E’ notte. Ci siamo accampati sotto le pendici del Min-Rimmon. Gli altri cavalieri di Rohan riposano, o sono di guardia, nascosti tra gli alberi. Accanto a me il mio piccolo amico dorme profondamente, i riccioli bruni che gli coprono il viso. Non ha voluto essere lasciato indietro, mentre tutti i suoi amici si recano alla guerra. Capisco bene ciò che prova…
Ed è per questo che l’ho preso con me; ho temuto che potesse riconoscermi, ma non l’ha fatto. Dernhelm, così mi chiama… nessuno saprà che Eowyn si è unita ai Rohirrim. Il re non approverebbe, e neppure mio fratello; loro vogliono proteggermi… Ma non sanno che non ho alcuna paura della battaglia, né della morte… mi è indifferente vivere o morire, ormai.
Per un attimo un ricordo affiora alla mia mente… un uomo fiero e risoluto che cavalca nel mattino… verso la montagna maledetta, dove è l’entrata del Sentiero dei Morti, dal quale nessun uomo vivente ha mai fatto ritorno. Non mi ha permesso di seguirlo; morire al suo fianco sarebbe stato più facile per me…
Ma non ha importanza, visto che probabilmente moriremo tutti comunque, in un modo o nell’altro. La cavalcata dei Rohirrim… sarà degna di essere ricordata nelle canzoni, anche se gli Eorlingas sono destinati a perire sotto le mura della città di pietra, e non potranno salvare Gondor…
Non ci sarà più nessuno a ricordare le loro gesta ed il loro coraggio…
Quando le tenebre avvolgeranno tutto l’Ovest, la sorte migliore sarà quella di coloro che perirono in battaglia… Liberi, non schiavi dell’Oscuro Signore.
E sarà per me un onore combattere fino alla fine accanto al coraggioso Meriadoc della Contea.