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Autore: Aven90    19/10/2012    0 recensioni
E alla svelta, anche. Capirete presto perché. Riuscirà il nostro popolo a svegliare il Re prima che sia troppo tardi?
NB: Contenuti volgari.
NB: Non è una storia seria, ma fa finta di esserlo. Adoro come le mie storie si mimetizzano.
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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È la prima volta che non concludo il capitolo con Svegliate il Re, e mi sento un po’ a disagio.

Devo dire che questo ultimo scontro ha lasciato con il fiato sospeso tutti? Mai su Londemom si era visto un tale scontro così epocale, fra maschi contro femmine, e che femmine, risolto per una botta di culo da parte di Ivarov, il quale aveva imparato a mangiare il fuoco dall’artista di strada che aveva incontrato da bambino e lo aveva rapito per prendersi il riscatto. Non era stata una bella esperienza, ama almeno col senno di poi gli ha salvato la vita, che altrimenti sarebbe stata finita in quel modo.

Nel frattempo che questo primo scontro andava esaurendosi, a palazzo erano rimasti la regina Joanna e i suoi, che si scambiavano opinioni sull’andamento delle cose e sull’effettiva morte di tutti i demoni Caduti dal buco nero adesso richiuso. Era vagamente rassicurante sapere che adesso il cielo era di nuovo a tinta unita.

“Chissà cosa starà facendo Ivarov? Starà bene? Starà male? Starà così così?”  si chiese Joanna, vagamente preoccupata per la sorte del marito.

“Io comunque non credo che tutti i demoni siano morti, io mi aspetto sempre che qualcuno entri da quella porta” disse Kamil, indicando la porta che tutti istantaneamente guardarono.

“Mah, io dico che se venissero li fermo io col mio incantesimo!” disse orgoglioso il Gran Homoclux Selenìo, il quale ha dato prova più volte delle sue capacità di stregoneria, nelle righe che hai saltato.

Sua nipote Sélèné disse “Ah sì? Ma quando mai? Jaspar, tu ne sai qualcosa?”

Ma Jaspar alzò le mani “Nono, io mi arrendo”

Jennifer non era contento di lui “Mah, è irrecuperabile. Comunque sono contento che abbiamo svegliato il re tutti assieme”

La signora Mela precisò “Veramente è stata sua maestà con la flebo di caffè”

Anche Kiknos era dello stesso avviso “È vero, lode a Sua Maestà”

Atriorc però era geloso “E a me, lode niente?”

“Che c’entra, tu sesso”

Lylha tagliò corto “Ok, basta. Ci penserò io a controllare se sono rimaste impronte di demoni per il pianeta”

Joanna diede l’ordine ufficiale “va bene allora, vattene”

Così si sgombrava un po’ la stanza e la regina avrebbe allattato il principe (il quale adesso dormiva dopo aver finito la voce) in tutta serenità, perché ancora c’era gente arrapata che non aspettava altro che la regina allattava. In particolare Alì, il quale sperava di recuperare punti nei suoi confronti e fare un altro figlio illegittimo con lei.

Credo che conviene spostarci al campo di battaglia.

Le ceneri di Vag Ina adesso si stavano sparpagliando per tutto l’aere, mosse da un vento freddino che nulla c’entrava con l’atmosfera attorno a Pip Ino, adesso vedovo. Non avrebbe mai immaginato che sarebbe arrivato il momento in cui sarebbe diventato vedovo, ma quello era, e adesso toccava a lui vendicare tutti i figli e anche la preziosa e casta moglie.

Pip Ino prese uno dei tanti pezzi di cenere rossa che una volta era il vestito preferito della moglie e lo distrusse tra le mani, poi disse, senza piangere, perché le lacrime non esistevano per la sua razza “Hai ucciso tutti i miei simili. Compresa mia moglie. Non ti sembra di aver esagerato un po’?”

Ivarov si chiese “In che senso, scusa?”

