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Autore: SunriseNina    22/10/2012    3 recensioni
Ormai son passati due anni da quando la piccola Pinako è nata, e Riza Hawkeye aiuta Winry a preparare una torta per festeggiare, serbando un segreto che probabilmente non riuscirà a mantenere.
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Winry è una splendida e giovane donna che però conserva ancor troppo della ragazzina che è sempre stata: lo confermano i suoi modi ancora troppo irruenti, la facilità con cui si offende o se la prende infantilmente con Edward.
"Perché ha scelto proprio me?" si chiede Riza, osservando la ragazza che canticchia allegramente. Perché proprio lei, come modello? Cosa l'aveva spinta a gettarsi tra le braccia di una donna che di figli o famiglia non capiva niente?
«Winry, posso chiederti una cosa?»
«Certo, dimmi pure.»
«Come mai...» trova con difficoltà le parole giuste per esprimersi «Perché mi hai preso come modello? Insomma, cosa c'è nel mio essere donna che ti ha fatto dire "Devo assolutamente farmi aiutare da Riza Hawkeye"?»
[Chiari riferimenti a Ed/Winry e Riza/Roy]
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Riza Hawkeye, Winry Rockbell | Coppie: Edward/Winry, Roy/Riza
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Riza osserva la sottile striscia di sole che solca il piano del tavolo, immacolato e pronto ad essere insozzato di farina, albume e cioccolato.
Indossa già dei guanti da pasticcere, sottili, di un blu acceso: li mette più per scaramanzia ed abitudine che per altro.
Il campanello suona, Riza scatta in piedi: è arrivata Winry.

Quando apre la porta alla ragazza non riesce a trattenere un sorriso: è incredibilmente bella, come sempre. I capelli sono legati e scendono fluenti in una coda di cavallo; alcuni ciuffetti ribelli che le ricadono sulle tempie e sulle orecchie. L’azzurro vivido degli occhi mostra come, nonostante l’evidente stanchezza, sia felice: e sì, crescere una bambina non è per niente facile, lo sa Riza che ha ascoltato le sue crisi isteriche per ore, che ha cullato la piccola interi pomeriggi.
«Grazie dell'aiuto, Riza. Mi salvi davvero la vita.» le sorride con uno sguardo colmo di gratitudine mentre appoggia due pesanti borse della spesa sul tavolo.
«Figurati, per il compleanno della piccola Pinako questo e altro... E in fondo è solo una torta.»

Riza non sa esattamente perché Winry le si sia avvicinata così spontaneamente: l'aveva trovata sotto casa una sera, appena rientrata dal lavoro con ancora addosso i vestiti sudati; l'aveva fatta entrare, e la ragazza, dopo un lungo silenzio e una tazza di tè, le aveva confessato con il volto rigato di lacrime di gioia che stava per diventare madre.
Da quel giorno le due avevano trascorso sempre più tempo insieme, curando la neonata, distraendosi l'un l'altra dalle fatiche della loro quotidianità.

«Sei sicura di voler fare questa torta?» le chiede Riza, osservando il ricettario che Winry le ha aperto sotto gli occhi «Non che non mi piaccia, ma è un po' complicata...»
«Forse hai ragione...» dice quella, sfogliando con aria pensierosa e preoccupata il libro «Che ne dici di questa? Crostata alle pere e cioccolato.»
«Se tu prepari quel che dice con la frutta e il cioccolato, ti preparo la pasta frolla.» disse Riza, risoluta e pragmatica come sempre, preparando sul piano della cucina tutti gli ingredienti necessari.

Riza socchiude gli occhi, mentre si gusta un frammento del crudo impasto: proprio come la faceva da ragazzina. Essere ancora capace di cucinare quel genere di dolce la inorgoglisce e al contempo la trascina nel vortice dei suoi ricordi: fortunatamente l'imbranata Winry la distrae immediatamente, rovesciando una buona porzione di cioccolato fuso sui fornelli: «Oddio che casino!» esclama, disperata «Edward forse ha ragione a dire che sono un pasticcio vivente...»
«Non dar retta al nanerottolo.» dice Riza, strizzando l'occhio nella sua direzione «Pulisco io, tu continua.»
«Come farei senza di te, Riza...» dice lei, scuotendo il capo «Pinako sarà contentissima di avere una torta della nonna Riza.»
Lei ride: «Nonna Riza... davvero mi chiama così? Non potrei essere una zietta, o qualcosa del genere?»
«Come età di sicuro, ma come persona sembri molto più mia madre che mia sorella.» dice Winry, portandosi alle labbra il cucchiaino intinto nel cioccolato «Ahi, scotta!»

Riza si ferma un attimo, come se il tempo si fermasse per darle la possibilità di riflettere: è vero. Winry è una splendida e giovane donna che però conserva ancor troppo della ragazzina che è sempre stata: lo confermano i suoi modi ancora troppo irruenti, la facilità con cui si offende o se la prende infantilmente con Edward.

"Perché ha scelto proprio me?" si chiede Riza, osservando la ragazza che canticchia allegramente. Perché proprio lei, come modello? Cosa l'aveva spinta a gettarsi tra le braccia di una donna che di figli o famiglia non capiva niente?

