REMEMBER
“-Non farti prendere dalla
guerra. Tu sei il futuro bookman e nient’altro. Non ti ho insegnato a essere un osservatore neutrale in qualsiasi circostanza?-“
“-Ai fini della cronaca…
siamo capitati dalla parte dell’Ordine solo per caso.-“
-A
un bookman… non serve un cuore.- sussurrò Rabi, stringendo convulsamente tra le
dita l’asso di picche.
Il
pensiero fisso? Lui, lui, lui e ancora lui.
Allen
Walker.
-A
un bookman non serve un cuore, giusto vecchio? Allora perché quello che non
dovrebbe essere qui- si portò una mano sul lato
sinistro del petto –ha cominciato a sanguinare da quando lui non è qui con me?-
Il
suo profumo, quando gli passava accanto, correndo di qua e la,
indaffarato a fare chissà cosa… magari a correre dietro a Tim o a Crowley
in una delle sue crisi di timidezza.
E
sorrideva, come sempre sorrideva.
-Allen…
dimmi che è vero… dimmi che non sei morto…- sospirò
Rabi, fissando il mare scuro.
Chiuse
gli occhi, inginocchiandosi sul ponte di legno della nave. Congiunse le mani, come
in preghiera.
Ridicolo!
Non avete mai pregato in vita sua…
-Un
bookman non ha un dio al quale rivolgersi in momenti come questi, vero?-
sorrise ironicamente –E’ solo un osservatore imparziale della storia… imparziale… ma io voglio solo lui!- sussurrò imbronciato.
-Chi
vorresti scusa?-
Rabi
si alzò da terra in un balzo, sorpreso dal sentire una voce così cristallina in
un momento così buio.
-Oh…
sei tu Linalee. No, no niente non farci caso, parlavo
tra me e me.-
-Si…
ci credo…-
Si
avvicinò con passo lento, mettendo in mostra involontariamente le gambe lunghe
e sinuose.
-Allora… chi è la fortunata?-
-La…
la fortunata?- balbettò il rosso, scuotendo la testa vigorosamente –Di cosa?-
-Dei
tuoi pensieri!- disse Linalee, come se fosse una cosa più che ovvia.
-Bhe…-
continuò, contorcendosi le mani, la carta magicamente sparita
–non è propriamente una fortunata… magari un fortunato.-
-Magari…
Allen?- concluse lei, per niente sorpresa.
Invece il povero Rabi sgranò gli occhi e soffocò un urlo tra i
denti.
Sempre molto esplicito ed espressivo…
-Ma
quanto sono brava.- disse Linalee, ridendo
garbatamente.
-Non…
non mi dici niente…?-
-E
che dovrei dirti? Mmm… si forse sono un poco gelosa.-
-Allora
ti piace davvero Allen!-
-Perché… è così evidente?- chiese, lasciandosi andare ad un altro
tenero sorriso.
-Bhe
no… più o meno…-
Anche Rabi si distese, affiancando Linalee nel guardare la luna.
-Io
sono sicura…-
-Di
cosa?-
-Lui…
è vivo… e sta bene… presto tornerà da noi.- strinse i
pugni.
-Dici?-
il rosso sorrise amareggiato –Io non dovrei farli
nemmeno questi pensieri…-
-Perché? C’è una legge che ti viete di pensare alla persona che ti
piace?-
-N-no…- arrossì –non è questo… lo sai anche tu… un bookman deve
essere imparziale, un bookman-
-“A un bookman non serve un cuore”… vero? Le conosco le
parole del tuo maestro.-
-Bhe
se lo sai allora dovresti capire bene anche il perché io sia così restio a
provare questi sentimenti…-
Linalee
si avvicinò ancora di più a Rabi, alzando lentamente una mano e poggiandola
delicatamente sul petto del giovane ragazzo.
-Ah!
Io sento battere… qualcosa qui dentro c’è.- sorrise
beffarda.
-Dovrei
cominciare seriamente a preoccuparmi se tu non sentissi battere, Linalee!- rise Rabi.
-Bene.
Allora mi stai dicendo che questo è solo il nostro organo
vitale che pompa il sangue al resto del corpo? Se
pensi ad Allen… che succede?-
Il
cuore di Rabi fece un tuffo, accelerando i battiti in modo spaventoso.
-A
meno che tu non abbia un attacco cardiaco mi pare or
ora il tuo cuore abbia reagito alla parola… Allen.-
cuore [cùo-re], region. o poet. core, s.m. 1 (anat.) organo muscolare cavo a
forma di cono, situato nella parte mediana della cavità toracica, con l’apice
rivolto a sinistra; è centro motore dell’apparato circolatorio……. 3 (fig.) la sede degli affetti, dei sentimenti e delle
emozioni; la parte più intima dell’animo.
