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Autore: inguaribilemalinconia    21/10/2012    6 recensioni
" Che senso ha vivere se non si è amati? "
Rebekah è la sola e unica protagonista di questa storia. E' uno spaccato su i suoi sentimenti più intimi dopo gli avvenimenti della 4x01.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Rebekah, Mikaelson
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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rebekah Un vuoto implacabile invase immediatamente il cuore di Rebekah: le dolci parole di Elena pronunciate in punto di morte e le lacrime di Stefan le fecero capire quanto fosse sola al mondo.
Un brivido percosse il suo corpo.
Aveva freddo.
Era fredda.
I vampiri erano completamente indifferenti a qualsiasi cambiamento di temperatura, eppure in quel momento la giovane si strinse le braccia intorno alle ginocchia. Gli occhi dell' inerme fanciulla erano inumiditi dalle lacrime che volevano rigarle le guance.
Ma lei era forte.
Riusciva con tenacia ad opporre resistenza a quel fiume che era pronto per straripare.
Alzò la testa.
Un triste ricordo le affiorò alla mente. Ricordava tutto perfettamente.
L' imponente castello, i lussuosi abiti delle dame, i divertimenti a corte, i meravigliosi  e ampi prati verdi che le permettevano di essere se stessa senza inibizioni. Ma il ricordo più vivido di quel secolo era costituito da un nome, un nome che l' avrebbe accompagnata per l' eternità.
Era stata sua sin dal primo momento in cui lo vide.
Ma Niklaus le aveva strappato con vigore anche quell' amore che la manteneva calda, viva.
Le parole del fratello continuavano a torturarle la mente. Era come se lui le stesse ancora urlando contro. Rapidamente si coprì le orecchie con le mani. Non voleva più sentirlo.
Non voleva credere di essere stata privata di un amore così importante per l' ennessima volta.
Un paletto di legno era poggiato sul mobile ottocentesco proprio di fronte a lei.
Un macabro pensiero le sfiorò la mente.
" Che senso ha vivere se non si è amati? " pensò.
In quel momento aveva bisogno di un abbraccio, quello di sua madre.
Una lacrima le rigò il viso, finalmente.
Perché aveva bisogno proprio della donna che aveva reso la sua vita un inferno? Della donna che pochi mesi prima voleva rendere il mondo puro ed eliminare gli abomini che aveva creato?
Rebekah era cresciuta troppo in fretta e da sola.
I suoi fratelli non la conoscevano per niente. La credevano forte e altezzosa. Non potevano mica immaginare che Rebekah non aveva mai spento la sua umanità.
Klaus avrebbe riso all' idea che la prima volta che la superba sorella dormì con un ragazzo era rimasta dolcemente avvinghiata a lui solo per poter sentire il battito del suo cuore.
Kol non poteva sapere che Rebekah aveva un diario e che ci scriveva tutto ciò che provava ogni notte. Lo teneva nascosto fra i suoi abiti. I suoi fratelli non avrebbero mai avuto bisogno di un vestito di pizzo o di una gonna, era il posto più sicuro per tenere al riparo i suoi sentimenti.
L'esausta fanciulla fremeva al solo pensiero che Elijah avrebbe potuto scoprire ciò che nascondeva con tanta cura. Lui era stato il fratello con cui non ha mai avuto un buon rapporto. Elijah disprezzava il suo compotamento, amava la Rebekah vichinga: la piccola biondina innocente che correva per i prati a cogliere i fiori per il pranzo, non la Rebekah assassina e amante del perverso. Rebekah amava giocare con gli umani, proprio come lo amava Stefan un tempo. Era per questo che era stata totalmente innamorata di lui.
Scoppiò a ridere.
Il suo fratello virtuoso non avrebbe approvato la sua relazione con Stefan.
Un' altra lacrima le sfiorò il viso.
Anche Elijah, molti anni prima, l' aveva abbandonata.
Si alzò dallo scomodo baule su cui era seduta.
Era decisa a prendere quel paletto.



  
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