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Autore: Nocturnia    23/10/2012    6 recensioni
Malata.
È come ti chiamano.
È come definiscono un sentimento corrosivo e annichilente.
Malata.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harley Quinn, Joker
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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lolololol
Disclaimer: Bruce Wayne, Joker, Harley Queen e tutti gli altri personaggi appartengono a Bob Kane, alla DC Comics e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell’autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.


Festa d'addio




Malata.
È come ti chiamano.
È come definiscono un sentimento corrosivo e annichilente.
Malata.
Sorridi e grondi il tuo stesso sangue dalla bocca dischiusa.

Come sono bianche queste pareti.

Troppo bianche, troppo pulite, troppo lui.
Rovesci la testa all'indietro, ma cambiar prospettiva non ti restituirà il senno.

Ne ho mai avuto uno?


Graffi e mordi, più bestia che donna.
Scopri i denti in un sorriso sgradevole, allucinato.
Malato.

Malattia: in generale, qualsiasi stato patologico o alterazione dell'organismo o di un suo organo dal punto di vista anatomico o funzionale.

E tu sei tanto malata, Harley.
Hai distrutto le simmetrie di una femmina tenera e ligia al dovere per una tutta macchie e colori, il rosso di un bacio velenoso e il nero di un abisso in cui hai buttato ogni cosa.
Compresa te stessa.

Dove sono?

Sei all'inferno, Harley.

E' questo l'inferno? Davvero?

Forse.

E lui dov'è? Dov'è?

Una risata si infrange nell'aria, attraversando i muri dell'Arkham Asylum.
È una risata di vetro e biacca, tagliente e stridente, crudele e stigma di un pagliaccio spietato.

Gotham è mia, non del pipistrello. ti pare di sentire urlare.

Raddrizzi la schiena, poggiandola contro il muro.
Annusi la puzza della tua stessa angoscia, salvo poi scioglierti nel calore di una risata che hai imparato ad amare.

Sorridi Harley. Sono qui.

Stendi le labbra in una piega parossistica, cicatrizzandole in una risata muta.
Sei orribile.
Siete orribili.

Siamo bellissimi.

Pare non spegnersi mai quella risata e te ne lasci contagiare.

Din don, pipistrello. Siamo in due e veniamo per spappolare quel tuo cervello.

L'eco della vostra follia - malattia - si esaurisce in un pigolio sommesso, una vibrazione bassa e continua dello sterno.
Fuori dalla finestra le nubi vanno addensandosi, terra e dominio dell'uomo pipistrello.
Ti pare quasi di poterlo vedere quel musone, spalle larghe e occhi artici, implacabili.
Ma non ti fa paura: non più.

Sorridi Gotham. È in tuo onore questa festa.

E tutte le feste degne di tal nome hanno il loro clown , no?
   
 
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