La
parte più intima dell’animo?
-Tutti
abbiamo dei sentimenti…- continuò Linalee, in un
piacevole sussurro –anche se sei il futuro bookman… te li puoi permettere.-
-Dici?-
disse Rabi, sorridendo ora calmo –Anche se i miei
sentimenti sono rivolti verso una persona del mio stesso sesso?-
-Io
penso che il vostro sia più profondo di un semplice rapporto occasionale tra
due uomini.- sorrise amaramente.
In
fondo anche lei… amava Allen. Quelle parole dovevano costarle molto.
Si
allontanò da Rabi, salutandolo con un cenno della testa, prima di scendere in
coperta a vedere come stesse Miranda.
-Qualcosa
di più profondo dici eh?-
Si
lasciò cadere a terra ancora una volta, mostrando un atteggiamento rassegnato e
sconfortato.
-Dannazione…
io voglio Allen.- disse, battendo un piede per terra come un bambino –E dire che… che in fin dei conti abbiamo fatto l’amore solo
una volta… e per il mio dannato orgoglio non gli ho nemmeno detto ti amo.-
Rabi
si portò una mano sugli occhi, cominciando a ricordare quel che era successo
con il giovane esorcista non molto tempo fa.
Prima…
di tutta questa tristezza.
*Flash*
-Allen! Allen, Allen, Allen, Alleeeeen!-
-Cosa
c’è???- chiese il giovane, girandosi furibondo.
-Nie…
niente!- sussurrò Rabi, intimorito.
-Bene.-
disse, accelerando il passo.
-Allen…-
ritentò più calmo.
-Si?-
questa volta gli rispose in modo garbatamente
rassegnato.
-Io…
sono stanco. Abbiamo perso il finder e il caldo è insopportabile nonostante sia
sera. Ci fermiamo e riprendiamo la ricerca dell’innocence domani mattina?-
Allen
valutò accuratamente la proposto, che risultò non
essere poi così sgradevole. Si lasciò cadere all’indietro, buttando la zaino per terra.
-In
effetti… sono anch’io un po’ stanco.-
-Stanco?
Io direi stremato! Forza andiamo…-
Se lo caricò in spalla, nonostante le sue proteste, trovando
con somma gioia una capanna abbandonata non molto distante. Entrarono e Rabi poggiò
Allen su una sedia.
-Io
non sono mica Yuu… con me ti puoi anche lamentare qualche volta.- si girò, arrossendo.
Allen
lo guardò stupito. Come mai se ne usciva con questa frase? Si avvicinò
furtivamente, picchiettandogli la spalla con un dito.
-Rabi?-
gli sussurrò lentamente.
Il
rosso saltò in aria, rendendosi improvvisamente conto della situazione. Non era
mai capitato che loro due rimanessero così da soli… non con lui che si era da
poco reso conto di ciò che provava per il giovane esorcista.
Arrossì
“A un bookman non serve un cuore, ricordatelo.” si
ripetè mentalmente mentre vedeva la labbra di Allen muoversi.
-Ohi
Rabi! Mi ascolti si o no?-
-No…-
sussurrò con voce roca.
-Ah
no?-
-Proprio
no.-
Neanche
un secondo, neanche il tempo per rispondere…
Rabi
aveva già catturata le sue labbra.
“A un bookman non-serve-un-cuore.”
Allen
rimase imbambolato e sconvolto. Mai, mai e poi mai si sarebbe aspettato una
cosa del genere. E lui… così casto e puro… che avevo fatto di
tutto per reprimere i suoi pensieri certamente non puri e casti.
-R-Rabi-
-Shhh
non dire niente. Rendiamo questo momento speciale… avremo
tempo poi per pentircene. Ma ora no… cogliamo l’attimo, carpe diem no?-
-E
da quando in qua sai il latino?- disse, cominciando a
rispondere ai suoi baci.
-E chi lo sa…-
Sul letto distesi, a consumare la loro prima notte d’amore, felici…
toccavano il cielo con un dito…
*Fine
flash*
-Perché?-
sussurrò Rabi, ricordandosi loro due avvinghiati, stretti stretti –Perché è dovuto finire tutto così? Perché ora tu non sei qui con me? Perché
adesso non siamo nascosti da tutti, lontani, a fare l’amore? Perché?-
Poggiò
la testa sulle ginocchia.
-A
un bookman non serve un cuore…- disse ancora con voce
roca.
Allen…
eccolo è li! Allen che sorride… come in mille dei suoi
sogni ad occhi aperti.
-Il
mio cuore… io… l’ho già dato a te.- sussurrò infine,
rendendosi conto della verità.
Lo
amava davvero.
-Torna
presto da me… Allen.-
END <3