Un mercoledì sera come tanti: cena veloce, televisione
accesa e piatti da lavare.
La vita di due ragazze single che condividono un
piccolo appartamentino in una zona tranquilla di Monaco di Baviera può essere, a
seconda, molto tranquilla o molto movimentata. E a volte, basta una partita di
coppa a renderla a dir poco rovente...
“Dio, quanto sei FIGO!”
“Marjorie!!!”
“Ok, ok, lo so... Però
è TROPPO BELLO!”
Ormai ci ho fatto il callo... In
questa casa non si vive in pace quando gioca il Bayern...
“Siii!!!!” all'urlo di gioia,strappo
il piatto gocciolante dalle mani della mia biondissima coinquilina, che ha
cominciato a saltellare per il salotto, estasiata dalle prodezze del suo
idolo.
Scuoto la testa e sorrido rassegnata mentre i suoi occhioni azzurri
luccicano beati, fissi allo schermo sul quale appare, per la gioia delle fans,
una bella inquadratura in primo piano di un giovane asiatico che, con molta
flemma, si sistema la tesa del cappellino volatogli via dopo il balzo felino col
quale è agilmente arrivato sul pallone, salvando per l'ennesima volta la
porta del Bayern ed il suo meritatissimo titolo: Super Great Goal Keeper.
Il
pallone viene rimesso in gioco con un rinvio millimetrico al regista della
squadra, lo svedese Stefan Levin, e Marj si appoggia pesantemente coi
gomiti alla spalliera del divano, il viso tra le mani e lo sguardo trasognato,
totalmente dimentica dei piatti da lavare...
Inutile dire che quell'uomo è il
mio incubo... A quasi trent'anni mi trovo a convivere con la mia più cara
amica che è totalmente strapersa per colui il quale viene considerato uno dei
migliori portieri in circolazione in campo mondiale, tale Benjiamin
Price. Posters appesi alle pareti di camera, foto all'interno dell'anta
dell'armadio e, ovviamente, abbonamento televisivo a tutte le partite del
Bayern. A volte mi pare di abitare con una quindicenne!
Me ne torno in
cucina, lasciandola a bearsi e sospirare, tanto lo so che neppure se scoppiasse
un incendio riuscirei a smuoverla di lì. A volte, quando fa così, un pochino non
la sopporto, ma è grazie a lei ed al suo carattere schietto e vivace che sono
qui, lontana dai miei guai, a costriurmi una nuova vita.
Mentre affondo le
mani nella schiuma, sorridendo all'ennesimo grido di esultanza proveniente
dall'altra stanza, ripenso a quella mattina di tre mesi fà, quando Marj si
catapultò letteralmente a casa mia nella nebbiosa Milano, mi fece i bagagli,
caricò me ed il mio stallone su di un van e ci portò qui a Monaco.
“Bada!
Lo faccio più per me che per te! Ne ho strapiene le scatole di leggere mail
disperate e di raccoglierti col cucchiaino via telefono! E’ ora di cambiare
vita, signorina!” disse senza lasciarmi il tempo di
replicare.
Ed ora, eccomi qua: convivo con una pazza scatenata, monto a
cavallo sognando un giorno di partecipare ad un Grand Prix di dressage ed ho
ripreso con successo il mio lavoro di fotografo sportivo free-lance.
La vita
sentimentale... beh, lasciamo perdere... Per quella ci sarà tempo...
Un
sussulto ad alta voce mi strappa nuovamente un sorriso: Marj, che di problemi
non ne avrebbe proprio a trovarsi un ragazzo, carina com'è, alta, bionda
platino, occhi azzurrissimi da gatto ed un fisico da favola, ad altri non pensa
che a lui, l'uomo della sua vita...
“SEI TROPPO FIGOOO!”
Già... lui, il
suo sogno impossibile...
“Dai Marj, finiamo qui che poi il secondo tempo
ce lo guardiamo dal divano!” supplico, senza speranza di essere
ascoltata.
“Si... si... un attimo...”
Appunto...
“Marjorie, più andatura,
forza! Ele, mani più ferme! E più flessione interna!”
Così cominciano,
più o meno, tutte le nostre mattine: sotto la frusta inflessibile della
nostra istruttrice, Kristine Schneider. Ex amazzone di dressage di fama
internazionale, ha dovuto lasciare l’agonismo a causa del calcio di un cavallo
ad un ginocchio ed ora si dedica solamente all’istruzione.
“Ele, più trotto!
