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Autore: Temari    23/10/2012    4 recensioni
- "Beh, Mrs Sablewhite aspetterà." Pensò Keith con un ghigno a stento visibile mentre usciva dalla vasca [...] -
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'The Lives of Aaron and Keith'
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Salve a tutti! =D
Quella che segue è una piccola flash che vede protagonisti i miei primi due OC (seri) in assoluto. Ero molto indecisa sul pubblicare questa fic, per via del fatto che la long-fic che li vede protagonisti al momento conta solo un capitolo... ^^ Però ho finito comunque per scrivere questa sorta di 'missing moment': è stato più forte di me. XD

Note: I protagonisti sono Aaron Baker e Keith Heathcote (quanto al pairing: Aaron/Keith); ambientazione vagamente ottocentesca.
Commenti e critche costruttive ben accetti!

Ja ne,
Temari

Young Master's Good-Morning Kiss





        «Signorino Keith, fareste bene ad uscire dalla vasca: l'acqua ormai si sarà raffreddata, e la sarta è già qui con il nuovo completo da farvi provare.» Disse Aaron, facendo un passo in avanti con un grande asciugamano color crema da avvolgere attorno al corpo del minore dei figli Heathcote.
        Keith gli lanciò un'occhiata da sotto le palpebre, gli occhi grigi che ricambiavano lo sguardo paziente di Aaron con insolenza - come se volesse intimare «Costringimi.» -, ma al sorriso minuto che il valletto gli rivolse, serafico, Keith sospirò e fece come gli era stato detto—dopotutto non voleva dare una scusa a sua madre per fargli una ramanzina infinita per essere arrivato in ritardo all'appuntamento con la sarta.
        Ma ciò non significava che non potesse prendersi qualche minuto in più. "Beh, Mrs Sablewhite aspetterà." Pensò Keith con un ghigno a stento visibile mentre usciva dalla vasca; non appena Aaron gli passò l'asciugamano attorno alle spalle, il ragazzo dai capelli corvini afferrò il bavero della camicia bianca del valletto e lo tirò verso di sé, facendo collidere le loro labbra in un bacio aggressivo ma tutto sommato casto. Contatto che presto prese i connotati di una sensuale danza unilaterale stabilita da Keith Heathcote—la lingua di quest'ultimo, infatti, fece capolino quasi all'istante, premendo contro la bocca di Aaron, inumidendola e trasmettendo implicitamente l'ordine per un contatto più profondo.
        «Signorino Keith... Non—» Tentò di dire Aaron, ma l'altro non si fece sfuggire l'opportunità e senza battere ciglio Keith portò una mano alla nuca del suo valletto, serrando le dita fra i capelli biondo scuro.
        «Taci.» Intimò, azzerando nuovamente la distanza fra sé ed Aaron e baciandolo con la stessa foga di poco prima, ottenendo, questa volta, accesso all'interno della bocca dell'altro. Il vago sapore del tè al miele che Aaron aveva sicuramente bevuto a colazione era ancora presente e, mentre Keith passava la lingua contro il palato del ragazzo di poco più giovane di lui, sentì le palpebre abbassarsi di loro volontà. "Mmmh... Ora sì, che la giornata può iniziare come si deve." Pensò Keith, soddisfatto, mentre Aaron infine si decise a ricambiare il bacio con il fare rassegnato di chi, pur apprezzando senza dubbio quel tipo di attività mattutina, aveva perso il desiderio di far ragionare l'altro.
        Una volta separatisi, Keith si passò un'ultima volta la lingua sul labbro superiore con un mezzo sorrisetto carico di malizia «Non mi dispiacerebbe procedere oltre,» disse, posando casualmente una mano al fianco e sostenendo il proprio peso con la gamba sinistra, incurante dell'asciugamano che lasciava il suo corpo completamente esposto. «ma sarà meglio affrettarsi... Non sia mai che a mia madre venga in mente di venire a controllare che fine abbiamo fatto.»
        Nel superare Aaron, il signorino si fermò un istante spalla contro spalla con l'altro e, con una mezza risata, sfiorò il rigonfiamento appena visibile sotto i pantaloni del ragazzo biondo. «Non vorrai presentarti di sotto così, vero?» Commentò, prima di oltrepassare la soglia del lavabo ed entrare nella stanza adiacente.
        Aaron, rimasto indietro, serrò gli occhi tentando contemporaneamente di ignorare il calore che sentiva sulle guance e di far sparire con la sola forza di volontà le tracce dell'eccitazione che i baci del signorino non mancavano di instillare dentro di lui.

 
   
 
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