Tanti, troppi ricordi, affollavano la mente di Shadow in quel momento, la mancanza di qualcosa di importante gli opprimeva il cuore. Era buio e lui guardava le stelle in cerca di qualcosa che una volta c'era stata e ora non c'era più. Non ricordava nulla a parte il suo nome, si sentiva in colpo per questo, perchè sapeva di aver dimenticato qualcosa di troppo importante, la sua ragione di vita. Il motivo per il quale si era trovato imprigionato in una trappola chimica che lo aveva tenuto addormentato per chi sa quanto. Camminava senza sapere dove andava, nella notte nera, fino a trovarsi difronte a un gigantesco parco con al centro una grossa rosa di cristallo. Le si avvicinò e ricordò una parte del suo passato. Una ragazza bionda con gli occhi azzurri gli sorrideva e lo chiamava per nome, lui non sentiva cosa gli diceva, ma lei parlava e senza un motivo preciso Shadow si sentiva bene al suo fianco.

-Shadow!

Quella voce gli era familiare, ma chi era?

-Shadow, mi ascolti?! Guarda che bello, passiamo vicino alla terra! Come sarebbe bello poter stare lì, a guardare il sole e sentire il vento e..e...

Lei sorrideva e parlava gesticolando, fece una piroetta e si sdraiò per terra, prese un piccolo libro dalla tasca e lo aprì.

-E' un libro di botanica, guarda che bella questo, come lo chiama qui? Fiore! Ha tanti petali rossi e dice che profuma molto! Deve avere le spine, ma se ci stai attento puoi raccoglierle, no? Sarebbe bello poterla vedere! Mi prometti che quando andremo sulla terra me ne prenderai un po'?

Shadow rise nel pensare che la sua amica pensasse che le spine delle rose fossero molto pericolose, si fece trasportare dall'immaginazione anche lui e guardò la terra con sguardo nostalgico.

-Ci vuoi proprio andare, non è vero? Quel pianeta, l'unico in cui non puoi salire è quello che vuoi... sei sempre la solita... Ti prometto che ti ci porterò e vedrai tutte le rose che vuoi.

La ragazza sorrise, poi si alzò e si mise di fronte a un computer e aprì una cartella e mostrò al riccio nero una foto in cui spiccava una rosa di cristallo.

-Mi devi portare qua Shadow, d'accordo? Me l'hai promesso! Auch!

La ragazza cadde a terra e il ricordò svanì.

Shadow si tocco la testa, non ricordava chi fosse, ma sapeva che era importante. Una lacrima scivolò sulla guancia. Non sapeva perchè piangeva, non sapeva nemmeno chi fosse, seguì il suo istinto e proseguì fino ad arrivare a una rosa bianca che si innalzava vittoriosa su una centinaia di rosse. Sfiorò un petalo, i ricordi lo assalirono nuovamente.

La ragazza era stesa su un letto d'ospedale con le flebo e Shadow le teneva la mano.

Lei aprì gli occhi leggermente e sorrise.

Shadow provava rabbia, mista a odio per qualcosa che sapeva di non poter toccare, ma quel piccolo sorriso gli scaldò il cuore, disse:

-Combatti, questa è la tua promessa, no? Io non ti abbandono, ma tu non devi farlo con me...

La voce della ragazza era ridotto a un sussurro.

-Volevo dirti che tu sei come una rosa nera... Cough... per raccoglierla ti devi tagliare e sporcarla di sangue, ma quel sangue colora il suo cuore oscuro... colora e rende unica la rosa... sono felice di averti... con me... spero solo che...

Un attacco improvviso di tosse fermò la frase a metà.

Spero solo che...il tuo cuore non sia più così vuoto ora che hai conosciuto l'amicizia...

Spero di averti donato un po' del mio colore, perchè tu mi hai donato tutto... basta sentirti qui con per farmi sorridere...

Dico cose... strampalate non è vero? Sono un po' stanca...

Shadow la guardò.

-Dovresti dormire, prima di farmi quasi uccidere per lo spavento di svenirmi di fronte.

Di nuovo. Ti porto dell'acqua.

Lei sorrise.

Lui si girò e si diresse verso la porta.

-Ti voglio bene Shadow.

-Anche io, Maria.

Una fitta allucinante gli pervase la testa.

Maria, Maria, un nome che voleva dire tutto per lui, la doveva trovare, dove poteva essere?

Sentì il calore del sangue tra le dita.

Guardò la mano e vide che aveva stritolato la rosa tra le dita e che si era tagliato con le spine.

Guardò i petali sporchi di rosso.

Rumore sordo di un corpo che cade, un vestito bianco sporco di sangue. Una macchia rossa che si allarga sempre più...

Non poteva essere, Shadow non voleva credere di non essere stato in grado di salvare la sua amica. Guardò dritto davanti a lui, c'era una cripta con tante rose. Si avvicinò, spiccava il nome di Maria, i ricordi ripresero a vorticare nella sua mente.

Ricordò il suo corpo senza vita a terra e gli occhi sbiancati.

Ricordò le sue ultime parole:

-Combatti, promettimi che combatterai.

-Si, ti vendicherò.

Parlavano per via telepatica e lei gli aveva appena salvato la vita rinunciando alla sua.

-No, promettimi che combatterai per gli altri per rendere qualcun'altro felice come hai fatto con me!

-Te lo prometto.

-Allora, morirò sorridendo, perchè so che se vivrai non mi abbandonerai mai. Addio.

-Addio... Maria...

Shadow pianse sulla tomba dell'amica poi prese una rose per ogni tipo nel mondo e li poggio sulla lapide di Maria, compresa una piccola rosa nera macchiata di sangue.