Marj, anche tu! Allora, ma che avete oggi?!”
“Piano
sorellina, così le massacri! A volte ringrazio il cielo che tu non faccia
l’allenatore di calcio!” l'Adone biondo che ha appena pronunciato queste
parole, appoggiandosi alla cavallerizza accanto a Kris, è Karl Heinz
Schneider... Già, quel Karl Heinz Schneider: capitano del Bayern Monaco,
della Nazionale tedesca e, naturalmente, compagno di squadra di Price, nonchè
fratello minore della nostra maestra. La quale ha avuto una non
bella esperienza sentimentale col bel portiere, tanto da arrivare ad interdirgli
l'ingresso in scuderia, con grande disperazione di Marjorie.
“Benjiamin è peggio
della droga: dà dipendenza, lo ami, lo odi ma non puoi più fare a meno di lui.
Ma lui non si innamora... mai.” ripete continuamente alla mia socia
quando la sente sospirare sconsolata, assicurandole che è anche per il suo bene
se il giovane giapponese non deve neppure osare mettere la punta del naso al
club, pena la fucilazione.
Poi un giorno...
“Ele, quando hai
finito di fare le fasce, vieni in club house per favore!”
“Sissignora!" risposi scattando allegramente
sull'attenti. Non sapevo cosa mi aspettava.Era una bella mattina dei primi di
maggio e Kristine stava per dare una svolta alla mia vita .
“Ieri sera è venuto qui a cena il patron del Monaco.”
esordì sedendosi su un divanetto e distendendo le gambe ancora fasciate dagli
stivali, guardandomi sorniona.
“Wow!
E che ci faceva qui Stephen Lauber?” mi sedetti
cavalcioni ad una sedia di fronte a lei, incuriosita.
“E’ uno dei soci di maggioranza del club ed ogni tanto
viene a dare un occhio. Sai, è rimasto affascinato dalle tue foto...”
In quei pochi mesi avevo dato sfogo alla mia fantasia ed il
risultato era che la club house ed il ristorante del centro erano letteralmente
tappezzati di immagini di cavalli in gara, salti, particolari di occhi e narici
sbuffanti.
“Sai, Stephen è un maniaco dell’immagine” continuò
“stava giusto cercando un fotografo in grado di realizzare delle immagini
“alternative” dei giocatori da inserire sui siti ufficiali e da dare alle
riviste. Vorrebbe te!” mi annunciò Kris con un sorriso.
“
Coosa? Ma io non ne capisco un accidenti di calcio! Mai visto una partita
dal vero in vita mia! E non ho l’attrezzatura adeguata, e...”
“OOOh basta!
Domani ti presenti alla sede del Bayern (ti ci porto io) e non ti preoccupare!
Lauber non vuole foto di gioco, di quelle ne è strapieno! Vuole quelle cose
strane che sai fare tu...” disse indicando il particolare dell’occhio del
suo cavallo, stampato formato poster e appeso alle sue spalle
“Capito?” mi fece l'occhiolino, incoraggiante.
“Grazie, capo... Ma non è
c’è dietro il tuo zampino?”
“Mah, può essere...” mi sorrise
complice.
Così dovevo a Kristine la mia nuova
collaborazione come fotografo al Bayern Monaco.
“Gli farai tante belle foto, vero?” Marj era al settimo cielo e saltellava per
la stanza come una bimbetta alla quale avessero appena regalato una bambola
nuova. La sua migliore amica avrebbe visto tutti i giorni dal vivo il suo amore
impossibile!
“Marj, ti prego!Kri mi ha detto che ha un
carattere terribile, scontroso, arrogante, pieno di sé e...”
“Figo!” sospirò, lo sguardo sognante perso nel vuoto.
Ormai ero rassegnata...
“Ok, ok, non è che me ne
importi molto.” tentai di riportarla alla realtà " Basta che non mi venga a
rompere le scatole!”
“Sei sempre
le solita!” disse fissandomi corrucciata “ Per te chi è dall’alta
parte dell’obbiettivo è solo un soggetto da manipolare a tuo piacimento!”
“Più o meno... Ma ti ricordo anche quello che dico
sempre: quando il soggetto ha dentro qualcosa, in foto viene fuori ed
allora si che si ottengono delle immagini fantastiche!”
“Vedrai come verranno belle le foto del mio amore!” e
si lanciò a pancia all'aria sul letto, sorridendo beata.
No, non c'era assolutamente speranza...