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Autore: _vdechelon    24/10/2012    1 recensioni
Ricordate l'intervista dove chiedono ai Mars che fine avrebbero fatto in un'altra vita? Ecco io mi sono ispirata alle loro risposte. Spero vi piaccia.
Genere: Commedia, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jared Leto, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Germi, germi, germi dappertutto.” Jared guardava quell’appartamento con disprezzo, sente squittire e corre subito fuori.
“Che merda di posto.” S’incamminò per le strade buie di Los Angeles, in cerca di un posto per potersi nascondere.
Era scappato dal centro psichiatrico, non ne poteva più. Lui non era pazzo, solo che gli altri non la pensavano così. Tutti gli altri pazienti lo avevano soprannominato “Ragazzo Interrotto”. Lui odiava quel soprannome e odiava i suoi vicini. Pianificò la fuga per mesi, e al momento giusto, fregò le guardie e prese il primo pullman per LA.
Dopo tanta strada arriva davanti ad una tavola calda. Entra e non c’è nessuno, solo un vecchietto che mangia una zuppa calda al tavolo più lontano. Si avvicina al bancone ma non c’è nessuno. Chiede informazione al vecchietto, ma lo ignora completamente, risucchiando dal cucchiaio la sua zuppa. Decide così, di entrare nella cucina. Il suo stomaco brontolava ormai da parecchio.
Non c’è nessuno neanche lì, si avvicina al bancone sulla destra, e prende una fetta di torta.
“Tu chi sei?” Jared si volta, continuando a divorare il dolce, e vede un uomo con i capelli nero corvo legati e un po’ di barbetta.
“Avevo fame.”
“Lo vedo.”
“Tu chi sei?” L’uomo si acciglia e ride.
“Beh, l’ho chiesto prima io.”
“Allora, rispondi prima tu.”
“Prima tu.”
“No tu!” Jared s’impuntò e quell’uomo gliela diede vinta.
“Mi chiamo Tomo.”
“Che razza di nome è Tomo. Io sono Jaréd Letò!”
“Si perché il tuo è bello poi.”
“È francese ignorante!”
“Sei francese?”
“Ehm… no.”
“Sei strano, lo sai?” Jared fa il broncio e mangia l’ultimo pezzo di torta.
“Ti piace?”
“Si, buona.”
“L’ho fatta io. La torta di mele è la mia specialità” Tomo è abbastanza soddisfatto mentre Jared è confuso.
“Ma, non c’è il sapore delle mele.”
“Ah, perché dovevo mettere anche… le mele.” Fece il broncio e Jared si avvicina e gli mette una mano sulla spalla.
“Si, lo so, è difficile da accettare!” Scoppia in una risata spassosa e Tomo lo segue a raffica. Quando smettono di ridere, sentono un tizio che sbraita dall’altro lato.
“Questa è una rapina!” I due vanno dietro al bancone e vedono quest’uomo basso, con un collant in testa, le braccia muscolose, e una pistola tra le mani.
Il vecchietto era sparito, c’erano solo i tre in quel locale.
“Apri la cassa o ti uccido.” Tomo acconsente e si avvicina subito alla cassa, ma Jared lo ferma.
“Non farlo.”
“Zitto, tu, ti uccido.”
“No, non lo farai.” Il delinquente iniziò ad agitarsi e a dire parolacce.
“Un’altra parole e sei morto.”
“Dal colore dei collant, sei appena stato a casa della tua amante sposata, te la sei scopata giusto in tempo, perchè è arrivato il marito prima dal viaggio di lavoro, quindi sei dovuto scappare, e visto che non avevi soldi, hai rubato dal suo cassetto e dalla cameretta del figlio, dico bene?”
Tomo fissa Jared a bocca aperta, e l’uomo abbassa l’arma, sconfitto, si siede sullo sgabello, posa il giocattolo e si toglie il collant.
“Quella troia aveva detto che mi avrebbe aiutato, invece… Almeno scopa da paura!”
“Shannon?”
“Jared? Non ti avevo riconosciuto con quella roba in faccia, come stai?” Shannon fa per abbracciare il fratello, ma lui si tira indietro. “Non hai voglia di abbracciare tuo fratello?”
“Ah, ora sei mio fratello. Dov’eri quando mi hanno rinchiuso dentro quella prigione?”
“Beh, ero… in prigione.”
“Cosa?”
“Ero andato con una, e siccome l’avevo tradita poco prima con un’altra, mi lasciò in mezzo la strada completamente nudo, passò una pattuglia e mi arrestarono per atti osceni un luogo pubblico.” Shannon si guarda le parti basse. “È davvero osceno!” Si fa una gran bella risata mentre i due lo guardano passivi.
Il rumore di una sirena risveglia Jared che corre a nascondersi in cucina seguito da Shannon.
“Tomo non dire una parola su noi due.” Shannon si raccomanda con Tomo, che gli dice ok con il pollice.
Quando finalmente gli sbirri sono andati via, Tomo torna in cucina.
“Ok, ragazzi, ora che intenzioni avete.”
“Tu dove abiti?”
“Non molto lontano da qui.”
“Bene, facci strada.”

