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Autore: Marge    19/10/2012    1 recensioni
Una stazione dei treni, una barista eccentrica e single, un'erboristeria in cui convivono mamma e figlia, un libraio appassionato di Carducci con un figlio non altrettanto dotto, ed un muratore rumeno molto avvenente. Cosa succederà quanto un misterioso post-it rosa recapiterà un messaggio alquanto sgrammaticato?
Scritta per il contest "Di luoghi mai visti ed anfratti dimenticati" (in attesa di valutazione) e con il prompt orfano "Primo innamoramento" della piscinadiprompt, per il 2° turno della Staffetta.
Genere: Commedia, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO I – IL POST-IT A FORMA DI CUORE

Quella mattina, come sempre, Samantha fu la prima ad arrivare. Oltre a Renzo, che dormiva in un angolo abbracciato a Cane, non vi era nessun altro.
Camminava sbandando a destra e a sinistra. Una volta aveva letto su una rivista che il cervello, se ci si sveglia in una delle fasi più profonde del sonno, fatica a riprendere le sue attività, ed è questo il motivo per cui tante persone, appena sveglie, inciampano o sbattono in ogni angolo. Bisognerebbe evitare le sveglie, e svegliarsi naturalmente ogni mattina, quando il nostro cervello è pronto a farlo, diceva l’articolo. “E certo!” pensava Samantha in equilibrio sui tacchi, “poi il bar me lo apri tu, alle sette!”
Le sarebbe piaciuto molto potersi alzare a mezzogiorno con il sole sul viso. Mentre tirava su la saracinesca, per la prima volta invidiò un po’ Renzo: lui non aveva orari. “Certo, magari dormire in terra non è poi coì comodo, e non ti va tanto di farlo” concluse.
Accese le luci, avviò la macchina del caffè e la cassa; mentre il bar prendeva vita, tirò fuori dal cassetto la trousse e dedicò diversi minuti ad aggiustarsi la faccia, specchiandosi tra le bottiglie di liquore. Poi fece due caffè, ne trangugiò uno aggiungendovi tre cucchiaini di zucchero, del latte caldo e polvere di cacao, poi rifinì l’altro alla stessa maniera e lo mise su un vassoio, assieme ad un cornetto avanzato dal giorno prima, mentre l’altoparlante annunciava il treno delle 7:14 ed alcuni lavoratori si affrettavano verso il secondo binario.
“Renzo, la colazione!” urlò in direzione del barbone nell’angolo. “Ma quando arrivano quelli della pasticceria!” mormorò preoccupata con un occhio all’orologio. “Ogni mattina fanno sempre più ritardo…di questo passo, il mese prossimo servirò cornetti per pranzo.”
Fu solo rientrando nel bar che notò il bigliettino a terra. Incuriosita lo prese e lo girò: era un post-it rosa a forma di cuore, e lesse il contenuto:
Ti sognio ogni note, diceva la prima riga. Samantha sgranò gli occhi.
Volio uscire con te, continuava. Il cuore le arrivò nelle orecchie.
Ti aspetto, M. Samantha sentì le gambe talmente molli che dovette appoggiarsi ad uno dei tavolini. Rilesse il post-it una, due, tre volte, e quando fu certa del contenuto, si sedette e si guardò attorno, strabiliata.
Era cominciata come una giornata qualunque, ed ora quel biglietto all’improvviso l’aveva rischiarata. Che felicità! Samantha si strinse il post-it al cuore, e chiuse gli occhi. Forse la sua sfortuna stava per terminare, forse avrebbe smesso di passare le serate in casa da sola, a farsi maschere di bellezza e mettersi lo smalto davanti la tv. “Forse è giunto il momento in cui anche io avrò un fidanzato, e poi anche un marito!”
Senza contare la prolungata astinenza da qualsivoglia attività sessuale, situazione di cui era davvero stufa.
Si sentiva così felice che avrebbe abbracciato Renzo, unico essere umano nel giro di venti metri, se non l’avesse fermata il suo tipico odore, qualcosa su cui proprio non riusciva a passar sopra. In quel momento arrivò Cane scodinzolando, e lei, contravvenendo ad ogni abitudine giornaliera, lo accarezzò a lungo, conquistandosi delle leccate frenetiche sulle gambe.
“Buono, sta’ buono!” urlò schifata, balzando in piedi ed riemergendo dal suo sogno ad occhi aperti ricco di fiori d’arancio.
“Devo parlarne con Gisella” decise. Ma dal momento che l’erboristeria apriva alle nove, le toccava aspettare due ore: in preda all’agitazione afferrò un panno e si mise a strofinare compulsivamente ogni superficie del bar.
  
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