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Autore: mymiserable    08/05/2007    9 recensioni
Questo è un vero e proprio sogno che ho fatto un anno e mezzo fa.
Il più bello che abbia mai fatto finora.
Perché tutte le emozioni, tutte le sensazioni, anche tattili, erano VERE.
L'ho scritto per non dimenticarlo MAI.
E non lo farò.
Genere: Romantico, Azione, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Frank Iero
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Giorni nostri, in qualche posto...

Sono seduta in questo bus, sto andando a lavorare come ogni giorno da un caro anziano. Aiuto lui in qualche lavoro manuale e sua moglie nelle faccende di casa. Mi conoscono da tanto e mi amano come una figlia.
... Oh, scusate... ho dimenticato di presentarmi. Mi chiamo Andrea, ho 20 anni.
Non ho molto da raccontare sulla mia vita. Sono sola, non ho amici, ma fortunatamente questa famiglia mi tiene compagnia. Non ho un passato, ma questo non è importante.
Comunque la mia vita era molto tranquilla, fino ad oggi. Proprio fino a questo momento, in questo bus.
Sono seduta nella direzione opposta al senso di marcia. Qualcuno è in piedi perché non c'è posto.
... Sento come se qualcuno mi stesse guardando... si, sento proprio i suoi occhi su di me... ma non so chi sia. Non guardo mai intorno a me, non fisso mai le facce della gente... ma stavolta sento il desiderio di farlo... Voglio sapere di chi sono quegli occhi... Cerco quegli occhi fra tutte queste persone... Li sento su di me... Li sento così vicino... Sento come se... come se mi stessero guardando dentro.
Mi vede. Lui mi vede. Lui mi conosce.
Oh... finalmente vedo... lui. E' seduto a qualche posto dal mio. E' nel giusto senso di marcia quindi è praticamente di fronte a me. Ora lo sto guardando anch'io. Lo stiamo facendo entrambi. Il suo sguardo è fisso su di me.
I suoi occhi... Lui ha questi grandi occhi... è lontano ma li posso vedere. Sono proprio come due laghi dove ci si può specchiare. Non ho mai visto due occhi come i suoi in tutta la mia vita. Non ho mai visto un ragazzo bello come lui.
Mi sento così strana... E' come se... come se lo conoscessi già. Si... Lo sento dentro di me... Sento... sento di amarlo. E i suoi occhi mi stanno dicendo che lui prova la stessa cosa per me. Mi conosce. Mi conosceva in una nostra vita passata.
Mi amava. Mi ama.
Ci stiamo parlando attraverso gli sguardi...
... il bus va troppo veloce...
I miei occhi: 'Cosa succede?'
I suoi rispondono: 'Non lo so!'
... la gente inizia a spaventarsi... qualcuno cade...
I suoi occhi: 'Dobbiamo fare qualcosa!'
I miei chiedono: 'Cosa?'
L'autista... l'autista è impazzito... completamente impazzito.
'Fermi il bus! Per favore, si fermi! Autista!' La gente gli grida, ma lui non la sente neanche.
Un momento. L'ho riconosciuto. L'autista, intendo. E' proprio quel maniaco che rapisce la gente, la terrorizza e poi... e poi la uccide. Solo per divertirsi. E'... è proprio quel folle. Quindi... quindi stiamo per morire?
Guardo il mio amore lontano nei suoi bellissimi occhi ancora una volta. Il mio sguardo è triste e spaventato ora. Forse questa è l'ultima volta che lo vedo. La prima e l'ultima.
Non voglio morire. Non voglio morire.
E' così strano... non sembra preoccupato, ma serio e determinato.
Ho paura ma mi risveglio dal 'coma' e inizio ad aiutare e confortare gli altri passeggeri. Il ragazzo mi raggiunge e mi aiuta. Non ci diciamo una parola. Ma ci continuiamo a guardare sempre negli occhi. Solo questo. Le nostre mani si sfiorano mentre aiutiamo un'anziana signora ad alzarsi. il mio cuore inizia a battere forte nel petto.
