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Autore: nannie    20/10/2012    5 recensioni
Sono sveglia ormai da dieci minuti, mi alzo lentamente dal letto facendo attenzione a non svegliare Justin ancora dormiente nel suo letto.
Lo specchio della camera dell’appartamento di Justin è imponente, occupa quasi tutta la parete.
Non ho mai capito cosa ci trovasse di speciale Justin negli specchi, riflettevano solo gli errori, come me.
Genere: Drammatico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Mirror.


*


Sono sveglia ormai da dieci minuti, mi alzo lentamente dal letto facendo attenzione a non svegliare Justin ancora dormiente nel suo letto.
Lo specchio della camera dell’appartamento di Justin è imponente, occupa quasi tutta la parete.
Non ho mai capito cosa ci trovasse di speciale Justin negli specchi, riflettevano solo gli errori, come me.
Faccio uno sforzo e mi osservo, sento già le lacrime salire piano all’orlo dei miei occhi d’un colore indecifrabile, tra l’azzurro e il verde. Così grandi eppure così spenti su cui ho ancora un leggero strato di trucco colato. La mia pelle bianca, smorta, fa quasi concorrenza alle pareti.
Mi sento così male guardandomi.
Sento un fruscio, rumore delle coperte che cadono a terra, Justin si è svegliato.
L’osservo tramite lo specchio.
Gli occhi color del caramello fuso osservano la mia figura. Sotto il suo sguardo mi sento nuda nonostante indossi un pantaloncino nero e una canotta bianca.
“Cosa guardi?” Mi chiede tramite quelle labbra a cuoricino che bacerei fino allo sfinimento.
Sospiro e chiudo gli occhi. “Un errore.” Sussurro poi.
Tenendo gli occhi chiusi per ostacolare le lacrime lo sento battere un pugno sul letto.
Riapro gli occhi lasciando scivolare una lacrima, l’asciugo e mi passo una mano tra i capelli castani.
“Tu non sei un errore.” La durezza delle sue parole mi fa quasi credere che quella bugia contenga un pizzico di verità.
Stringo i pugni, così forte da provocarmi dolore che per un momento mi dona un leggero sollievo. “Guardami Justin, guardami! –ho rinunciato ad asciugare le lacrime ormai sono in caduta libera.-  Sono un fottutissimo errore della natura. Un mattone senza curve, con delle cosce enormi, sono sbagliata, non riesco a stare a mio agio tra le persone, mi sento di troppo. Sono bianca come il latte, smorta. Non sai cosa si prova a sentirsi invisibili Justin, è una sensazione che ti opprime che ti schiaccia dentro, la vuoi far uscire e non ci riesci. Sono sbagliata perfino nel cervello, odio così tanto ogni cosa di me che tendo ad auto distruggermi, una persona normale non si comporterebbe così. Sono incasinata fino al midollo, lo sai, mi chiedo perché sei ancora qui con me a fare da badante a un caso clinico, a costringermi a mangiare qualcosa a stare attento che non vomiti tutto, perfino l’anima, che è proprio quella che vorrei sputare. La mia anima è orribile, sbagliata e sporca. Ho fatto azioni che tutti ritengono folli, ma la vera cosa folle è la mia esistenza errata. Mi sono portata all’autolesionismo con l’intento di farmi sparire, ho perso tutti i chili che potevo ma non sembrano mai abbastanza, vorrei essere perfetta quel po’ per riuscire a guardarmi in questo fottutissimo specchio e non sentirmi morire dentro. E tu perché sei ancora qui? Perché continui ad amare uno scherzo della natura, perché continui a portare avanti una lotta non tua e a trascinarti nell’abisso più profondo con me. Perché?”
Il mio sguardo vaga continuamente sulla mia figura, mi dava il volta a stomaco.
Solo quando sento la sua mano prendere la mia, ancora chiusa inesorabilmente a pugno in modo tale che le unghie lacerino la carne e facciano uscire tutto il male che ho dentro tramite un sangue scarlatto, allentarmi le dita e intrecciarle alle mie, mi rendo conto che Justin si è alzato ed ora è accanto a me.
Mi sento ancora più uno zero di prima, mi sento una nullità in confronto a lui.
I capelli sparati in aria, perfetti nonostante si sia appena alzato, il torace ampio e asciutto s’intravede appena sotto la maglia bianca che indossa, quell’aria e occhi da ragazzino nonostante i suoi lineamenti rammentano sempre più che è diventato un uomo.
Lui così perfetto io così inesatta.
E proprio non trovo il motivo per cui lui possa ancora dire d’amarmi.
“Io ti amo..” Infatti eccolo che pronuncia quelle tre parole, m’uccidono e salvano allo stesso tempo.  “Tu non hai nulla di errato, d’ingiusto. Tu sei perfetta così, col cervello incasinato e l’anima sporca. Ai miei occhi i tuoi difetti sono così unici e magnifici da renderti ancora più perfetta. La tua pelle bianca così eterea, Nannie, ti fa sembrare quasi una dea, una fottutissima dea per cui ho perso la testa e il cuore. Per i miei occhi i tuoi sono sensazionali, che ogni volta che li guardo cambiano e mi sorprendono. E per quanto tu possa aver sofferto, per quanto tu ti senta errata, per quanto tu non riesca a cancellare quel fottuto ricordo che hai di tuo padre, tu sei il mio amore, sei la vera essenza d’amore per me. –Il suo sguardo continuava ad essere una costante del mio.- Tu non sei debole, credi a me, sei forte più di quanto tu non creda, per il semplice fatto che sopravvivi ogni giorno della tua vita, lotti con te stessa e affronti un mondo ostile, e t’assicuro che in questa tua lotta non t’abbandonerò. Non lo farò mai. Perché? Per il semplice fatto che ti amo più di quanto ami la vita. Perché i tuoi sorrisi sono oro colato per me, perché bacerei le tue labbra fino a vedere le mie livide. Perché ogni tua cicatrice mi fa capire che non sono mai abbastanza per fatti sentire bene, che devo dare sempre il meglio di me stesso per te. Perché ti amo nonostante l’abisso, nonostante tutto, perché la mia di anima è sporcata della tua. Perché nonostante tu dica d’essere invisibile io anche in una stanza affollata vedo solo te, vedrò sempre solo ed unicamente te. Non sei sbagliata se mi fai provare l’amore.”
In quelle parole udì il vero senso d’amore. Lui è il mio salvagente, dove mi posso aggrappare quando il mondo crolla, quando il mare del mio dolore sembra sommergermi.
Stringo le nostre mani voltandomi a guardarlo, stanca del riflesso dello specchio, ma ansiosa di sentirmi almeno bella ai suoi occhi. Perché guardavo il mio riflesso lì dentro potevo provare a sentirmi bella, almeno per poco.
In un istante sento le sue labbra sulle mie, dolci, delicate, affamate d’amore. Posso anche non nutrirmi per anni ma non rinuncerei mai al suo sapore.
Sento le guance calde sfiorate dalle sue dita, lì capisco che io vivo del suo amore, vivo tramite lui, che è per questo che amo Justin perché mi salva ogni giorno dalla morte, non solo con i gesti ma soprattutto con le sue parole. 



