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Autore: KikiWhiteFly    21/10/2012    2 recensioni
{Seconda classificata al "Prompt contest", di Deb e Ili91}{Emily centric | accenni Nolan/Emily}
"C’è una sottile e labile linea di demarcazione tra ciò che è stato e ciò che sarà: siamo noi a decidere il nostro destino. Vendicarsi o perdonare sono due lati opposti della stessa medaglia, è come decidere tra il bene o il male, l’assoluzione o la condanna, la felicità o l’infelicità eterna.
Se è vero che l’umanità tende al bene, allora la scelta appare piuttosto ovvia; pur tuttavia, non tutti gli uomini sono così inclini alla loro stessa natura e, paradossalmente, il percorso più sicuro sembra essere quello più pericoloso".
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Il
passato nel futuro






I.

Past


C’è una sottile e labile linea di demarcazione tra la sete di vendetta e l’odio cieco che, se oltrepassata, conduce ad un sentiero di non ritorno.

Amanda Clarke lo sapeva bene, non si poteva definire sicuramente “una sprovveduta ragazzina”, anzi: era dovuta crescere sin troppo in fretta, estraniandosi da tutto ciò che avrebbe dovuto far parte della sua infanzia.
Ragion per cui, quando Amanda era venuta in possesso dei diari di suo padre, non aveva avuto il benché minimo dubbio: avrebbe attuato la sua vendetta e giustizia sarebbe stata fatta.
Quindi si assicurò che le tende fossero ben chiuse, lanciò un’ultima occhiata in direzione della finestra e poi lasciò che il suo sguardo si dirigesse alla scatola originariamente appartenuta al genitore.
Nulla avrebbe più potuto fermarla, ogni colpevole sarebbe stato punito a dovere: Amanda tirò insù il tappeto e lasciò scivolare le dita sul parquet, poi estrasse una seconda scatola. Ad avvolgere il contenuto era un tessuto rigorosamente scarlatto, tanto quanto la colpa della quale si sarebbe potuta macchiare.



II.

Present


C’è una sottile e labile linea di demarcazione tra la paura e la sicurezza: più la sofferenza ne risente, tanto più le barriere crollano e più il dolore si dirama in ogni parte del corpo, tanto più si rafforzano le difese interne. È una contraddizione di cui non riusciremo mai a venire a capo.



Emily Thorne aveva osservato a lungo l’albino, prima di decidere cosa fare: lo aveva guardato negli occhi, aveva sfogliato come in un libro aperto tutte le sue colpe e nel suo sguardo vi aveva rivisto quello di suo padre.
Ciò che la falce non aveva potuto, lo avevano fatto le sue parole: forse per la prima volta nella sua vita, l’albino aveva avuto davvero paura. Emily Thorne aveva abbozzato un mezzo sorriso, si era pulita il labbro sporco di sangue con il lembo della felpa e si era fermata per un sol momento ad osservare il corpo malfermo dell’uomo: avrebbe meritato di peggio, pur tuttavia i sentimenti umani la frenavano e, se avesse
voluto rivoltarvisi contro, la sua coscienza non glielo avrebbe mai perdonato.



Ora che, però, è quasi tutto finito – o, perlomeno, per il momento – Emily si trova in seria difficoltà e inizia a pensare di aver commesso uno sbaglio: ecco perché si trova a sfogliare numerosi file sul suo portatile, sperando invano di trovare la risposta. E, nel mentre realizza quella consapevolezza, desidera ardentemente aver avuto il coraggio di portare a termine ciò che aveva iniziato. La vendetta è un percorso difficile, aveva detto Takeda, se ne possono tracciare i prìncipi ma non i limiti.



III.

Future


C’è una sottile e labile linea di demarcazione tra ciò che è stato e ciò che sarà: siamo noi a decidere il nostro destino. Vendicarsi o perdonare sono due lati opposti della stessa medaglia, è come decidere tra il bene o il male, l’assoluzione o la condanna, la felicità o l’infelicità eterna.
Se è vero che l’umanità tende al bene, allora la scelta appare piuttosto ovvia; pur tuttavia, non tutti gli uomini sono così inclini alla loro stessa natura e, paradossalmente, il percorso più sicuro sembra essere quello più pericoloso.