Tomo aveva casa sopra un locale chiamato “Estreille”, dove suonavano musica rock.
“Andiamo a dare un’occhiata?” Shannon era disteso sul divano, mentre Jared era seduto in modo molto composto sulla poltrona accanto alla finestra. Tomo invece stava dando la carne ai suoi due gatti.
“Dove?”
“Al locale.”
Tomo approva e guarda Jared.
“No, non ci pensate proprio, in mezzo a gente tutta sudata, voi siete pazzi.”
Tomo e Shannon si guardano e scoppiano a ridere, mentre Jared mette il broncio.
“Ok, se cambi idea.” I due lasciano l’appartamento, rimanendo Jared, solo, che sembra essere seduto sulle spine, chiude gli occhi e sospira, quando si sente toccare le gambe. Apre gli occhi e vede il gatto bianco di Tomo fargli le fusa, si alza di sobbalzo, scacciandolo via con un calcio.
Prende la giacca, e va al locale.
Appena entra, vede Tomo, solo al bancone.
“Shannon?”
“Credo che abbia rimorchiato una.”
“E tu?”
“Beh, la vedi quella laggiù?” Il ragazzo indica una ragazza dall’altro lato del bancone, che chiacchiera con delle amiche, bassina, capelli castani corti, molto carina. “Si chiama Vicky. È almeno un anno che sono innamorato di lei, ma non sa neanche che io esista!”
“Eh cosa aspetti?” Jared cerca di convincere Tomo a parlare con la ragazza, che dopo un po’ di storie si decide a presentarsi.
“Tifo per te.”
Mentre Jared osserva Tomo farsi avanti, gli si presenta Shannon alle spalle.
“Fratello, dovresti venire con me, ci sono delle pollastrelle pronte a farsi spennare.”
Jared lo guardò dubbioso e Shannon alzò gli occhi al cielo.
“Vabbè, hai capito.” Tomo raggiunge i ragazzi con un gran sorrisone.
“Allora?”
“Le ho chiesto di uscire, grazie davvero amico!” Tomo abbraccia Jared, che stranamente non lo respinge.
“Avete finito piccioncini?” Shannon guida i due dietro le quinte, dove c’era la band che aveva appena suonato.
“Porca puttana, questo locale fa schifo!” Uno dei musicisti inizia a sbraitare e incita i ragazzi ad andare via.
“No, vi prego, non potete darci buca.” Una ragazza cerca di convincere i ragazzi a restare ma viene praticamente scaricata.
“Peccato, addio!”
“Eh ora?” Abbastanza disperata, cerca di risolvere la situazione.
Jared è rimasto colpito da quella ragazza, quindi decide di aiutarla.
“Io canto e suono la chitarra.” Lei aggrotta la fronte e gli sorride.
“Si, ma noi abbiamo bisogno di una band.”
“Io suono la chitarra elettrica e il pianoforte.” Tomo si fa avanti, e affianca Jared. I due guardano Shannon, che sta flirtando con alcune ragazze, molto prese. Sbuffa e si unisce al gruppo.
“Io suono la batteria.”
Alla ragazza brillano gli occhi, dice ad un altro ragazzo di preparare l’impianto e spinge i tre sul palco, accolti dal boato dei ragazzi. I tre si guardano, decidono quale pezzo suonare e prendono posizione. Jared  si avvicina al microfono e si schiarisce la voce, accorda la chitarra.
Nel locale ora regna il silenzio finche non partì il pezzo.

“I want to run
I want to hide
I want to tear down the walls 
That hold me inside
I want to reach out
and touch the flames
Where the streets have no name”


Il pubblico inizia a prendere il ritmo della canzone, incitando i tre.
Alla fine della canzone l’intero locale dedica un caloroso applauso ai ragazzi, Tomo dal palco sorride a Vicky, mentre Shannon fa l’occhiolino ad alcune ragazze tra il pubblico.
La ragazza del locale sale sul palco e si avvicina all’orecchio di Jared.
“Ditemi un nome per la band!” Jared guarda gli altri due, cercando aiuto, che scrollano le spalle.
“Voi tre sembrate venire da Marte!”
“Cosa?”
“Che ho detto?”
“Ripeti!”
“Ho detto che sembrate venire da Marte!” Jared sorride, ha gli occhi pieni di gioia, si avvicina al microfono, chiude gli occhi e fa un bel respiro.
“Salve, siamo i 30 Seconds To Mars.” 
  
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