo bianco del vialetto innevato, e la sua carnagione, schiarita un po’ dal freddo, metteva ancora più in evidenza il colore ambrato, denso e magnetico, dei suoi occhi, che ora lo fissavano, incerti.
Blaine.
Blaine in un pesante cappotto scuro.
Blaine e la una sciarpa colorata che gli avvolgeva il collo.
Blaine e il suo odore, che Kurt tanto amava.
Blaine. 
Superato lo stupore iniziale, e avvertendo le tempie iniziare a pulsare, Kurt sembrò riprendersi.
"Come hai fatto a sapere che..."  iniziò, interrompendosi poi bruscamente, e sparire dietro la porta, lasciando un perplesso Blaine sulla soglia.
"Finn!" urlò allora Kurt in direzione delle scale.
"Scendi subito" continuò, alterato, per poi raggiungere di nuovo Blaine e incrociare le braccia al petto, in un’attesa nervosa.
Dopo qualche istante si udirono i passi pesanti del fratello di Kurt, e Blaine lo vide comparire alle sue spalle.
"Kurt che accidenti... ah, ciao Blaine" disse in direzione del moro.
"Sei stato tu a dirgli che ero tornato, vero?" disse ancora
"Kurt, aspetta..non prendertela con lui.." cercò di rabbonirlo Blaine.
“Gli avevo detto di non intromettersi, non…”
"Ok, basta!"esclamò Finn, deciso, afferrando Kurt per una spalla e prendendo Blaine per l'altra, scuotendoli un po' perché finissero uno di fronte all'altro.
"Dovete parlare. Adesso! Lo dico per voi…e per la mia sanità mentale" terminò esasperato.
I due rimasero in silenzio a fissarsi, visibilmente a disagio.
"Vado a fare un giro" disse, infine, Finn afferrando la giacca e guadagnando velocemente l’uscita.
Kurt chinò il capo e poi in silenzio si voltò verso le scale.
"Vado di sopra" disse atono e si avviò, un po' tremante.
Blaine seguì la sua figura snella farsi strada sugli scalini. Nonostante l’agitazione e i mille pensieri, si ritrovò a pensare a come il suo portamento lo affascinasse sempre. Anche quando veniva deriso e maltrattato, anche quando, nonostante l’aria spavalda e la giacca alla moda, dentro di sè desiderava essere invisibile, e anche quando, piano piano, la sicurezza in sé stesso era cresciuta rendendolo ancora più autorevole ai suoi occhi, Kurt aveva quell’aria fiera che non poteva non essere notata.
Era Kurt.
Kurt e la sua ironia così pungente e spassosa. Kurt e i suoi occhi limpidi che diventavano, però, taglienti in un attimo, pur non riuscendo a nascondere completamente la sua bontà d’animo.
Kurt e le sue mise stravaganti ma che gli stanno così dannatamente bene addosso.
Kurt e il suo modo di stringerlo, incrociando le braccia dietro il suo collo, come un rituale, prima di baciarlo.
Kurt.
Finalmente era riuscito a vederlo, il cuore gli batteva a mille per l'emozione, e le gambe si mossero da sole.
Lo seguì in silenzio.
 
Kurt entrò nella sua stanza e si sedette stancamente sul letto. Carole aveva lasciato ogni cosa come quando vi dormiva. L’unico elemento discordante era il suo trolley, ancora sigillato, posato distrattamente accanto alla scrivania. Sospirò. Sentì Blaine entrare ma non alzò lo sguardo. Poggiò i gomiti sulle ginocchia e pose il viso sui palmi delle mani, in una posa rassegnata.
"Allora..cosa vuoi dirmi.." disse, mantenendo un tono neutro.
Blaine fece qualche passo in avanti e tolse le mani dalle tasche dei jeans, guadagnando una postura più sicura. Evitò di guardarsi intorno perché era sicuro che non avrebbe retto. I ricordi lo avrebbero colpito al petto, come una freccia.
