Libri > Hunger Games
Ricorda la storia  |      
Autore: Aven90    20/10/2012    16 recensioni
Durante i Giochi della Fame possono venire certi bisogni, a volte? E se sì, cosa farebbe Katniss? Con questa One Shot cercherò di dare una risposta a tutte queste domande.
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Finnick Odair, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Non ho mai avuto problemi intestinali, e vorrei vedere: col poco che mangiamo al Distretto 12, sarebbe eccessivo farci venire anche la diarrea.

Vero, Presidente Snow?

Ce l’ho sempre con lui, e quando ho visto quella rosa nella mia Casa dei Vincitori mi sono fatta un paio di seghe mentali d’antologia.

Perché io sono fatta così.

Comunque, ora che so, e che tutta la verità sta nelle mie mani, mi sento osservata in maniera più opprimente rispetto all’anno scorso.

Tanto per cominciare Peeta non avrebbe dovuto darmi quelle cozze, che non ho mai mangiato, quindi mi hanno fatto male.

Torniamo così al discorso iniziale: non ho mai avuto problemi intestinali, ma per colpa di Peeta, adesso devo assolutamente trovare un posto in privato per farlo.

Solo che Snow mi osserva molto attentamente.

Probabilmente avrà detto ai suoi strateghi una cosa tipo:

“Ehi, raga, puntate una telecamera solo su Evergreen”

“Everdeen, signor Presidente” gli avrà risposto uno degli Strateghi. È normale che Snow sia un po’ tardo: quanti anni avrà? Duecento?

“Quella che è.” Lo liquiderebbe lui. “Voglio vederla in azione sempre, perché altrimenti questa mi ammazza”, ma in realtà ha in testa altro. Dai, come si fa a lasciarmi una rosa bianca a casa mia e parlarmi in privato? C’è qualcosa sotto.

Vuole guardarmi cagare. E sia, allora: chissà se poi non mi guardino anche quelli che ho lasciato a casa.

Gale mi ha visto cagare così tante volte che ormai sa tutto, anzi; una volta mi ha anche aiutato ad espletare quella volta che ero stitica.

Ora che ci penso, aveva sempre quello sguardo languido e dopo aver cagato, lui spariva per una buona mezz’ora, e l’unica cosa che sentivo di lui erano strani versi che come risultato avevano di attirare la selvaggina, per lo meno.

Ok, non ce la faccio più: dico a Peeta “Scusami, ma devo proprio andare”

Lui mi squadra con sospetto “Cosa devi fare? Uno dei suoi soliti colpi di testa che non servono a nessuno?”

È incredibile come la gente mi conosca così bene: io di solito tendo ad evitarle, però il mio carattere traspare in ogni caso.

E a complicare le cose, arriva Finnick, quello bello che ha vinto i suoi Hunger Games per via della sua bellezza e manovre commerciali.

“Cosa succede? Lite in famiglia?” esordisce credendo di essere spiritoso, ma d’altro canto sa che sono incinta.

“No” rispondo, credo con garbo, ma Finnick si ritrae spaventato “ho un… piccolo problema. Potete dire agli altri che mi allontano un attimo?”

“Come fai a pensare alla caccia quando fra un’ora ci sarà chissà che tragedia nella foresta?” obietta Peeta.

“È vero che sono una drogata di caccia, ma questo è un altro motivo” rispondo, credo con gentilezza, ma lui mi guarda ferito ed offeso come se lo avessi insultato.

Devo ricordarmi di modulare il tono della voce.

Visto che comunque le domande si sollevano ancora e non ho tempo né voglia per rispondere a tutte, mi allontano io, cercando un posto perfetto per poter fare quello che devo fare.

So che Snow mi sta guardando, guardingo ad ogni mia mossa, ma so anche che non collegherebbe mai questa mia fuga ad un attacco di diarrea, casomai penserebbe che ho in mente di sobillare l’intera Panem, come quando volli giocare con le Bacche.

Perché ormai è così, qualunque cosa io faccia, Panem si eccita e lo eleva come scusa per sobillarsi contro Capitol City.

E con “qualunque cosa” intendo anche “fare un’innocente scarica a causa di quelle porcherie che mi ha rifilato Peeta” e che può mangiare solo Finnick che è una specie di sireno.

Mi addentro nella foresta, ormai il mio stomaco non può più trattenersi.

So che qualunque cosa mi capiti, che almeno aspetti che finisca.

Immagino che Haymitch non mi passerebbe mai un rotolo di carta igienica, anche piccolo.

Ma tanto lui è talmente intento a bere alcool sempre più potente che non riuscirebbe nemmeno a distinguere la mia cacca dal terreno, negli schermi. E fra l’altro non sprecherebbe mai denaro per una cosa come questa, lui è una persona seria.

Ecco, ci siamo…

sta per arrivare…

non sento nulla provenire da nessuna parte…

ancora qualche frazione di secondo…

“AAAAAAH!”  un Ago Inseguitore comincia ad urlare, in una cosa assolutamente nonsense.

“Ma porca miseria!” esclamo io, per nulla intimorita. “Non si può neanche fare la cacca in santa pace!”

L’Ago inseguitore muore, ma non sono state le mie parole a fermarla, bensì l’odore invitante di quello che ho fatto e che ora giace apparentemente innocua sul terreno.

Non mangerò mai più niente offerto da Peeta.


Fine! Niente di che, vero? Beh, ma si allinea a tutto quanto ho scritto finora, quindi non è che vada male, anzi! Datemi un parere, anche positivo!

   
 
Leggi le 16 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: Aven90