Pip Ino rispose accusandolo “Io ho risparmiato un po’ di tuoi sudditi, se non sbaglio. Non ti sei comportato bene nei miei confronti”

Ma il suo interlocutore non la bevette, erano anni che non la beveva, non avrebbe ricominciato proprio quel giorno “È solo colpa tua. Se tu non avessi deciso di invadere il mio pianeta, avrei risparmiato tutti i tuoi simili”

Pip Ino sorrise amaro. Era vero: per colpa della sua noia era cominciato tutto, e adesso ne stava pagando le conseguenze. Come quel ragazzo col quaderno, alla fine le conseguenze le ha pagate anche lui. Ma non lui, Pip Ino, destinato a diventare l’Imperatore Intergalattico Da Fare Invidia Anche A Darth Vader (o Fener? Vabé, Anakin Skywalker), e non contro un re in pigiama che si atteggiava a divino, ma come poteri scarseggiava.

“Sai” riprese a parlare “ti ho visto mentre combattevi con mia moglie, e non hai molte qualità. Non capisco come i tuoi sudditi ti rispettino. Nel mio ambiente non saresti durato un’ora”

Ivarov rispose “Ma invece siamo nel Mio ambiente, dove duro da ventuno generazioni”

Pip Ino sbadigliò “E blablabla. Non raccontarmi fesserie, e para questo!” prese la terza gamba, quella a forma di cavallo, e la lanciò verso il suo avversario, che si schivò appena in tempo, ma non tenendo conto che poteva anche avere un effetto boomerang, infatti Ivarov avrebbe dovuto spostarsi ancora, e ancora, e ancora.

“Cosa stai cercando di provare?” chiese il re, ma il demone spiccò il volo e cominciò a bombardarlo all’impazzata, quasi prendendoci gusto a sbagliare l’obiettivo, perché tanto a lui interessava distruggere tutto.

Man mano che i minuti passavano, le bombe di fuoco, di ghiaccio, di fulmine, s’acqua semplice, di veleno e di chiodi aumentavano di frequenza e per Ivarov, che doveva anche stare attento alla terza gamba boomerang, le speranze di vittoria si assottigliavano. Fino a quel momento era stato salvato dai suoi ottimi riflessi, ma non poteva pretendere di vincere per sempre così, così rischiò il tutto per tutto e prese inaspettatamente la gamba, la afferrò con mucho gusto e la lanciò al mittente, che la prese in pieno e smise per un attimo di lanciare bombe.

“Maledetto bastardo! Non ti piace la mia Gamba Inseguitrice, eh? E va bene: vorrà dire che assaggerai l’Inferno!”

Assaggiare l’Inferno è una cosa difficile per tutti, Ivarov compreso, perché, oltre al sapore un po’ piccante, per un po’ lascia quella sensazione di bruciore allo stomaco che nemmeno sembra durare un’eternità. Quindi sarebbe meglio non scherzare con quella cucchiaiata.

Pip Ino ormai era pronto a scagliare dal suo stomaco rosso il suo colpo finale, una specie di mostro un po’ Drago un po’ Fenice rossa pronta a banchettare con tutto quello che trovava, ed è inutile che ti stai mettendo il cartello ‘non commestibile’ perché mangerebbe anche te. Soprattutto te. 

Ma per adesso è interessata ad Ivarov, il quale riprese le zanne del serpente e provò a scagliarle contro l’essere gigantesco, che le digerì ingrossandosi.

La fenice un po’ drago (sì, aveva un po’ di crisi di identità: dopotutto, chi non le ha? Prova a negarlo) fece per prendere Ivarov e mangiarselo, dopo che questo cadde per colpa di una trappola tesa da Pip Ino nel terreno a sua insaputa e anche a nostra insaputa.

“Ahahahah! Morirai mangiato da quelle fauci!”

Ma il re, ormai sveglio, non poteva finire i suoi giorni in quel modo, perché intanto voleva rintracciare i suoi figli naturali rimasti segregati per molto tempo, e poi voleva vedere crescere il figlio di Alì, detto Colui Che Si Immischia.