Si tolse il cappotto e recuperó una sedia, portandola davanti a Kurt, e vi sedette così che fossero di fronte. Fece tutto con una strana calma, soppesando quasi ogni gesto. Quante cose dipendevano da quella conversazione? Il suo futuro con Kurt, la sua felicità. Sperò ardentemente di riuscire a trovare le parole giuste per arrivare al cuore di questo ragazzo che, muto dinanzi a lui, rappresentava il tesoro più prezioso per lui. Voleva che tornasse a guardarlo, che tornasse ad avere fiducia in lui… sebbene fosse tutto così fragile. Ma soprattutto desiderò che anche Kurt lo volesse, e fosse disposto ad aprire il suo cuore.
"Kurt.. a dire la verità sono venuto a… ringraziarti.."
L'altro sollevò un po' il viso per guardarlo.
"Ringraziarmi? Per cosa esattamente?" chiese, sarcastico.
"Per...questo tempo di silenzio.”rispose in un sospiro l’altro. “Ho potuto guardare davvero dentro di me e ho capito delle cose importanti.." continuò tirando fuori a fatica le parole.
"A si?" rispose Kurt alzandosi e cominciando a disfare la sua valigia.
"Sono contento per te" continuò "se è tutto puoi andare" terminò afferrando nervosamente i vestiti.
"Kurt.." lo chiamò Blaine, prendendo con delicatezza i suoi polsi e portandolo a voltarsi verso di lui “ti prego, ascoltami..” Kurt chinò lo sguardo ma rimase in ascolto.
"Stare lontano da te, dopo che sei partito, è stato terribile... giravo per la scuola sentendomi completamente fuori posto. Nessuno sembrava ascoltarmi, niente mi interessava… mi sentivo dannatamente solo… vivevo in funzione del momento in cui ci saremmo sentiti o visti su skype…mi trascinavo ora dopo ora… sapevo che sarebbe stata dura… ma non credevo… così tanto. Mi mancava il mio ragazzo, ma tu eri anche il mio migliore amico, era... era stato un doppio colpo per me... hai cominciato a non rispondere alle chiamate, ti parlavo e mi sembrava che non mi ascoltassi veramente…non mi capissi più… era come se tu stessi andando ancora più lontano…" Kurt  era tormentato, ascoltava silenziosamente ma non aveva fatto nulla per uscire dalla morsa delle dita di Blaine attorno ai suoi polsi.
"Ma questo ultimo periodo... sapere che tu avresti potuto non fare più minimanente parte della mia vita… questo è stato veramente come…sprofondare…come se mi avessero strappato il cuore. Tutto quello che prima mi sembrava insopportabile era diventato così sciocco ai miei occhi, non era niente! Perché tu eri comunque con me…tu eri mio e io tuo…al di là della distanza"
Kurt sembrò scuotersi ingoiando un singhiozzo
"E dovevi tradirmi per capire questo? Dovevi lasciarti toccare da uno sconosciuto mandando a puttane tutto per capire quanto ci tieni a me Blaine? Tu mi conosci!Sai quanto valore do ai sentimenti e alle parole!Noi eravamo insieme Blaine, eravamo d’accordo su questo, niente giochetti… dire “ti amo”per me significava che io ero solo e soltanto tuo...e lo stesso credevo di te. Io ci ho creduto, Blaine" urlò, avvicinandosi, poi, repentinamente alla finestra, con una rabbia che Blaine non aveva mai visto nei suoi occhi e nella sua voce.
"Vuoi provare?"disse poi ancora, alterato, prendendolo per le spalle e sovrastandolo per l'impeto delle sue parole, e Blaine sembrò farsi ancora più minuto sotto i colpi della sua rabbia.
"Vuoi provare a immaginare come sarebbe pensare al tuo uomo che esce con un altro, che sorride ad un altro, che si lascia toccare, baciare..che si fa scopare..come è Blaine? Come è?"  terminò gelido, cercando, disperatamente, di dimenticare il dolore che avvertiva nel petto.
Blaine sentì stringere la morsa che lo aveva preso allo stomaco, costringendolo, quasi, a contrarsi su se stesso.
