Bleach, 'L'importanza della tua Vita' di ellacowgirl in Madame

L’importanza della tua Vita

Sei solo un lurido bastardo, Gin Ichimaru.

Era a questo che volevi arrivare?
Volevi vederla cadere tanto in basso da rincorrerti, da cercarti disperatamente, da aggrapparsi ad un vano sentimento tanto da risultare quasi una traditrice?
Non ti è bastato ferirla nel profondo?
Non ti è bastato lacerarle l’animo?
Non ti è bastato tradirla, voltare le spalle a quello che per lei era il legame più importante, ed infine morire lasciandola sola?

Sì, perché tu l’hai abbandonata, razza di bastardo.
L’hai sempre lasciata sola, le hai dato l’illusione di un qualcosa che poteva solo ucciderla.

L’hai abbracciata,
le hai sorriso,
le hai chiesto scusa…
E pensi che tutto ciò basti per rimediare? Per impedirle di disperarsi, di trasformarsi in un corpo vuoto e privo persino della dignità?

Ma dopotutto, hai sempre calcolato, pensato ad ogni cosa. Non mi dovrei stupire che tu sapessi già ogni cosa, ogni reazione.
Se anche dovessi tornare per chissà quale strano scherzo del destino… non potrei ammazzarti, non potrei nemmeno vendicare le lacrime che scorrono sul suo viso, quei suoi bellissimi occhi ora attraversati solo dalla disperazione, dall’oblio.
Perché lei ne soffrirebbe…

Sei tu che gliel’hai fatta precipitare, Gin Ichimaru.
E’ per colpa tua che la sento piangere, la sento distruggere i mobili della sua stanza, gettare all’aria ogni cosa e lanciare lontana persino la katana.
Già, perché in fondo non le è servita per salvarti…

E mentre resto qui, vicino alla porta, le sue grida disperate mi trafiggono un cuore che pensavo di non possedere più.
Stringo i denti, stringo i pugni.
Se ti avessi tra le mani, Gin ichimaru, ti ammazzerei.
Ti taglierei in mille pezzi.
Farei di te un corpo di ghiaccio freddo, gelido, privo di qualsiasi calore.

Vorrei che sentissi anche solo per un attimo il dolore che provo nel sentirla così,
nel sapere che non vorrebbe respirare per morire, ma non ha bisogno di ossigeno,
nel sapere che non vorrebbe nutrirsi per morire, ma nemmeno di questo ha necessità.
Nel sapere che farebbe qualsiasi cosa per sparire anche lei, per cercare di riportarti indietro, per cercare di venire da te…

Che cosa le hai dato, nella vita?
Le sei stato accanto quando aveva bisogno?
Le sei stato fedele?
Le hai asciugato le lacrime quando piangeva?
L’hai guardata con coraggio, dicendole “va tutto bene” mentre dentro morivi?

Ma sai cosa ti dico, Gin Ichimaru?
Che io aprirò questa dannata porta.
La guarderò in viso, il cuore sanguinerà nel vederlo rigato dalle lacrime più amare, ma non mi fermerò.
La raggiungerò e l’abbraccerò, la stringerò a me, le permetterò di gridare, di urlare.
E mentre lei sfogherà la sua disperazione, mentre ciò che prima era amore si tramuterà in pura e semplice follia, io tratterò le lacrime.

Non sorriderò come facesti tu, un sorriso sadico ed ironico.
Non le volterò le spalle, nascondendomi dietro ad uno “scusa” appena accennato.
Non la trafiggerò con la mia spada, credendo che quello sia il suo bene.

Sei sempre stato un calcolatore, Gin Ichimaru, ti è sempre piaciuto prevedere ogni mossa, senza pensare davvero a chi avessi davanti.
Ora che Aizen ti ha eliminato.
Ora che Matsumoto è in preda alla disperazione.
Ora che tutta la Soul Society è pronta ad ucciderti…

Ora, che lei versa lacrime di per te.
Ora, che lei darebbe la vita pur di riaverti.
Ora, che nulla è più importante, per lei…

…la comprendi, ora, l’importanza della tua vita?

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