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Autore: _broadway_    22/10/2012    2 recensioni
Arizona si girò lentamente, come avesse paura di quello che avrebbe potuto vedere se si fosse voltata. Ma lo fece e basta. Senza pensarci troppo, senza motivazione, senza una scopo. Lo fece e basta.
Una Callie x Arizona, riferimenti alla stagione 9 di Grey's.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nona stagione
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Ultimamente ho riscoperto la bellezza di scrivere qui, su questo fantastico sito… Anche questa è una Callie x Arizona, per chi, come me, spera in una risoluzione felice dei problemi della coppia nella stagione 9.
 

SOLO PER AMORE

 
L’albero perdette un’altra foglia bruna e secca. La decima negli ultimi cinque minuti. La trentacinquesima nell’ultima ora. Arizona si strinse nel maglione di lana rossa, sistemandosi una manica, in modo che andasse ad avvolgere anche la mano. Tornò alla finestra. C’era un alone sul lato, dovuto al suo respiro caldo; tutt’attorno gli ultimi residui di goccioline di pioggia leggere scorrevano inesorabilmente lente sul vetro.
La vita invece era troppo veloce. Un solo attimo poù cambiare tutto. Arizona lo sapeva bene e, per quanto tentasse di repellere il pensiero dalla sua testa, non ce la faceva.
L’area sul quale viaggiava ci aveva messo una trentina di secondi per precipitare, dopo che si era spezzato in due metà. Poi il buio. Poi una quantità di tempo imprecisato da quando aveva ripreso i sensi a quando era riusciuta a tirare fuori la gamba da sotto il relitto. Nove giorni in una foresta prima di tornare a casa.
Di nuovo una ventina di secondi per andare in arresto cardiaco. Arizona sapeva bene come un solo secondo e un solo momento potessero cambiare l’esistenza di qualcuno. La sua mente era vuota.
Non aveva più una gamba. Non aveva più una vita. Il cuore batteva e lei si chiedeva perché. Ma si limitava a respirare. Respirava e basta.
Sentiva il suo sgurdo insistente su di lei, ma rimaneva a guardare fuori dalla finestra senza in realtà guardare niente. Gli occhi ghiaccio erano vuoti, inespressivi.
La stava ancora fissando, lo sapeva.  Si sentiva come un paziente sotto osservazione, che aveva bisogno di essere perennemente controllato. Ma sapeva che la realtà non era tanto diversa da quella, solo ormai i suoi sentimenti erano scomparsi, c’era solo la rassegnazione ad un destino che evidentemente doveva essere già segnato. La felicità non era stata prevista per arizona Robbins.
“Arizona…” La sua voce la fece sussultare. Si stava avvicinando a lei. Si sedette sul suo stesso divano, molto vicina.
Arizona si girò lentamente, come avesse paura di quello che avrebbe potuto vedere se si fosse voltata. Ma lo fece e basta. Senza pensarci troppo, senza motivazione, senza una scopo. Lo fece e basta.
“Eravamo insieme in macchina quando mi hai chiesto di sposarti. Poi abbiamo avuto l’incidente e sono quasi morta. Se ci fosse stato qualcun altro al mio posto sarebbe morto subito dopo aver sfondato il parabrezza.
 Ma sai perché io non sono morta? Perché, nel letto d’ospedale, fra le flebo e tutto il resto, c’eri tu a stringermi la mano. Tu eri lì per me. Sentivo il tuo calore sulla mia mano anche se ero sul punto di morire. Sentivo il tuo amore. Ed è solo per questo che sono viva. Solo per amore. Ed è per amore che si fanno delle promesse che non si riescono a mantenere. E se hai una protesi al posto di una gamba è perché eri in arresto cardiaco e stavi morendo. Non potevo  perderti, Arizona, e forse sono solo un’egoista, ma l’ho fatto solo per amore.
E lo sai che io ti amo più di ogni altra cosa, ed è una frase così banale e…”
“Niente è banale quando si parla di noi, Calliope”. Arizona guardò Callie in procinto di piangere e, per la prima volta dopo cinque mesi, i suoi occhi si fecero meno glaciali e si riempirono di qualcosa che Callie non riuscì e decifrare, ma che riuscì a farle abbozzare un sorriso.
Arizona avvicinò il suo viso a quello di sua moglie e appoggiò la fronte sulla sua.
“Arizona…”. Quello di Callie era un sussurro, la voce spezzata.
“La vita è troppo corta per non passarla con chi si ama Calliope”. La sua voce melodiosa faceva sembrare quello che Callie definiva “il suo stupido nome” nel nome migliore del mondo.
Arizona sorrise. Non il solito sorriso tirato che esibiva con Meredith e Derek quando andavano a trovarla. Callie lo riconobbe subito, il suo sorriso super magico. Negli occhi azzurri di lei, quello era amore. Un fascio di potentissima luce in un tunnel di buio che ora andava accorciandosi. Erano vicine all’uscita.
Di questo Callie non non si accorse. Un attimo dopo le labbra delicate di Arizona furono sulle sue.
 
  
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