«Ems, se premi quel grilletto non ritroverai più te stessa», grida Nolan, mostrando le mani alzate in segno di resa.
Nonostante le parole del partner, Emily non riesce a vedere nient’altro che ciò che appare di fronte ai suoi occhi: la famiglia Grayson al completo, le espressioni cupe e inorridite sui loro volti ed i loro finti sensi di colpa.

Ma chi è Emily Thorne? Come è arrivata a quel punto?
Quale sia la sua vera natura, rimarrà un mistero che nessuno comprenderà mai; eppure, nel profondo di se stessa, Emily sa di essere semplicemente sola.
La vita le ha strappato sin troppo presto ciò che poteva avere, prima ancora che lo potesse desiderare. Così, la vendetta era sembrata un’alternativa più che soddisfacente: non richiedeva la benché minima umanità, una occasione troppo imperdibile per non essere sfruttata al meglio.

«Troppo tardi, Nolan».

Emily carica la pistola, dopodiché il resto viene da sé: si odono gravosi rombi, l’aria tutt’attorno si fa gelida e nella villa di modeste dimensioni dei Grayson gli spari fanno eco tanto quanto le urla. Dovrebbe essere una sensazione spiacevole, fastidiosa e addirittura pietosa; invece, si rivela terribilmente gratificante.

«Vai, Nolan. Non farti coinvolgere insieme a me, vai», Emily gli indica con un cenno la via d’uscita, abbassando lentamente la pistola.

Nolan sarebbe quasi sul punto di obbedire agli ordini, poi si ferma a pochi passi dalla soglia: «Sono già coinvolto, Ems. E la pistola ti si addice, in ogni caso, fa di te una eroina».

Poi si ode il suono delle sirene non molto lontano e, prima che si scateni l’Inferno, Emily può dire di aver sorriso per un’ultima volta.








Questa storia ha partecipato al "Prompt Contest" (prompt: pistola), classificandosi seconda. Anzi, è andata anche troppo bene considerando come ho scritto questa storia. Il bellissimo banner realizzato da Deb si trova all'interno, purtroppo ho problemi con l'HTML e non posso inserirlo. °^°
Comunque, qualche specificazione: la prima parte è al passato, essendo la storia ambientata nel passato; la seconda è al presente (quel flashback, che mi ha creato qualche problemino nel contest, l'ho trascritto in corsivo e poi ho collegato la parte al presente per sottolineare la differenza); l'ultima parte è ambientata in un futuro alternativo (non per niente c'è l'avvertimento “What If...?”). Ed è stata una flash difficile da progettare, anche se a voi pare tanto breve, perché ho dovuto inserire elementi del passato ed elementi del presente, lavorando di inventiva circa il futuro. Vi dirò, seppure sembri una scelta azzardata da parte di Emily, per me non è così improbabile in un futuro MOLTO lontano: Emily Thorne ha tutte le caratteristiche di una serial killer (queste ultime puntate, poi, ce lo stanno confermando), finora è riuscita a incanalare bene i suoi istinti ma... fino a quando? Ho cercato di immaginarlo. Non volevo scrivere una storia eccessivamente lunga, ragion per cui ho svelato la parte finale (oltretutto, vorrei scrivere una spin off di questa terza flash per spiegare come Emily sia arrivata a quel punto. Ma tale operazione richiederà del tempo. v_v).
Detto ciò, il fatto che la natura degli uomini sia “incline al bene” non è una mia invenzione ma una teoria tipicamente duecentesca, questa storia in parte mi è stata ispirata sulla base dei miei recenti studi. XD
In ultimo, ho inserito qualche accenno Nemily. È più forte di me, non posso farci nulla!
Grazie per aver letto,

Kì.

   
 
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