"So di essere stato uno stronzo Kurt... mi sono comportato come un ragazzino che cercava attenzioni... ben sapendo che ti avrei ferito… Forse volevo davvero ferirti, punirti perché mi mancavi così tanto, da non riuscire a respirare. Ma io credevo davvero in tutto quello che ti ho detto… ci credo ancora Kurt, vorrei che tu mi credessi, che non dimenticassi tutto quello che siamo stati.. perché io ero sincero" disse Blaine, faticando a mantenere ferma la voce e crollando a sedere sul letto. Kurt rimase in silenzo qualche istante, il fiatone lentamente rallentò.
“Io… ti credo Blaine… non ce la farei a contemplare la possibilità che tu fingessi…sarebbe troppo per me e poi… penso di conoscerti… almeno un po’… ti credo Blaine” disse l’altro, assumendo un tono più calmo. Quell’ammissione gli pesava sul cuore, ma era necessaria. Blaine poteva aver sbagliato, forse i suoi sentimenti nei suoi confronti stavano cambiando… ma non sarebbe mai stato insieme a lui se non l’avesse voluto davvero. Se non l’avesse amato.
Blaine sorrise, incerto, rinfrancato da quella conquista. Annuì e si alzò.
“Ok… ora forse sarà meglio che… io vado Kurt… sei appena rientrato e non voglio rovinarti le vacanze. Sono contento che abbiamo parlato un po’…” disse poi recuperando il cappotto, e asciugandosi la guancia.

Kurt, ancora un po’ scosso, annuì. Forse era successo qualcosa di buono, forse sarebbero riusciti a parlare davvero, prima o poi. Sentì i passi dell’altro sulle scale, ma sentì anche la porta di casa aprirsi, accompagnato dal familiare cigolio della maniglia.
“Ma cosa… Blaine! Che diavolo ci fai qui!”
“Salve, signor Hummel… io.. avevo bisogno di parlare con Kurt” rispose Blaine titubante
“Volevi parlare, eh? E dovè il tuo nuovo ragazzo?Non ti è bastato quello che hai fatto?”
“Signor Hummel… Burt io…” cercò di rispondere Blaine, ma la voce era incrinata, non ce la faceva più. Nessuno sembrava capire quando si era odiato e quanto stava soffrendo per la perdita di Kurt. E sapeva anche che l’uomo che aveva davanti in realtà non era arrabbiato con lui. Ma deluso. Un macigno ancora più pesante da sopportare.
“Papà!Basta!” disse Kurt comparendo nel salotto.
“Kurt” disse l’uomo cercando gli occhi del figlio “Papà… questa cosa riguarda me e Blaine e poi…” disse tirando fuori un sospiro stanco, abbassando gli occhi ma afferrando una manica del pullover di Blaine, cercando in qualche modo la sua vicinanza.
"Blaine.." iniziò, recuperando un po' di calma nella voce ancora tremante "anche io ho pensato tanto a quello che è successo… ho avuto tanto tempo e mi rendo conto di non aver mantenuto la mia promessa di non farti sentire solo… anche se non l'ho fatto di proposito… mancavi molto anche a me, ma credevo che riuscissi in qualche modo a gestirlo, facendoti forza… dimenticando però che ti eri ritrovato in una scuola dove non eri mai stato pienamente a tuo agio e che quasi tutte le persone con cui avevi legato di più si erano diplomate... e ti chiedo scusa per questo. Sono stato egoista e non mi sono accorto dei segnali che mi mandavi. Mi dispiace davvero e ho capito troppo tardi quanto stavi soffrendo… Solo… è difficile Blaine... fa ancora… tanto male" terminò, avvicinandosi una mano al petto.
Blaine fece un sospiro profondo. Quanta sofferenza c’era in quella stanza, quanto dolore.
"Tu sei sempre stato il più forte tra noi due Kurt... io… sono forte solo quando tu sei con me.."
"Blaine.."