Maciao.
 

*Leggete con in sottofondo Mirror - Lil Wayne ft. Bruno Mars.

Sta volta l'angolo autore sarà meno delirante, e questo per il semplice fatto che questa one shoot è lo specchio della mia anima.
C'è più me qui dentro che nei miei gesti quotidiani.
Perché la Nannie della storia sono io, anche se la gif è Kya Scoledario, Effy di Skins, 
le parole e i sentimenti sono i miei, Nannie, Nausicaa.
Io non sono senza forme, anzi, ma il senso della storia è questo, il sentirsi inadatti, sbagliati.
E parlando per esperienza, nessuno lo è siamo solo incasinati fino al midollo per il semplice fatto che siamo adolescenti. 
L'autolesionismo, la bassa considerazione di se è il frutto di una società moderna che porta al limite della sopportazione tramite stereotipi e pregiudizi. 
"Tu non sei debole, Dio ti ha dato questa vita perché tu sei in grado di viverla."
Ed è vero. 
Questa os, più che una storia romantica è uno sfogo personale, è esperienza, parla di qualcosa da cui ho avuto il coraggio di uscire, perché se si ha il coraggio di tagliarsi o di vomitare si può avere il coraggio di REAGIRE. 
Spero prendiate spunto dalle mie parole, spero capiate, se anche voi che leggete avete tali problemi, che nulla è perduto che c'è sempre speranza, c'è sempre una via d'uscita.
Ah, l'ultima frase in corsivo è il sunto di tutto, è il sunto di me.
Io sono viva grazie alle parole di Justin e tanti altri cantanti, 'perché a volte una canzone salva delle persone'. 
con amore, me.

Besos, nannie.

   
 
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