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Autore: Swaggie    20/10/2012    7 recensioni
"Buonanotte, Vinnie."
"Buonanotte Kiseop."
"...Kevin?"
In risposta un qualcosa di simile ad un lamento.
"Posso stringerti per tutta la notte?"
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kevin, Kiseop
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You won't ever feel a thing. 












 

 

 
Il silenzio cominciava a farsi opprimente.
Lo spazio dava l'idea di diminuire e il divano cominciava a farsi scomodo.
All'improvviso, tutto cambiava
Restare soli nell'ultimo periodo li sfiniva emotivamente. C'erano troppe cose non dette, troppi gesti trattenuti, troppe idee represse. 
E faceva male, ogni volta era un supplizio. 
“Kevin?“ 
Doveva rompere il ghiaccio o non avrebbe retto oltre.
Il suo cuore gli implorava d'essere liberato da quel peso. 
"Diglielo. Confessagli tutto." Sembrava dirgli ad ogni battito. E lui, non se ne sconvolse più di tanto. 
“Mh?“ 
Kevin lo guardò sorridendo, fingendo di star bene quando in realtà era talmente teso da poter cedere da un momento all'altro. 
Kiseop era sicuro di sè per una volta, come probabilmente non lo era mai stato. Deglutì e con coraggio incontrò gli occhi scuri e lucenti che aveva di fronte. “Io voglio proteggerti.“ 
Vin inclinò la testa, confuso. “Cosa...significa?“ sorrise nervosamente senza muoversi di un centimetro. Rimase lì, accanto la soglia della sua camera. 
Non un rumore. Un clacson in lontananza, la tv, la radio, i rumori della strada. Assolutamente nulla. 
Kiseop si liberò dalle coperte che lo tenevano al calduccio sul divano e distrusse la distanza fra loro avvicinandosi con grandi falcate. 
Fece combaciare le loro fronti, fissandolo dritto in quei pozzi brillanti. 
Kevin però indietreggiò. 
“No.“ Disse e scosse la nuca. “Non...“ di nuovo ma ancora una volta stette zitto. 
Perché un altro bacio lo voleva. Per quanto volesse e potesse negarlo bramava quel contatto con ogni più piccola parte di sè. 
E non voleva un bacio confuso, un lieve contatto scambiatosi in un attimo di incertezza come la volta precedente bensì un bacio vero. Voleva sentirsi ricambiato. Anche erroneamente. 
Non erano più amici, ne era quasi del tutto certo. Non più ormai. Non era amicizia quel continuo cercarsi silenziosamente, quel bisogno di non allontanarsi troppo e di stringersi. 
Kiseop gli prese le mani. 
Intrecciò le loro dita, una per una. 
“Tutto il male, lo prenderò io per te. Tu non sentirai nulla.“ 
Kevin continuava a non capire, eppure gli occhi gli si velarono. Era una cosa davvero profonda. 
Kiseop era noto per i suoi strani ragionamenti, per i suoi viaggi mentali. Chissà in quella particolare circostanza la sua testa cosa era stata capace di produrre. 
“E...perché?“ domandò con voce incrinata. Non gli venne nient'altro da dire. Le sue mani, strette in quelle di Kiseop, bruciavano. 
Stavano cominciando a sudare per l'emozione. 
E tremavano, ma sperava che non fosse una cosa troppo evidente. 
Era davvero ...strano. Kiseop lo scuoteva, assassinava tutte le sue certezze. Lo rendeva incerto quando tutto sommato era una persona abbastanza sicura. 
“Perché sei la miglior cosa che mi sia successa.“ 
Era una dichiarazione? 
Non se ne intendeva molto di cose come quella, ma quello strano formicolio infondo allo stomaco lo faceva riflettere. 
Lo vide avvicinarsi, con tanta di quella lentezza che il cuore sussultò. 
Il naso dell'altro gli sfiorò la guancia, lo annusò e se non fosse stato completamente paralizzato sicuramente gli sarebbe scappato un sorriso.  
Le sue labbra lo sfiorarono, lo percorsero lasciandolo senza fiato fino ad arrivare alle labbra. 
Lo lasciò fare. 
Erano buone. 
Cominciò a ricambiare. 
Le sue sembrano fatte per esserci poggiate. 
Ti voglio. 
Era tutto fermo; 
I loro cuori, il tempo, il mondo intero. 
Ho bisogno di te. 
Quella volta Kevin non si ritrasse, non provò minimamente a scansarsi. 
Sorrise. 
Sciolse le loro mani e gliene posò una sul collo avvicinandolo maggiormente. 
Kiseop si chinò un po' senza comunque interrompere quel loro contatto passionale, e lo sollevò facendogli avvolgere le gambe attorno la vita. 
Lo tenne ben stretto. 
Tu non sentirai nulla...tutto il male, tutte le cattiverie di questo mondo non sfioreranno neanche lontanamente il tuo essere così puro e dolce. Starò in piedi, davanti il tuo corpo e prenderò il colpo. 
Kiseop, mentre con stupore si rendeva conto di quanto quel bacio si stesse facendo profondo, si domandava se un giorno sarebbe riuscito a rivelargli quei pensieri. 
Kevin invece, non pensava. 
Non ci riusciva. 
Semplicemente, sorrideva sulle labbra del compagno stringendogli le braccia al collo. 
 