"Mi dispiace tanto Kurt... io ti amo davvero, mi fai battere il cuore, mi togli il fiato…amo tutto di te, e non è perche sei il mio primo amore, non è perché non mi fai sentire solo... tu sei la persona che vorrei accanto qualunque cosa mi accada nel futuro, sei la persona che vorrei crescesse con me" disse cercando gli occhi dell'altro.
"A volte il primo amore è quello della vita, e non voglio buttare via la fortuna di aver trovato la mia anima gemella" terminò ormai in lacrime.
Kurt si morse un labbro, mentre mille emozioni si agitavano in lui.
Vedeva tutta la sofferenza di Blaine e sentiva che il suo pentimento era sincero ma il dolore era ancora una fiamma ardente.
"Io..."
"No…Kurt ascolta, io non sono venuto qua per convincerti di qualcosa o per farti sentire male.." disse ancora Blaine prendendo una mano di Kurt tra le sue
"Ho capito che c'era qualcosa di malsano nel mio modo di essere cosi attaccato a te... come ti ho detto prima mi sono sentito troppo debole senza di te e questo non credo sia giusto… sto cercando di cambiare Kurt, di imparare a contare su me stesso, a sentirmi bene anche se non ho altri a sostenermi. Credo che questa sia la via migliore per diventare un vero uomo. E così… se un giorno tu avessi bisogno di me, io saprò sostenerti come meriti Kurt..e questo che desidero" terminò stringendo una mano del ragazzo tra le sue.
Burt si allontanò con discrezione dalla stanza. Era ancora preoccupato per suo figlio, ma quello che aveva detto Blaine lo aveva colpito molto. Era un ragazzo di diciotto anni, e come tutti i ragazzi poteva sbagliare, ma Blaine era speciale perché voleva essere un uomo migliore per Kurt. Di nuovo il suo cuore di padre, si era ritrovato a pensare che quel ragazzo dai capelli ingellati e lo sguardo da bambino fosse la persona che desiderava per il suo amato Kurt.
Kurt si asciugò una lacrima col dorso di una mano. Aveva vissuto per due mesi praticamente in apnea cercando di reprimere il dolore che provava, senza mai pensare veramente a quello che voleva, perché, nonostante la rabbia, sapeva che la sola idea di lasciare definitivamente Blaine avrebbe creato un dolore troppo grande da affrontare, e soprattutto non era quello che voleva. Ma le parole di Blaine furono come un segnale per poter finalmente tornare a respirare. Era vero. Qualcosa non andava nel loro rapporto, ma era qualcosa su cui entrambi avrebbero potuto lavorare. Era qualcosa su cui crescere. Insieme.
Sentiva che ora poteva dirglielo.
"Io ti amo ancora Blaine" sussurrò emozionato, e proprio in quell’istante Blaine sentì il cuore scoppiargli nel petto.
Sollevò le mani e prese il viso di Kurt avvicinandolo al suo, cosi che le loro fronti venissero in contatto.
"Puoi aspettami Kurt? Puoi darmi un'altra possibilità?" sussurrò, agganciando il suo sguardo con i suoi occhi grandi e speranzosi
L'altro annuì, tutta l'ansia ormai dissolta.
“E tu vuoi darne una a me?” chiese a sua volta.
E Blaine rise, in quel modo spensierato che Kurt non sentiva più da tanto tempo e che fece scuotere anche lui, visto che erano ancora attaccati pelle a pelle.
Rimasero cosi per qualche istante poi Blaine si distaccò lentamente, mantenendo il suo sguardo in quello di Kurt, come a voler imprimere nella mente quella sfumatura che, proprio ora, colorava i suoi occhi. Si sistemò la sciarpa e si avvicinò alla porta.
"Ci sentiamo, allora, va bene?" chiese, ancora un po' incerto.
"Si, Blaine, ci sentiamo" rispose deciso Kurt. E sorrise.
“Kurt, Blaine, devo tornare un attimo in officina!” disse Burt passando velocemente per il salotto e uscendo.
Entrambi ebbero un brivido al suono dei loro nomi nuovamente vicini.
C’era molta strada da fare ma sarebbero stati ancora loro.
Kurt e Blaine.
  
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