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Autore: Je91    04/05/2007    0 recensioni
E' una storia molto triste. Ispiratami da una persona un po' particolare. Ho tentato di far parlare i suoi pensieri in un Dicembre futuro... Augurandogli che non si avverino mai! E' solo un Dicembre solitario...
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccomi qui, seduto su una panchina mentre la neve mi cade leggera addosso. Un bicchiere di plastica dura con dentro una cioccolata fumante. Penso. Continuo a pensare a mio padre, a mia madre, a mio fratello, a lei...

E ovviamente quando desideri non vedere nessuno, quella persona che non vorresti mai incontrare è lì davanti a te. Vedo la ragazza di cui sono innamorato e di cui non dovrei esserlo. Indossa una minigonna nera, le calze a righe rosse e nere che escono dagli stivali, campanellini attaccati agli stivali. I capelli corti lasciati liberi, un poncho di lana rosso. Regge varie buste in mano, mi guarda.

“Swan?” mormora sorridendo “Barton!” esclamò io cercando di contenere il mio entusiasmo. Si avvicina. Noto solo adesso che anche lei regge in una mano un bicchiere con la cioccolata calda. Sorride.

Oddio com’è bella. No, Nick... Non pensarla! “Dove stai andando?” domandò cercando di non guardarla più di tanto. Lei si porta una ciocca dietro l’orecchio “Da Johnny! Stasera mi porta a teatro, dice che ora che è Natale deve farmi contenta!” ride.

Già lei ha Johnny. Per me quella notte non ci sarà nessuno. Saremo io e la neve. Io e il mio bisogno d’amore. Io e il mio odio per il mondo. Io ed io.

“Ah bene! Divertitevi!” gli auguro fingendomi contento, lei sorride e va via. E la vedo allontanarsi da me, e spero che si volti e torni indietro e mi baci dicendomi che mi amava. Ma è solo un sogno Nicholas, non è altro, non può essere altro.

Sono solo. Sono le dieci di sera, nessuno è più in giro. Ho detto a mia madre di essere da un amico, e che avrei dormito lì. E’ solo il 22 dicembre.

E’ il secondo natale senza mio padre, infondo mi va bene. E’ stata una sua scelta. E se anch’io fossi sbagliato per vivere? Se io fossi nato per morire? Papà perchè non mi vieni a prendere e mi porti lì con te? Papà perchè te ne sei andato.

Resto fermo su quella panchina, nessun passante mi nota. Le lacrime mi scorrono sole, non riesco a fermarle. Papà voglio raggiungerti pure io... E la mamma? Già mia madre, non posso lasciarla, non posso!

Mio fratello? Lui potrebbe vivere senza di me, ma perchè dargli un altro dolore, dopo due anni!? Papà perchè non sei rimasto? Perchè tutte le persone che amo vanno via? Lei con Johnny, tu sei morto... Mi è rimasto il mio cane!

Già il mio cane, chi se ne occuperebbe se io morissi? Dormirò in garage con quello. Sì ho deciso. Mi avviò veloce, infreddolito. Sono le undici e mezza di sera. Mia madre era dai miei nonni. Entro a casa per prendere delle coperte e un cuscino. Esco e vado in garage.
E l’animale è lì. Il mio cucciolo è lì che scodinzola vedendomi, mi salta addosso e mi lecca. Io gli sorriso. “Stanotte dormirò con te!” gli annuncio, questo scodinzola e abbaia lieve. Riesce forse a capire la mia tristezza.

Ora sono disteso a terra su una coperta, altre tre ce le ho addosso, la mia testa appoggiata sul cuscino. Il mio cane è sdraiato accanto a me, sulla sua di coperta. Dorme. Io no. Mi sento solo. Vorrei addormentarmi e non svegliarmi mai più. Mi sento come la piccola fiammiferaia, sento quella solitudine...

Questo è il mio Dicembre. Nulla può cambiare così dal nulla. Mio padre non può tornare, lei non può innamorarsi di me, mia madre non può essere forte, mio fratello non può farmi diventare una figura importante.

Il mio Dicembre è così, è un Dicembre solitario. Ed io sono solo.

The End.
  
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