Si ritrovarono stesi sul letto, sotto le coperte a scambiarsi coccole e parole tenere. 
Le loro mani si intrecciarono e non si separarono nemmeno quando il sonno cominciò ad arrivare offuscando con flemma la mente. 
 
"Kevin?" 
"Dimmi, Kiseop." 
"...Cosa siamo io e te?" 
Silenzio. Un secondo che parve un infinità. 
"Qualcosa...qualcosa di simile agli amanti." 
"Quindi, mi ami?" 
Le guance gli si imporporarono. Abbassò gli occhi alle coperte, sperando queste potessero inventarsi qualcosa. 
Tuttavia, non era più tempo di finzione. C'era bisogno di verità. Che senso aveva continuare a fingere? Ormai i giochi erano fatti anche se, certo, avrebbe potuto ancora tirarsi indietro. 
"Sì." 
Secco, deciso, categorico. 
Kiseop si sciolse in un sorriso, e lasciò andare la testa all'indietro, facendola liberamente affondare nel cuscino. 
Il cuore ora gli picchiava il petto.
Le cose sembrarono mutare per la millesima volta.
Il soffitto che si ritrovava a guardare sembrava più alto e non più opprimente mentre l'aria gli diede l'idea d'essere all'improvviso più pulita, respirabile. 
Kevin, imbarazzato, rimase seduto a fissare il pavimento. 
Passarono 20 secondi poi le braccia di Kiseop l'avvolsero. 
Quando i loro corpi si sfiorarono, un brivido percose entrambi. 
Nella stanza risuonò lo schiocco di un bacio. 
"Non potrei esserne più felice." 
"E perché? Tanto ... non ti piaccio." 
Vin voleva piangere, voleva chiudersi da solo in una stanza scura e dar via libera alle lacrime. 
Kiseop però lo trattenne e gli baciò la guancia.
Gli accarezzò i capelli con una mano mentre l'altra la tenne ferma sul suo fianco. 
"Hai ragione." 
2 secondi. 
"Io ti amo." 
Kevin sollevò la nuca di scatto. Si voltò a osservare il compagno negli occhi. 
La gioia era enorme, incontenibile. 
Lo strinse istintivamente e lo baciò con foga, facendolo finire steso sotto di lui. 
Si allontanò ansante, le labbra schiuse e arrossate. 
Se le morse. 
"Kiseop, non prendermi in giro." 
Era seduto sul suo bacino, gli bloccava le mani ai lati delle spalle. 
"Non lo sto facendo." 
"Tu ami me?" 
"Esatto, amore." 
Kevin arrossì di nuovo. "...Posso baciarti ancora?" domandò con un filo di voce. 
Kiseop tirò su gli angoli della bocca. "Tutte le volte che vuoi.." mormorò, senza dover attendere troppo prima di essere zittito. 
 
Sì, non erano amici. Ora era certo, era chiaro ad entrambi. 
 
"Buonanotte, Vinnie." 
"Buonanotte Kiseop." 
"...Kevin?" 
In risposta un qualcosa di simile ad un lamento. Era stanco. 
"Posso stringerti per tutta la notte?" 
Kevin scosse il capo, quasi impercettibilmente. 
Sebbene la stanza fosse buia, Seop lo vide ugualmente. 
"Fallo per tutta la vita." Sussurrò il castano prima di cadere in un sonno profondo. 
Kiseop rimase un attimo impalato, schiacciato dall'enormità di quella richiesta. 
Tutta la vita. 
Era davvero molto tempo. 
Lui ce l'avrebbe fatta? 
Ma certo che sì. 
Si avvicinò maggiormente all'esile corpo del compagno e lo strinse con amore. 
Inspirò il suo profumo, gli sfiorò i capelli con le labbra. 
"Non preoccuparti." Bisbigliò. "Io devo proteggerti, ricordi?" 
Kevin lo sentì in qualche modo, ne fu certo. Quel lieve sorrisetto non gliela contava giusta. 
   
 
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