Storie originali > Poesia
Ricorda la storia  |      
Autore: Duca di Curadore    19/10/2012    0 recensioni
Quando il Sole è più fragile, nel suo tallone d'Achille, quel momento dove siamo noi a scrutar Lui, e non viceversa.
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ora davanti, il tuo disco infuocato,
ruotante su un carro porpureo
si getta tra le braccia d'atlante,
ovile sicuro nel reo tempo.
 
Nessun raggio superbo adesso,
corona il tuo occhio regio,
il trono del mezzodì è lontano,
e non ridi ormai di vedermi cieco,
quando pazzo cerco il tuo viso
in un tutto e niente di luce.
 
Non più il dorato proibito
ma l'amaranto tardo e molle
di braci verso la cenere,
di un camino in tarda notte,
s'unisce a monti e mare,
a profili lontani su piani o cime
 
Io ti vedo così nudo e livido
debole nella tua discesa
senza scudo per il mio sguardo,
che scruta e chiede acceso,
del tuo moto e delle vie,
tra nembi e oceani zaffiro,
del tuo senso folle su noi,
di memorie e morti,
di arti ,dei e lotte arcane
 
E lì che attendo invano,
il tuo vuoto e muto responso,
da vecchio e fasullo vate,
poco tempo ho per le ire,
il monte t'accoglie calmo,
e Ponente ti da l'esilio
lasciando a freddo e stelle
,dubbi, rabbie e sospiri.
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Poesia / Vai alla pagina dell'autore: Duca di Curadore