Alì in quel momento starnutì in modo da far tremare la già instabile camera da letto.

Joanna chiese “Cosa tiu succede? Non ti ho mai sentito starnutire prima d’ora”

Alì rispose “Mi stanno pensando”

Allora Buffone disse ”Allora può essere che Ivarov ti sta maledicendo! Ahahahah!”

Ma nessuno lo guardò. Addirittura Giaro Ktino prese una severa decisione “Buffone, non sarai più Buffone di corte da questo momento”

Buffone entrò nel panico, urlò e si buttò dalla finestra, dove c’era un contadino col suo orticello, finendo così sopra i broccoli che se lo mangiarono vivo, oltre ovviamente al contadino che gli dava vangate sul culo.

E questo sì che fece ridere la gente di sopra, scompisciandosi e ululando.

Come fece un po’ anche il drago un po’ fenice uscito dallo stomaco di Pip Ino, che ormai aveva in pugno Ivarov.

Il demone ordinò “Vai, mia stupenda creatura! Finiscilo!”

Ormai era finita: la vittoria di Pip Ino era assoluta e non so in che modo tirare fuori dai pasticci il Re dormiente questa volta.

A meno che non abbia ancora qualche carta sotto la manica.

Infatti, ormai allo stremo, Ivarov cercò disperatamente di rifugiarsi nel cervello dei suoi Zagilbi reali, non quelli di Giaro Ktino, che teneva nascosti nei cannoni, ma uno Zagilbo adulto e ben sviluppato, diversi da quelli che abbiamo visto a Birdwatchingpolis.

L’uccello reale prese il re e lo mise a terra, poi venne disintegrato da uno sguardo di Pip Ino, ma il danno era fatto.

“Molte grazie, Zagilbo mio” disse Ivarov, notato che il mostro si dissolse “Ora sono pronto per un’altra battaglia!”

Il demone gli ricordò “Ma se non hai nessuna arma, hai campato con le zanne del serpente fino ad ora”

Ma Ivarov gli fece notare che in realtà aveva tutte le armi del mondo, e consistevano nel suo corpo.

“Perciò scendi e combattiamo in un feroce corpo a corpo” concluse.

Pip Ino era molto interessato, così scese dolcemente per darsi la spinta e azzannare il suo obiettivo , che però bloccò un primo pugno e con un dito dell’altro braccio accecò un occhio del sovrano.

“Aaaah! Il mio occhio!”

“E non è finita!” infatti con un momento dal basso gli fece perdere l’equilibrio e con un altro calcio scalciò un’ala, che prese a vibrare portando il suo proprietario su una roccia.

“Eh! Cosa dicevi? Che ci volevano i poteri magici per forza?”

Pip Ino si rialzò e scagliò tutti i massi verso Ivarov, il quale però bastò dare calci a tutti per rispedirli al mittente, che rispose dando loro fuoco, e a sua volta Ivarov li scansò tutti e sfruttandoli come nascondiglio diede un forte pugno alla mandibola sinistra di Pip, che aveva anche una mola che gli faceva male. Ce l’aveva da quando era partito e non sapeva a cosa era dovuto, in ogni caso il dolore alla mola sparì, ma in compenso gli si distrusse la scatola cranica.

In virtù di questo, Ivarov scaricò una miriade di pugni sul suo avversario, e calci, perché non poteva fare altro, prese la sua coda, lo trasportò in alto e spiccando un salto degno di un acrobata lo finì con un pugno a due mani sul coso rosso che non solo fece perdere i sensi al demone, ma sentì proprio l’impatto violento col terreno duro di Londemom.

Ivarov sapeva che bisognava battere il ferro finché era caldo, quindi infierì sul corpo dando continui calci ai fianchi.

Da parte sua, per Pip Ino era la prima volta che veniva umiliato in questo modo da un essere senza particolari poteri magici, e non poteva accettarlo, ovviamente.