«Winry, posso chiederti una cosa?»
«Certo, dimmi pure.»
«Come mai...» trova con difficoltà le parole giuste per esprimersi «Perché mi hai preso come modello? Insomma, cosa c'è nel mio essere donna che ti ha fatto dire "Devo assolutamente farmi aiutare da Riza Hawkeye"?»
«Oddio, così su due piedi...» lei ridacchiò nervosamente «Tu sei una grande, Riza. Lo dico sul serio. Cioè, sei forte, fortissima. Io non sarei capace di sopportare tutto e tutti come fai tu, o di essere sempre così calma e al contempo severa... Insomma, per me sei un po' la mamma che mi ha aiutata a diventare madre a mia volta.» i suoi occhi sono bassi, ma il viso imbarazzato è attraversato da un sorriso sincero e felice «Cavoli, e con questo sono due anni che Pinako è nata. Non ci posso credere. Il tempo passa così velocemente... Inizio già ad avere le rughe!» si passa la mano sulle guance con aria carica d'apprensione.
«Ma che dici!» ride Riza «Al massimo sono io a doverlo dire, ormai contro le zampe di gallina affianco agli occhi non posso far più nulla, e le occhiaie... Per quelle mi sono arresa dal momento stesso in cui ho iniziato a lavorare, suppongo.»
«Non è vero, Riza, sei bellissima. E sembri molto più giovane. Gli uomini dovrebbero far la fila, per te... Anzi, la fanno di sicuro.»
«Al lavoro sì, ma sono io che li rifiuto uno ad uno.» la sua espressione ha un che di sadico e divertito.
«Anche Mustang?» ridacchia, consapevole di aver toccato un nervo scoperto.

Il volto di Riza si irrigidisce e diventa paonazzo. Guarda Winry, senza riuscire a rispondere: deve forse dirglielo? Il momento è davvero arrivato? Ma dovrebbe essere tutto un segreto, non può...

«"Tanti"..."Auguri"...» Winry modella sulla superficie della torta la scritta sghemba con la sac à poche «..."Pinako". Finito!» si allontana dal tavolo, osservando il loro piccolo capolavoro: sembra deliziosa.
«Il profumo è ottimo.» osserva Riza.
«Dio, come vorrei assaggiarla!»
«Dai, aspetta solo fino a stasera...» la rimprovera amabilmente Riza.
«Sì, mamma.» ride Winry.
Lo stomaco della donna sembra comprimersi dolorosamente nel suo ventre: deve dirglielo?
«Winry...» inizia, ma lascia cadere la frase.
«Cosa?»
«... Mi sarebbe piaciuto tanto essere tua madre. Davvero.»
«Oh, grazie, Riza! Ma non è mai troppo tardi, no? Magari un giorno ti accorgerai di voler mettere su famiglia, e tadà...» «...Sono incinta.»

Winry si volta, strabuzzando gli occhi: osserva incredula Riza, che con una mano si sorregge al tavolo e con l'altra si cinge il ventre. Il suo viso è attraversato da emozioni contrastanti e prorompenti, e accanto al dolce sorriso scorrono fiotti di lacrime.
«Dici sul serio?»
«Sì, dico sul serio.» la sua voce è un sussurro rotto dal pianto.
«Ed è di...» la domanda le muore in gola

È fin troppo ovvio. Lo si legge negli occhi stessi della donna, occhi carichi di un sentimento inesprimibile.
«E... che ti ha detto?» Winry non riesce a sorridere, non riesce ad essere felice, perché sa bene tutte le conseguenze: sa quello che potrebbe accadere a Riza o a Mustang, conosce il rigido protocollo, le regole severe.
Ha paura di sentire il resoconto di un rifiuto.
«Ecco, lui...» Riza tira su con il naso e si sfila un guanto «Lui ha risposto più o meno così.»

Mostra la mano tremante, Winry si scherma la bocca: sottile, dorata, una fedina cinge l'anulare della donna.
«Per ora è tutto un segreto, e non si è fatta nessuna cerimonia, e lui sta ancora lottando per convincere i superiori, e... Dio, Winry, sono così preoccupata e anche così felice!» il pianto diviene ancor più copioso, e le due donne si abbracciano: «Andrà tutto bene, Riza.»
«Lo amo più di me stessa, capisci? E voglio amare questo bambino, non voglio rinunciarci...»
«Non ci rinuncerete. Guardami.» le prende il viso tra le mani, fissandola negli occhi «Andrà tutto bene e sarai una madre fantastica.»
Riza non sa cosa rispondere, non sa come comportarsi: l'abbraccio dell'altra diventa un'ancora di salvezza a cui si appiglia.
«Grazie, Winry.»
«Ti aiuterò in tutti i modi possibili. Ti farò da babysitter, così potrai lavorare. Così potrete lavorare entrambi.»
«E se non ne fossimo capaci?»
«Mi prendi in giro?» ride l'altra «Non conosco persone più adatte a metter su famiglia.»
Negli occhi di Winry, fieri e contenti, Riza riesce finalmente a vedere come è diventata grazie al suo aiuto: si è presentata da lei come ragazzina impaurita, e ora riesce a sorreggerla e ad aiutarla come una donna.
«Grazie. Davvero.»
Winry sorrise: «Ora c'è una cosa importante da decidere!»
«Sarebbe?»
«Oh, insomma, Riza! Un nome, no? Non potrà mica chiamarsi Roy Junior, non lo permetterai, vero?!»
L'altra ride: «Certo che no!»
 

Un figlio. Una famiglia con Roy. Winry che è diventata una vera donna.
Riza si da un leggero pizzicotto sul braccio, incredula davanti a una tale fortuna.













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Spaccato di vita quotidiana (o quasi) in un futuro in cui il rapporto di Winry e Riza è diventato molto più forte.
Spero vi sia piaciuta, se sì recensite! xD (o anche se non vi è piaciuta, critiche costruttive a me!)

Nina.
   
 
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