L'ultimo sguardo. E poi...
... il ragazzo corre verso 'l'autista'. Il folle. Sento il gelo nel mio petto. Nel mio cuore. Sta rischiando la vita. Non potrei vivere senza di lui. L'ho fatto fino a questo momento. Ma ora, ora che l'ho incontrato, che so che esiste. Che mi ama. Che ama me. Me. Non posso più pensare alla mia vita da sola. Una vita senza i suoi occhi non sarebbe vita. Sarebbe niente. Niente.
Qualcuno sterza violentemente. Il bus esce di strada. La gente rotola per terra, e anche io. Dopo, l'impatto. Sbatto la testa e i miei occhi si chiudono per qualche secondo. Quando li riapro, la gente è ancora per terra. Salva. Si, siamo tutti vivi.
... Tutti?
... Non vedo lui. Il ragazzo. Il mio amore lontano... Dov'è? Cosa gli è successo? Lo voglio sapere. Voglio vederlo. Voglio...
Ma due uomini mi portano fuori, per farmi respirare. In questo momento mi sento così distante. Non so cosa pensare. Non sono preoccupata o triste, nè disperata.
Sono come morta.
Nessuno mi fa avvicinare al bus per vedere cosa è successo. Non voglio lottare con queste persone.
Sono così stanca.
Inizio a camminare... lentamente... Vedo la casa del mio amico, vicina. Sempre più vicina.
'Dannazione... Eravamo quasi arrivati.
Perché?
Perché lui?'
Sono di fronte alla casa, quando sento dei passi dietro di me. Conosco quei passi. So a chi appartengono. E' lui.
'E' lui.'
Mi volto e lui è lì. Che mi guarda. Nessuna parola.Nessuna lacrima. Solo sguardi. Il mio cuore ricomincia a battere.
Il mio amico e la sua famiglia ci corrono incontro. Cercano di parlarmi, di chiedermi cosa era successo ma non riesco a parlare, a spiegare quell'inferno. Quell'incubo. Il ragazzo lo fa. E proprio mentre sta parlando col mio amico, gli prendo il braccio. E lo guardo. E' tutto tatuato. Non l'avevo mai notato. Ho sempre amato i tatuaggi. E ho sempre amato lui, anche se non l'avevo mai incontrato fino ad oggi. Mi sento al sicuro vicino a lui. Protetta.
Ma arriva l'ora di andare. Non so perché, ma deve andare.
Il mio amico gli offre un passaggio. Io lo abbraccio, lo stringo forte...
... sento il suo odore... l'odore della sua pelle... sà di pulito...
... e lo guardo entrare in macchina e partire.
Entro in casa passando per il garage, e arrivo alla cucina, dove alcune patate sono sul fuoco.
Sento una portiera che si chiude e qualcuno che fa il giro dell'abitazione.
So chi è. Lo so. E' lui.
Guardo le patate bollire mentre lo aspetto.
E finalmente, arriva. E' lì, sulla porta. E per la prima volta, mi parla.
'Andiamo.'
'Cosa?'
'Ti porto fuori.'
'Dove?'
Si avvicina a me sempre di più... finché mi mette le mani sui fianchi. E mi bacia. Mi dà questo dolce bacio, solo sfiorando le mie labbra con le sue. Sa di frutta... mi piace...
'Non so dove... ovunque!'
Lo vedo sorridere. E sorrido anch'io. Siamo felici. E finalmente insieme.
'Ma non ti conosco neanche!' dico ridendo.
'Come non mi conosci?!'. Anche lui ride e mi bacia in quel modo dolcissimo ogni parola che dice.
-e non dimenticherò mai la sua ultima frase-
'Sorridi come una bambina.'

Lo sto ancora baciando quando i miei occhi si aprono. Sono distesa a pancia su. E le mie mani sono ancora come se fossero sul suo bacino. Posso ancora sentirlo. Posso ancora sentire lui. Il suo corpo. La sua presenza.
Mi amava. Lo sentivo. Sentivo lui. Mi amava. I suoi occhi erano per me. I suoi occhi erano miei.
  
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