Altrimenti che malvagio era?

E poi in questi casi non si è mai sportivi.

Ma ho avuto bisogno lo stesso di rimarcare il fatto che non poteva accettarlo, perché Pip Ino era fatto così, altrimenti avrei detto solo “lo accettò sportivamente e si fece ammazzare come un cane”, anzi no, come un topo o una zanzara, perché oggi come oggi i cani non si possono ammazzare, perché altrimenti hai gli animalisti di sopra.

Non ridere perché è così.

Pip Ino riuscì a reagire rialzandosi fra un calcvo e l’altro e caricato il suo stomaco rosso cercò di colpire Ivarov col suo raggio Mega Distruttore Che Non Rimane Nemmeno l’Odore, ma, essendo un po’ rincoglionito, si era dimenticato che quel tipo di colpi Ivarov li parava tutti, allora caricò li suoi pugni di fuoco, ma il suo avversario restò sempre lì fermo e schivò ogni volta che partiva un suo pugno, anzi era Ivarov che colpiva dando alle volte ginocchiate, alle volte pugni.

E dire che Pip Ino era in grado di volare, quindi avrebbe potuto far partire i suoi pugni dal cielo, cosa che fece solo dopo e perché gli ho detto io di farlo, e stavolta fece centro: Ivarov non lo vide più e venne colpito.

Pip rise “Aahahah! Visto che anch’io so essere veloce?”

Ivarov si asciugò il suo sangue blu “Mah, niente di che. I miei pugni Tornado fanno più effetto”

Pip chiese “Li chiami Tornado perché li dai velocemente?”

“Sì, che ti aspettavi?”

“Un po’ di originalità in più non sarebbe guastata”

“Ah sì? Allora guarda cosa so fare” e si mise  andare pugni a vuoto, all’inizio piano piano, successivamente aumentando il ritmo e sollevando un gran polverone.,

Pip Ino capì cosa sarebbe successo poi e scappò dal ciclone che lo stava investendo, ma facendolo perse di vista Ivarov, che riuscì a colpirlo con un calcio volante facendolo schiantare su un’altra roccia.

Poi il re disse al demone “Ti sembra abbastanza originale?”

Il demone rispose “Mah, si può fare di meglio” e soffiò vortici velenosi a forma di tridenti, che alla fine risultò essere la sua stessa lingua, come si può vedere dalla figura 39. La lingua di Pip Ino, per chi non riuscisse a vederla, è completamente blu, come se avesse mangiato lamponi.

La lingua, per giunta, come sappiamo tutti, è un organo bavoso e molloso, quindi non c’è da stupirsi se oltre a pungere veleno, come in quel caso, cercava anche di stritolare Ivarov contorcendosi tutta, e al re non rimaneva altro che scalciare il più possibile, sperando che prima o poi il demone si faccia male.

In effetti Pip accusava i colpi, ma non abbastanza da fargli chiudere la bocca, così spiccò il volo e cercò di colpirlo anche con le bombe, per aumentare il livello di difficoltà. E fortuna per Ivarov che era capace di schivare così bene, era davvero velocissimo.

Non mi stancherò mai di sottolinearlo.

Ma ad un certo punto accadde che un piede del re si mise sopra la lingua e scivolò, ma il proprietario non si fece niente.

“Ma certo” si disse Ivarov “Solo le punte sono velenose! Perfetto!”

Così si mise a passeggiare sopra la lingua, pronto a scalare la suddetta per colpire Pip Ino così bene da non potersi più riprendere.

Pip Ino, non potendo parlare perché aveva la bocca aperta, creò dei suoi simili sopra la lingua, come dei guardiani che via via bloccavano la strada al re.

Nel frattempo, la regina Joanna stava pensando “Chissà… se uscirà vincitore, farò in modo che non si addormenti mai più”

 

Fine Capitolo! ringrazio tutti quelli che fino ad ora hanno seguito! Lasciate un parere, perché lo scontro finale si avvia alla conclusione!

   
 
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